Battlefield 4 – Provato

Un’ora in compagnia del multiplayer dello sparatutto targato DICE.

Un viaggetto a Stoccolma per provare il multiplayer di Battlefield 4 non si può certo rifiutare, anche se fa strano star via due giorni a poca distanza dal viaggio intercontinentale verso Los Angeles, dove il titolo di DICE sarà comunque massicciamente presente. L’E3, mentre state leggendo queste parole, è iniziato da poco, e il fatto che l’embargo sul press tour in terra di Svezia sia stato collocato proprio a ridosso della conferenza di EA la dice lunga su quelle che sono le speranze (e gli investimenti) del publisher in merito a questo quarto episodio della serie. La prova è stata tutta incentrata sul multiplayer, e quindi nulla vi dirò qui a proposito della campagna in singolo, che in Battlefield 3 non è che fosse proprio la testata d’angolo sulla quale è stato edificato il gioco, ma che nel quarto episodio (si spera) dovrebbe almeno essere priva di clamorosi bug.

Una volta che mi sono seduto di fronte alla mia postazione PC ho subito capito che mi sarei trovato di fronte a qualcosa di clamoroso, almeno dal punto di vista visivo. La mappa di Shangai da 64 giocatori (32 per parte), l’unica disponibile al momento, è una babele di spazi di ogni tipo: dai piccoli vicoli nascosti nella pancia della città agli spazi aperti sopra i tetti, tutto lascia intendere che le opportunità tattiche per i giocatori saranno pressoché infinite. Questo è chiaro fin dalla prima partita, tanto che la sensazione di smarrimento, tipica di quando si affronta uno scenario per la prima volta, è qui amplificata all’ennesima potenza. Ogni spazio pare essere stato pensato per non concedere mai la sicurezza assoluta, visto che le possibilità di copertura vanno di pari passo a quelle di assalto. Mai come in questo caso, quindi, è stato importante trovare in fretta l’affiatamento col resto dei miei compagni di battaglia, anche se un’ora è stata sufficiente solo a impostare qualche manovra coordinata e poco più, proprio a causa della grandezza e della complessità del livello ambientato a Shangai.

Il Frostbite 3, ovvero il motore che ruggisce sotto al cofano di Battlefield 4, amplia a dismisura la possibilità di concedere varianti tattiche, ancor più di quanto accadesse nel predecessore. Una situazione su tutte può esservi utile a capire cosa intendono i ragazzi di DICE quando parlano di “gameplay verticale” e “distruggibilità” degli scenari. Durante una delle sessioni di gioco, la squadra avversaria è riuscita a demolire un intero grattacielo, alto qualche centinaio di piani. Al di là del “wooooooow” prodotto dalle bocche di tutti gli astanti, il crollo ha avuto implicazioni importanti anche a livello di gameplay, visto che i punti di controllo presenti sul tetto si sono sparsi a terra tra le macerie, nel raggio di centinaia di metri.

Chiacchierando con i ragazzi di DICE (a proposito… cliccando qui potete leggere la mia intervista con Lars Gustavsson), sono emersi altri dettagli a riguardo del multiplayer di Battlefield 4. Tanto per cominciare, è stata presa la decisione di cancellare la possibilità di affrontare le missioni co-op, che già erano un orpello poco sfruttato in Battlefiled 3, e che qui, semplicemente, non ci saranno. Invece, la modalità a squadre è stata parzialmente espansa, visto che ogni team potrà essere composto da cinque commilitoni, e non più solo da quattro. Le classi saranno sempre le stesse, ma è stato aggiunto un cospicuo numero di specializzazioni, che potranno avanzare solamente attraverso il teamplay. Stando a quanto spiegato dal team di sviluppo, le combinazioni potranno portare a classi più ibride e meno vincolate rispetto al passato, anche se ogni soldato virtuale sarà comunque identificato sul campo in modo ben definito, secondo il ruolo ricoperto.

La novità più importante, comunque, è il reintegro della figura del Comandante. Diversamente da quanto accadeva in passato, il Comandante di Battlefield 4 gioca fuori dalla mappa, controllando e dirigendo le operazioni della squadra da lontano. Va da sé che un buon Comandante (che è l’unico ad avere una visione globale di quello che sta succedendo) e una squadra in grado di assecondarlo sono una combinazione letale per qualsiasi avversario. Nel caso un Comandante non sia in grado di svolgere il proprio mestiere in modo intelligente, potrà essere esautorato via votazione dagli altri membri della squadra, alla fine di ogni partita. Infine, chi avrà l’onore di gestire le truppe potrà farlo anche da tablet, grazie a un’apposita App che DICE sta preparando e che permetterà di condurre i soldati alla pugna anche in assenza di un PC o una console. Se non è integrazione questa…