Stacking – Recensione

Tim Schafer si diverte a metterci nei panni di una matrioska. Anzi… dentro! [Review]

Che cosa ci fanno una matrioska russa e un fenomenale game designer di nome Tim Schafer su Xbox Live Arcade e PlayStation Network? La risposta è Stacking, il nuovo fenomenale gioco di Double Fine Productions. Dopo averci deliziato con il recente Costume Quest, la banda di Schafer ritorna in azione con un gioco dal concept assolutamente folle e – per certi versi – geniale.
Nel mondo di Stacking i giocatori vestono i panni di Charlie Blackmore, la più piccola matrioska del mondo, impegnato a salvare la propria famiglia di spazzacamini (ugualmente composta da bambole) da un malvagio cattivone che l’ha schiavizzata. Il Barone, spietato e crudele capitano d’industria, ha dapprima rapito il padre di Charlie e poi, non pago, anche tutti i suoi fratelli. Morale della favola, vi troverete a salvare “una famiglia di bambole in un mondo popolato da bambole, semplicemente vestendo i panni della più piccola delle bambole”. Dulcis in fundo, il buon Charlie è dotato pure di un’abilità speciale… Il nostro stupore è aumentato quando abbiamo scoperto che la piccola matrioska possiede il potere di entrare nelle altre bambole!

Insomma, Charlie potrà sfruttare non solo l’aspetto estetico ma anche le abilità delle altre matrioske per risolvere una serie di puzzle che si presenteranno nel corso dell’avventura, la cui durata è stimata in 4/5 ore, a meno che non siate videogiocatori di primo pelo e vi impantaniate in qualche enigma strano. E sì, perché la produzione firmata da Double Fine è un fantastico rompicapo in terza persona, impreziosito da un comparto grafico ispiratissimo e da un’atmosfera e da un humour semplicemente superbi. A impreziosire il comparto tecnico contribuiscono peraltro alcune sequenze animate in perfetto stile film muto, che non possono lasciare indifferenti anche tutti quei videogiocatori abituati agli effetti speciali di altre produzioni più blasonate.

Ogni sfida è davvero “unica” e presenta molteplici soluzioni. Qualora siate capaci di scovare quelle più creative, sarete premiati con una serie di bonus come, per esempio, set di bambole. A ogni modo, va detto che, una volta esplorata minuziosamente l’area di gioco e scoperte le abilità di ogni singola matrioska, non ci vuole molto tempo per risolvere il puzzle proposto nella maniera più intuitiva. Come detto precedentemente, è tuttavia possibile superare ogni prova con un approccio diverso, il che spinge chi tiene il joypad in mano a sperimentare diverse soluzioni, anche solo per il gusto di sperimentarne gli effetti. Le azioni di gioco, grazie anche a un sistema di controllo più che azzeccato, non si rivelano particolarmente complesse, ma è comunque possibile usufruire di un comodo sistema di suggerimenti.

Come se ciò non bastasse, Stacking è condito da livelli e missioni secondarie davvero spassosi, una buona flessibilità e un’ottima caratterizzazione (il mondo di bambole creato dai game designer è un piccolo gioiello). Certo, collezionare le 100 matrioske sparse per il gioco non è un’impresa improba, anche perché Stacking si rivela comunque piuttosto facile da completare. È innegabile che dopo qualche ora il gameplay tenda a perdere un po’ di freschezza, ma visto l’obolo richiesto (1200 Microsoft Point/14,99 euro) non possiamo rimanere insensibili all’eccellente rapporto qualità/prezzo dell’ultimo lavoro firmato Tim Schafer.