Criminal Justice è una miniserie di Peter Moffat edita da BBC, ma è anche l’opera da cui The Night Of è liberamente ispirato, senza troppi complimenti. In memoria di James Gandolfini (inizialmente scritturato come attore protagonista, poco prima di morire), la serie prende il via con un primo episodio destabilizzante, solo l’inizio dell’odissea che avrà il via nel corso di una notte tragica, in cui la vita di un ragazzo (Riz Ahmed) cambierà per sempre. L’avvocato borderline interpretato da John Turturro è l’altro tassello fondamentale di questo puzzle giuridico, un attore magistralmente poliedrico qui scritturato per una delle sue interpretazioni migliori (dimenticate quindi le sue discutibili, per non dire scadenti, messe in scena degli ultimi anni).
La storia (tranquilli, no spoiler): Naz, giovane e talentuoso figlio di immigrati pakistani, ruba il taxi del padre per andare ad una festa nel cuore dell’isola di Manhattan. Sulla strada, però, una ragazza di nome Andrea credendolo in servizio sale sul taxi, ma in men che non si dica i due finiscono a casa di lei, per una notte di sesso e droga. Al risveglio, Naz si ritrova in cucina, non ricordando nulla della notte appena trascorsa. Solo allora avrà inizio il suo incubo. Chiariamo subito una cosa: la nuova serie HBO è un prodotto di alta qualità – per non dire altissima – per regia, scrittura e recitazione. Una serie seminale con ben pochi eguali nel panorama televisivo odierno, in grado di porsi come un baluardo per tutti prodotti sui generis che verranno. 8 episodi, in cui l’avvocato John Stone interpretato da Turturro (che ha rimpiazzato Robert De Niro, impossibilitato a prendere parte alla miniserie per via di precedenti impegni) tenterà di venire a capo di un caso legale apparentemente irrisolvibile, vagando per le strade, i tribunali e le stazioni di polizia con un eczema da stress che lo vede costretto all’uso di guanti e scarpe aperte (non proprio un bello spettacolo, per i suoi colleghi o assistiti).
[quotedx]Un prodotto di alta qualità per regia, scrittura e recitazione[/quotedx]
Il duo Richard Price e Steven Zaillian (quest’ultimo, anche regista di questa opera magna) non ha voluto realizzare solo l’ennesima crime series alla Criminal Minds, o peggio, alla C.S.I. (e ignorate pure l’intro che rimanda all’altrettanto celebre True Detective, i punti in comune sono pressoché nulli). Perché The Night Of è, innanzitutto, un inno alla giustizia imperfetta, ma equa: non c’è la super squadra della scientifica, non c’è alcun detective o un investigatore privato senza macchia e senza paura. Tutti i personaggi sono a loro modo assolutamente “reali” e la vicenda e grottescamente simile alle decine e decine di casi che la giustizia statunitense è costretta a risolvere, in un modo o nell’altro, ogni maledetto giorno. La storia di Naz, un dramma processuale di intensità assoluta, ci accompagnerà quindi per mano verso un finale tremendamente agrodolce e, a modo suo, sempre e comunque in bilico. Come lo spazio che separa l’innocenza dalla colpevolezza.