Tutti Vogliono Qualcosa – Recensione

Autunno 1980, tra l’eterogeneo gruppo di studenti della “Casa del baseball” del College della STU arriva Jake, lanciatore promettente. Le regole del coach sono chiare: niente ragazze e niente alcool, e soprattutto allenamento continuo. Regole che il nostro (il promettente Blake Jenner) imparerà subito a eludere insieme ai compagni di squadra, organizzando raduni degni di “Animal House”. Nel week-end che lo separa dall’inizio delle lezioni (scandito dal countdown sullo schermo) Jake imparerà a sopportare il malcontento dei campioni della squadra (che non amano particolarmente i lanciatori, forse perchè sono tutti eccentrici), sopravvivere ad ogni genere di scherzo goliardico e soprattutto cercare di conoscere più ragazze possibili. Apparentemente con Tutti Vogliono Qualcosa siamo nella classica commedia scolastica americana, ma Linklater non perde il gusto che lo contraddistingue di filmare le lunghe chiacchierate tra i personaggi.

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Così tra una festa e un allenamento c’è anche tempo per parlare del vero spirito del rock (e della sua morte), della ricerca di se stessi e dei timori e le aspirazioni per il futuro. Ogni membro della squadra ha il suo ruolo dentro e fuori dal campo: la star dei lanciatori Gleenn, il “cane pazzo” Jay, lo scommettitore compulsivo Nesbit, Finnegan che sarà l’unico a prendere il protagonista sotto la sua ala e il misterioso Willoughby, che fumando marijuana si interroga sui misteri del cosmo. I giovani attori che interpretano la squadra sono quasi tutte facce nuove nel mondo del cinema, il che rende molto realistica l’immedesimazione in questi giovani sportivi che cercano di emergere per diventare campioni professionisti.

Ogni membro della squadra ha il suo ruolo dentro e fuori dal campo

Jake, campione al liceo, ma inizialmente snobbato dalla nuova squadra, è l’osservatore silenzioso e il collante di ogni avventura. Scopriamo la sua sensibilità quando incontra la studentessa di teatro Beverly (la deliziosa e vivace Zoey Deutch, di cui probabilmente sentiremo ancora parlare). Apparentemente i due sono agli antipodi: lei intellettuale che non sa nulla di sport, lui digiuno del mondo del teatro. Ma confidandosi i reciproci sogni dopo una memorabile festa in costume, entrambi sanno di aver trovato quello che volevano: un’anima affine con cui confidarsi.

Tutti Vogliono Qualcosa è un film leggero e divertente e, se a prima vista può sembrare poco originale, ha il suo riscatto nel punto di vista intimista da cui viene affrontato. Vera chicca, la colonna sonora d’epoca che ascoltiamo in “presa diretta” dalle discoteche e dalle camere dei protagonisti. Si passa dagli ultimi baluardi della disco-music e del rock classico, al country che riviveva un momento di popolarità, senza farsi mancare la scoperta dei ragazzi del punk, della new wave e del nascente hip-hop. In particolare “Everybody wants some” dei Van Halen, oltre a dare il titolo al film, cattura tutta l’energia e l’eccitazione dei protagonisti per la nuova vita che li aspetta. Ogni dettaglio fa così rivivere il collage di emozioni del momento di passaggio tra il decennio dei ’70 e l’inizio degli ’80, che incornicia la crescita dei personaggi alla scoperta di sé e del mondo degli adulti.