LittleBigPlanet 2 e la community

Un giro spensierato tra le produzioni degli utenti che ci hanno colpito in modo particolare. [Speciale]

A distanza di tre settimane dal lancio europeo e a due da quello italiano, abbiamo deciso di andare a vedere cosa ha combinato la comunità di LittleBigPlanet 2, sicuramente la più attiva di sempre per ciò concerne lo sviluppo di livelli d’ogni genere. Con un editor decisamente più potente e completo rispetto al precedente capitolo, è oggi possibile generare quasi ogni tipologia di gioco, riportandoci un po’ indietro nel tempo, quando con l’introduzione del S.E.U.C.K. sul leggendario Commodore 64 si aprirono le porte del “fai-da-te” ludico anche per tutti quelli che non ci capivano un accidenti di programmazione.
Di certo quel che abbiamo visto fino a oggi su LBP2 fa presagire grandi cose e le idee, alcune delle quali davvero geniali, non mancano. Una nuova branca in particolare è quella dei cosiddetti “machinima”, ovvero cortometraggi realizzati usando il motore del gioco. Per ora non ce ne sono molti, ma vista la versatilità degli strumenti ideati da Media Molecule, non mancano già dei piccoli capolavori. Noi intanto vi proponiamo la nostra scelta, quei livelli insomma che ci hanno colpito in modo particolare per il design, l’estrosità o semplicemente quella voglia di ricreare delle leggende del passato.

CLOCKWORKS 2
Questo livello esisteva già in LBP, ma è stato migliorato non poco per il 2 ed è senza dubbio la perfetta sintesi fra semplicità e genialità. Il Sackboy si trova in una specie di ruota piena di “bumper” e deve rimbalzare da una parte all’altra cercando di non finire sulle piastrelle coperte di fuoco o elettrificate. Ci sono poi moltiplicatori e cosette del genere con cui sbizzarrirsi. Dà dipendenza.


CORRIDORDS OF MADNESS

Anche se non è proprio giocabilissimo, rappresenta un esempio molto concreto di come si possano realizzare titoli di un genere assai diverso rispetto dal classico platform. In questo caso abbiamo a che fare con una sorta di avventura in prima persona, anche se il movimento non è fluido come in un Doom qualsiasi, ma avviene a blocchi. Si può fare certamente di meglio, ma l’idea è indubbiamente da premiare e vale la pena darci un occhio.

THE LOST
Attualmente, più che altro assomiglia a una sorta di dimostrativo, ma bastano pochi minuti per capire dove stia andando a parare l’autore. Siamo di fronte a un’avventura grafica che trae chiaramente ispirazione da Heavy Rain, con tanto di indicatori su schermo e una colonna sonora che riproduce piuttosto fedelmente il tema iniziale del titolo prodotto da David Cage. Lo spunto è affascinante, vedremo se e come si evolverà in futuro.

SACKRO MACHINES CHAMPIONSHIP
I nostalgici di Micro Machines si troveranno immediatamente a proprio agio giocando questo livello, pensato per le sfide multiplayer. Fino a quattro giocatori possono competere su questo tracciato, non particolarmente complesso, ma comunque discretamente appassionante. Il controllo delle vetture è ottimo e con qualche miglioria potrebbe davvero diventare un cult!

VIETNAM: FPS ADVANCED
Si possono fare degli sparatutto in soggettiva con LBP2?!? Non proprio, ma di sicuro è possibile tirare fuori dei cloni del buon vecchio Operation Wolf senza problemi. Si possono scegliere due tipi di mitra, oltre alla pistola d’ordinanza ed è possibile mirare ai bersagli utilizzando il mirino in prima persona. Non sempre la precisione è assoluta, ma c’è da dire che l’autore si sta impegnando parecchio nell’ottimizzare il tutto.

LITTLE BIG PRIUS
Sicuramente uno dei livelli più belli, ma del resto è stato disegnato direttamente da Sony, seppur distribuito in forma completamente gratuita. Negli USA è al centro di un concorso che mette in palio un televisore Bravia 3D, il tutto sponsorizzato dalla Toyota, di cui potremo guidare la celebre ibrida. Nella prima parte, di chiara ispirazione ecologica, dovremo aprire il garage in una sezione tipicamente platform; nella seconda invece controlleremo la vettura dall’alto, raccogliendo sfere e sbloccando varie parti del vasto percorso, cercando di non fare incidenti e investire enormi pantegane.

ROGUE PANDA RESCUE
Una delle novità più interessanti introdotte in LBP2 sono i bot programmabili, anzi, i Sackbot! In questo difficile livello ne troveremo a bizzeffe, sotto forma di teneri Sackboy con il costume da panda. Il nostro compito sarà quello di trovarli tutti, ben nascosti in un enorme castello simil-giapponese. Ci sono un botto di trucchetti, leve e passaggi nascosti, sufficienti per dare filo da torcere anche ai giocatori più incalliti. Davvero ottimo!

BLAST RADIUS
Avete presente Super Stardust HD, il capolavoro degli Housemarque? Ecco, questo ne è un vero e proprio tributo, realizzato davvero in grande stile. Bella la grafica (forse un filo meno l’astronavina, un po’ troppo indefinita), con il fondale che muta con il passare del tempo grazie e un saggio uso dell’illuminazione. I primi minuti sembra fin troppo facile, ma dopo un po’ iniziano ad arrivare nemici di tutti i generi e le cose si complicano non poco. Ci sono persino 4 armi differenti e una smartbomb per i momenti disperati. Imperdibile!

VILE ANCHORAGE
A nostro avviso, fra le produzioni di stampo platform siamo di fronte a una delle creazioni più complesse in assoluto. Un livello enorme ambientato su una specie di galeone fantasma, dove il pericolo è presente a ogni passo. Ottime le meccaniche, quasi perfetto l’utilizzo dei vari piani di profondità. Una piccola perla che non sfigurerebbe di certo se foss
e inserito nel gioco vero e proprio.

THE GNOME CAVE
Anche in questo caso abbiamo a che fare con un platform, solo che si distingue dalla massa grazie a un gran bel design e un utilizzo dei colori veramente favoloso. Il livello di difficoltà è piuttosto alto ed è un po’ frustrante a tratti, ma vale la pena arrivare fino in fondo. Da prendere a esempio se volete produrre qualcosa del genere.

8-BIT SIDE/TOP DOWN PLATFORMER
La gente è matta e questo livello ne è la dimostrazione. Prendendo spunto dall’era 8 bit, ci troviamo a muoverci per piattaforme, solo che ogni tanto, premendo un tasto, dovremo passare dalla visuale di lato a quella dall’alto, continuando a muoverci e saltare oltretutto. Guardate, è più difficile da spiegare che da giocare, quindi provatelo e cercate di non farvi esplodere il cervello!

REALISTIC PINBALL SIMULATOR
Non è certo l’unico tavolo da flipper presente nella comunity, ma questo ci ha colpito in modo particolarmente favorevole per una gestione della sfere più che decente. L’area è un po’ troppo vasta e vuota, e alcuni bersagli sono imprendibili, ma è l’ennesima dimostrazione che ci sono davvero ben pochi limiti alle cose che si possono fare in LBP2.

SACKZILLA
Un vero spasso. Controllando una caricatura del celebre rettilone giapponese dovremo distruggere tutto quello che ci si para davanti. Non c’è altro scopo, ma abbattere interi palazzi usando il raggio laser del sackzilla è stranamente soddisfacente. Anche travolgere una fila intera di macchine lo è, specialmente se tutte le mattine dovete subirvi le code infinite sulle tangenziali milanesi.

FROGGER, PACMAN, DONKEY KONG, SPACE INVADERS E…
Li abbiamo raccolti tutti qua unicamente per una questione di praticità. Il mondo online di LBP2 è infatti invaso da cloni di celeberrimi capolavori del passato, alcuni incredibilmente verosimili (Frogger e Donkey Kong su tutti). Non sappiamo quanto potranno durare per via dei copyright assassini, ma di certo funzionano, e pure bene!

CAUSE AND EFFECT (1-5)
Per adesso siamo fermi a cinque episodi, ma la serie Cause and Effect è un esempio stupefacente di machinima, completamente basato sulla fisica del gioco. Di aspetto minimalista, quasi completamente monocromatico, si presenta come un percorso dove ogni oggetto interagisce con l’altro, scatenando tutta una serie di azioni e reazioni (insomma la pallina che colpisce una pedina, che cade su un meccanismo, che sblocca una molla… e via discorrendo). C’è proprio da rimanere a bocca aperta, credeteci!

Maratoneta di serie TV, appassionato di cinema e accumulatore compulsivo di DVD, oltre che PC Master Race da almeno 15 anni; in tutto questo ogni tanto si ricorda pure di essere uno studente di biologia.