The Witcher 3: Wild Hunt – Anteprima

the witcher 3

Tempi grassi per gli amanti del genere RPG, action o puro che sia. Bloodborne sta dando il suo, così come Pillars of Eternity su PC (nonostante qualche magagnetta di troppo, di cui vi parleremo nell’imminente recensione), ma alla finestra c’è un certo The Witcher 3: Wild Hunt, con buona probabilità il titolo più atteso dell’anno in corso, o almeno di questi primi mesi. Ieri si è svolto a Milano l’ennesimo evento di presentazione, nel quale ho avuto modo di mettere mano alla solita build già vista e rivista, che ci mette nei panni dello Strigo e ci porta per mano, poco alla volta, al combattimento finale con un grifone che definire poco amichevole è un eufemismo bello e buono. Nulla di nuovo sotto al sole dei contenuti, almeno rispetto ai video che abbiamo avuto modo di ammirare fino a oggi: la videoanteprima qui sotto, che abbiamo pubblicato a gennaio, si riferisce al press tour del nostro Paolo Cupola in quel di Varsavia e mostra parte di quello che ieri ho avuto modo di giocare. Premesso ciò, si è trattato del mio personalissimo primo hands-on sulla versione Xbox One, presente in buona parte delle postazioni allestite per la prova. In un angolo, tuttavia, campeggiavano anche due PC, con in forza altrettante Nvidia GeForce GTX 980.
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[quotedx]Pur restando nel campo dell’eccellenza, la versione Xbox One paga un po’ pegno nei confronti di quella PC[/quotedx]Facciamo quindi due tecno-chiacchiere tipicamente fini a se stesse, giusto per la voglia di sollevare un po’ di polvere sul tavolo della console war o, meglio ancora, della platform war. La prima cosa da dire è che la differenza tra The Witcher 3 in versione PC ultrapompato e quella Xbox One era visibile a occhio nudo, non tanto nella risoluzione o nella resa generale di effetti e texture, quanto nel Level of Detail. Negli spazi aperti, laddove il nostro Geralt si muoveva per lo più in sella a un cavallo (a proposito… i combattimenti col quadrupede sono divertenti assai, fintanto che l’animale non si fa prendere dallo sconforto), sulla console di Microsoft erano ben visibili fenomeni di pop-up e adattamento del livello qualitativo col variare della distanza, mentre su PC il colpo d’occhio sul panorama aveva un impatto ben diverso, complice una drow-distance notevolmente più elevata. Certo, i due PC utilizzati per l’evento erano carrozzati con hardware importante, che pochi possono permettersi di avere in casa, almeno al momento; inoltre, i ragazzi di CD Projekt RED presenti in loco hanno tenuto a ribadire come la build che ci è stata mostrata sia un po’ vecchiotta, visto che è la stessa che da mesi si portano in giro per il mondo come biglietto da visita, e che quello che troveremo a scaffale sarà un prodotto tecnicamente superiore.

Al netto di tutto, però, la differenza tra le due versioni era facilmente riscontrabile anche da un occhio poco allenato, almeno in campo aperto, pur rimanendo nella fascia dell’eccellenza in entrambi i casi. Mi resta la curiosità sulla controparte PlayStation 4, sulla quale non posso esprimermi in alcun modo, visto che tutti i miei precedenti incontri con Geralt hanno avuto come teatro la sola versione PC di The Witcher 3.

witcher 3[quotesx]Su Xbox One i 30 fps paiono solidi e costanti[/quotesx]Un’altra cosa da dire è che il frame rate su Xbox One è parso granitico, fisso sui 30 fps. Davvero non ho notato incertezze di alcun tipo, né durante i combattimenti, né durante le più impegnative (dal punto di vista dello sforzo hardware) peregrinazioni per il mondo di gioco. Questo è un bene, perché un titolo come The Witcher 3 abbisogna di un frame rate costante per essere goduto nel migliore dei modi, non solo dal punto di vista della fruizione, ma anche del coinvolgimento; i 60 fps avrebbero donato ulteriore spessore all’esplorazione e all’azione, ma alla fine va bene anche così. Certo, c’è da sperare che i 30 fps restino una costante ovunque, e non solo nella piccola porzione di mappa che mi è stata messa a disposizione nel dimostrativo; tuttavia, se il buongiorno si vede dal mattino, da questo punto di vista c’è di che ben sperare. La versione PC, ovviamente, viaggiava su ritmi più sostenuti: a occhio non saprei dirvi con esattezza, ma di sicuro il frame rate era almeno uguale (se non superiore) al fatidico limite dei 60 fps.

Una breve considerazione finale la devo fare sulla differenza incredibile di resa tra un televisore e l’altro. Le postazioni non erano tutte predisposte con lo stesso schermo, per cui ci può stare che fossero percepibili differenze di saturazione, luminosità e quant’altro. Tuttavia, raramente mi è capitato di vedere un titolo così sensibile alla qualità del pannello e all’ottimizzazione delle impostazioni: in un caso, la differenza tra una postazione e quella immediatamente affianco era tale da far sembrare lo stesso gioco partorito su due generazioni diverse di console. Ora… non dico che dobbiate procurarvi una sonda di calibrazione entro il prossimo 19 maggio, ma di sicuro occorrerà perderci dietro qualche minuto: pensando alle successive 200 e passa ore promesse da CD Projekt RED, direi che lo sforzo potrebbe valere la candela, non trovate?