Call of Duty: Black Ops III multiplayer beta – Anteprima

call of duty black ops III

Mammia mia, quante scoppole ho preso! Proprio ieri, giocando a Destiny, dicevo a Ivan di come i miei risultati non fossero poi malaccio nel Crogiolo competitivo, nonostante l’equipaggiamento ancora scarsetto (eh sì, abbastanza… ndIvan), ed ecco che la beta di Black Ops III su PlayStation 4 è arrivata a ricordarmi la virulenza di un vero massacro competitivo, quasi come una risposta a chi temeva un’ibridazione eccessiva. La presenza degli Specialisti non impedisce alle skill individuali di regnare sovrane, ancor più di quanto avevo avuto modo di rilevare all’E3 durante una mezz’oretta di prova (di cui potete leggere cose cliccando qui). È stato necessario riprendere misure e affidarmi meno alle acrobazie, all’interno di un meccanismo di gioco che, pur se evidentemente ispirato al lontanissimo cugino sci-fi, mantiene le fondamenta ben radicate nella tradizione Call of Duty. Queste, almeno, sono le sensazioni evocate dalle prime sessioni di gioco, un filo rovinate dalle lunghe attese per entrare in partita (al solito non c’è alcuna opzione “quick match”, e i giornalisti ammessi sono relativamente pochi), nella speranza che le cose migliorino domani, quando la beta sarà aperta a tutti i preordini PS4. Giusto per essere preso a schiaffi con maggiore varietà.

IL TOCCO GENTILE DEGLI SPECIALISTI

No, dai, sto cercando di farmi valere. Dalle parole della intro che avete appena letto a queste sono intercorse un paio di partite, nelle quali la confidenza col vecchio schema mentale – spara per primo, d’istinto, e non fermarti mai in un punto – ha iniziato a dare i suoi frutti. Ed è tutto un dire, rispetto ai dettagli accennati sopra: è vero, ad esempio, che il jetpack è più dalle parti di Destiny (almeno, quello con il doppio salto “semplice”) che non di Call of Duty: Advanced Warfare, ma questo comporta paradossalmente una maggiore prevedibilità dei movimenti in salto, senza gli strafe volanti del gioco di Sledgehammer, riportando la mira e la velocità d’azione al centro della scena. Allo stesso tempo, le abilità primarie degli Specialisti mi sono sembrate meno marcate, ad esempio nella minore potenza delle frecce esplosive di Outrider e del lanciagranate di Battery, pur attivandosi in un mix di tempo e punteggio che non può non ricordare il gioco di Bungie, persino nei comandi, in riferimento alle mosse speciali dei Guardiani.

Rispetto a quanto avevo avuto modo di vedere e provare all’E3, che pure mi aveva colpito per il feeling sostanzialmente classico, le partite sono un tripudio ancora più immacolato di velocità e skill guerriera; certo il risultato non può che venire in minima parte influenzato dalle abilità uniche, due per ogni Specialista, ma in modo meno evidente e più tattico rispetto al “one shot-one kill” visto in quel di Los Angeles. La necessità di tendere l’arco, oppure l’accumulo di carica di un’arma elettrica, sono dettagli che impediscono alle armi degli Specialisti di prendere il sopravvento in termini di punteggio, a lato della scarsa frequenza con cui possono essere imbracciate.

black ops III

UN GETTONE PER I TUOI PENSIERI

Proprio come trapelato nei giorni scorsi, in Black Ops III tornano gli “Unlock Token” visti nel predecessore, con lo sblocco di un gettone per ogni livello e la conseguente possibilità di attivare nuove armi nelle 5 classicissime categorie (mitragliette, shotgun, fucili d’assalto, sniper rifle e mitragliatori pesanti, in una declinazione moderatamente sci-fi), vari tipi di ordigni, perk e gli stessi Specialisti, secondo le opzioni rese disponibili dalla crescita del soldato. Stessa cosa dicasi per la conferma del Pick 10, che può racchiudere al suo interno granate, dispositivi e abilità assortite (mininimappa dei nemici e invisibilità dai droni, tra quelle che ho sbloccato), e anche per i sistemi Wildcar (ulteriori benefici passivi) e scorestreak, che si arricchiscono di possibilità più o meno fantascientifiche ma non cambiano in termini di valore e funzionamento.

[quotedx]in Black Ops III tornano gli “Unlock Token”[/quotedx]Ho personalmente saggiato l’efficacia dei bombardamenti e dei droni, in molti casi subendola, in altri imponendola, e tutto mi è sembrato grossomodo al suo posto. Le mappe al momento sono tre, e in tutte mi par di aver scorto un poco del level design di Titanfall, più che di quello di Advanced Warfare, nella concezione di alcuni muri e strutture che invitano all’utilizzo dei salti sulla parete, con le ormai classicissime corsette in stile Neo (o Prince of Persia, o Mirror’s Edge, o quel che volete voi). Avevo già provato all’E3 due livelli, un laboratorio su terrazze sospese e una mappa più allungata su uno strapiombo, dall’estetica orientaleggiante; anche la terza ha rivelato una componente verticale moderata ma non trascurabile, a uso e consumo di chi ama saltarti addosso dall’alto.

MASSACRI PRELIMINARI

La beta di Black Ops III contempla sette modalità fra quelle più battute (TDM, Uccisione Confermata, Domination, Hardpoint, CTF, Search & Destroy, Demolition) oltre a 4 Specialisti su 9, fra i quali non ho incontrato il robot della prova precedente. Al momento ho personalmente privilegiato le succitate e poco succinte signorine Outrider e Battery, anche perché avevo avuto già occasione di provare Ruin, con la sua potente scossa al terreno e gli arti cibernetici; Prophet, invece, può imbracciare un fucile a scariche elettriche contro bersagli multipli, oppure tornare in una posizione appena precedente attraverso un sofisticato ordigno quantistico (tra le fantasiose trovate presenti anche in singolo). Tali contenuti dovrebbero ampliarsi nel corso della Beta, non si sa bene se in termini di Specialisti, mappe o modalità – o ancora meglio in tutte e tre le caratteristiche – almeno secondo le informazioni che Activision ci ha fornito prima della prova.

call of duty black ops IIIPer il resto, la fluidità sembra al solito eccellente, per quanto l’impianto visivo mi sia apparso più curato e “pieno” – nei dettagli di vegetazione, effetti e arredi vari – rispetto al velocissimo test di giugno. A proposito: anche in multiplayer emerge l’impostazione alquanto “gore” della violenza, con mutilazioni provocate da bombe e altri simili dettagli, a testimoniare il mantenimento del DNA della serie Black Ops anche sotto a questo aspetto, che anzi viene fedelmente condiviso da tutti i comparti di gioco. Questi sono Specialisti del futuro, mercenari e assassini… mica le suore della carità.