Chivalry: Medieval Warfare, realizzato dalla software house canadese Torn Banner Studios, ha visto un arco evolutivo non indifferente: da semplice mod del leggendario Half-Life 2 (chiamata Age of Chivalry) è poi stato consacrato all’unanimità come il primo gioco di combattimenti medievali in prima persona, pubblicato su console dalla sempreverde Activision diversi mesi fa, ed ora sbarcato anche su PlayStation 4 e Xbox One, con il doppio dei giocatori presenti in ciascuna sessione rispetto alle versioni precedenti. Il salto generazione, tuttavia, è qualcosa che alcuni prodotti soffrono più del previsto ed anche Chivalry rischia di non rimanere al passo dei tempi, vista l’aspra concorrenza. Oppure no?
RE E REGNANTI
La risposta, lo anticipo da subito, è “sni.” Questo perché non esistono altri titoli attualmente sul mercato con un’ambientazione ed un ritmo del genere, soprattutto incentrati solo ed esclusivamente sul comparto multiplayer (e tra l’altro, da giocare preferibilmente con una visuale in soggettiva). Verremo infatti catapultati nel bel mezzo di una battaglia medievale, con tutte le urla, gli stridii e i colpi di spada. Non c’è nessun re o regina da salvare, solo il freddo metallo che si scontra con fredde armature, scudi o altre lame, in un turbinio di sangue e acciaio. I duelli all’arma bianca regalano al giocatore la possibilità di difendersi dai colpi o evitare di esserci uccisi, tutto partendo da un tutorial iniziale che illustra i comandi di gioco, all’interno di un campo di addestramento all’interno del quale ci verrà offerta la possibilità di conoscere meglio le due fazioni principali, ovvero Cavalieri di Agatha (di colore blu) e l’Ordine di Mason (quelli in rosso). Il pretesto, visto che parlare di trama mi pare piuttosto eccessivo, è la difesa del proprio territorio e, di conseguenza, del proprio ordine cavalleresco. Le modalità disponibili sono poche ma buone: si va dal classico deathmatch, con alcune piccole variazioni sul tema come ad esempio lo scontro tra squadre con una sola vita a disposizione (in una modalità chiamata Sopravvivenza), passando per la conquista di obiettivi presenti sul campo di battaglia, e Orda. Quest’ultima, giocabile sia in modalità cooperativa che in single player, ci vedrà affrontare una serie di ondate di nemici composte da creature fantastiche come scheletri, orchi, fantasmi e creature simili a troll. L’intelligenza artificiale non è per nulla straordinaria, ma in un gioco del genere in cui la strategia viene assolutamente messa in secondo piano a favore del’azione più pura (oltre al fatto che la maggior parte delle partite le giocheremo contro avversari umani), non è un problema di rilevanza straordinaria. Ad essere straordinario, invece, è che questa iterazione di Chivalry: Medieval Warfare permette il multiplayer fino a ventiquattro giocatori e soprattutto i server dedicati. Un dettaglio non da poco, considerando la natura “online only” del prodotto.
IRON & BLOOD
La cosmesi ed il comparto tecnico di Chivalry: Medieval Warfare danno invece un colpo al cerchio ed uno alla botte. Nella versione che abbiamo potuto testare, ossia quella per console Sony PlayStation 4, il gioco andava ad una fluidità assolutamente straordinaria (60 fotogrammi al secondo senza la minima incertezza), mentre l’altra versione attualmente disponibile, ovvero quella per console Microsoft Xbox One, sembra invece soffrire di alcuni problemi di frame rate non indifferente. Di convesso, le numerose mappe ed un level design più che discreto, mal si sposano con una qualità delle texture piuttosto bassa, che tradisce la provenienza del titolo realizzato dai Torn Banner Studios dalla passata generazione di console e PC. Un risultato altalenante, quindi, ma nel complesso assolutamente sufficiente viste le pretese. La colonna sonora, infine, è quasi totalmente nascosta dal fragore delle armi, dalle urla dei guerrieri e dagli effetti ambientali tipici di una battaglia campale. Se doveste quindi riuscire a scorgere qualche nota, le sonorità sarebbero quelle classiche della cinematografia epica.