Era il 1995 quando a Las Vegas venne scritta una pagina importante della storia degli strategici in tempo reale: fu quello l’anno di pubblicazione di Command & Conquer, primo capitolo di una saga che, tra episodi principali, espansioni e spin-off, ha all’attivo una ventina di titoli circa. L’età dell’oro degli RTS: questo il nome che viene dato a quel periodo a cavallo tra secondo e terzo millennio, segnato da giochi del calibro di StarCraft, Homeworld, Total Annihilation, giusto per citare alcuni dei nomi più celebri. Alle opere di Westwood Studios si deve riconoscere il merito di aver dato vita a una vera e propria rivoluzione, battendo per la prima volta una strada fino ad allora inesplorata e che molte software house avrebbero di lì a poco deciso di imboccare. Tra queste troviamo anche Eugen Systems, realtà parigina specializzata in giochi di strategia sorta proprio nel pieno della “golden age”. Dopo aver dato i natali ai tre episodi della fortunata serie Wargame, il team francese ha deciso di accantonare la storia alternativa proponendo nel qui presente Act of Aggression un setting ispirato ai thriller fantapolitici firmati dal compianto Tom Clancy.
SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO
Ambientato nel 2025, dopo il misterioso crollo dell’intero sistema finanziario cinese (ma tu pensa… ndIvan), Act of Aggression ci trasporta in un mondo alle prese con la peggiore crisi economica di sempre, dove i paesi del Terzo Mondo sono collassati sotto il peso dei debiti, e persino gli Stati Uniti d’America devono fronteggiare pesanti tagli di bilancio che portano alla riduzione del budget destinato alla difesa e, di riflesso, all’intero esercito. Temendo che tutto questo sia opera di un’organizzazione segreta determinata a governare il pianeta da dietro le quinte, alcuni paesi membri delle Nazioni Unite siglano il Protocollo Chimera, dando vita a una task force investigativa e militare il cui scopo è proprio quello di scoprire la verità sugli eventi che hanno portato alla recessione, ed eventualmente consegnare i responsabili alla giustizia.
Su queste basi, i ragazzi di Eugen Systems imbastiscono una campagna dal writing piuttosto confuso, che tende a nascondere i soliti cliché dei techno-thriller con la possibilità di affrontare le vicende da due punti di vista differenti: quello delle forze delle Nazioni Unite e, sul fronte opposto, quello del Cartello, l’organizzazione responsabile della crisi cinese che può contare sul supporto di multinazionali, magnati dei mass media, e compagnie militari private.
COMANDA & AGGREDISCI
Non è un caso che in apertura abbia citato Command & Conquer: Act of Aggression strizza frequentemente l’occhio alla serie di Westwood Studios, sia sul fronte del gameplay in senso stretto che per quanto riguarda il feeling generale dell’esperienza di gioco. Le fondamenta sono quelle classiche del genere: costruzione della base, raccolta delle risorse e creazione dell’esercito; chi è alla ricerca di uno strategico innovativo rimarrà sicuramente deluso, ma d’altronde gli sviluppatori non hanno mai nascosto la loro intenzione di creare un esponente del filone classico degli RTS.
Detto questo, i veterani sanno che in questi casi tutto dipende dalla caratterizzazione e dal bilanciamento delle diverse fazioni giocabili: qui il lavoro svolto convince, ma non del tutto. Due delle tre forze in gioco sono fin troppo simili tra loro: mi riferisco all’esercito degli Stati Uniti e alla task force Chimera. Gli States possono schierare alcuni dei migliori veicoli e hanno dalla loro parte la superiorità aerea, ma nel complesso lo stile di gioco non si differenzia poi così tanto dall’armata sotto il controllo delle Nazioni Unite, la quale sfrutta gli stessi punti di forza dei soldati statunitensi, soffrendo anche delle medesime debolezze. Di tutt’altra pasta il Cartello: il poter fare affidamento sul denaro delle multinazionali e sulle competenze delle compagnie militari private permette a questa fazione di mettere in campo le unità migliori e di fare un uso intensivo di tecnologie all’avanguardia, in primis un sistema di occultamento ottico installabile sia sulle unità, sia all’interno dei vari edifici. Le forze del Cartello sono difficili da padroneggiare ma la loro versatilità garantisce un ventaglio di opzioni strategiche decisamente ampio.
Il successo di Act of Aggression dipenderà tutto da come verrà supportato nelle settimane e nei mesi successivi al lancio: per il momento le basi per un buon prodotto ci sono, seppur con qualche importante riserva; bisognerà capire se Eugen Systems saprà mantenere alta l’attenzione dei giocatori effettuando le dovute correzioni al bilanciamento, un passaggio essenziale affinché si sviluppi una scena competitiva degna di nota.