Total War: Warhammer – Pacchetto Razza Guerrieri del Caos – Recensione

Eccola, la potenza che avrebbe schiacciato una volta per tutte la patetica razza degli uomini. Il Principe Sigvald lanciò uno sguardo crudele alla sua armata, e si compiacque nell’appurare che persino la vista sopraffina di cui era dotato non riusciva a scorgere le compagini che ne chiudevano le fila. Al contrario degli altri Condottieri del Caos, la cui proverbiale imponenza rappresentava il loro tratto distintivo predominante, le fattezze del Magnifico erano in tutto e per tutto umane, quasi trascurabili se paragonate alla stazza dei troll, delle manticore e dei giganti che si stagliavano contro il profilo delle montagne ai Confini del Mondo, fra le cui vette filtravano gli ultimi lembi di un sole morente. Pose la mano sul capo di un mastino da guerra che trasse un respiro e poi sbuffò, riempiendo l’aria dell’odore acre di zolfo e cenere, impaziente di assaporare le carni dei soldati imperiali. Smarrito fra visioni di mille, meravigliosi ruscelli formati dal sangue di questi ultimi e dai festoni di interiora che avrebbero decorato le zanne, gli artigli e le armi brandite da lui e da quello sterminato esercito sotto il suo totale dominio, non si accorse dell’appropinquarsi di Baltaneus, il Sommo Stregone del Caos, attorniato dal disgustoso sciame di insetti che seguiva quel corpo grottesco e deforme ovunque andasse. Le dita ritorte stringevano un bastone di ferro con un’escrescenza bulbosa in cima, dalla quale trasudava a intervalli regolari una sostanza densa e malsana che scompariva in piccole volute di fumo a contatto col terreno. In qualità di servo devoto del Signore del Piacere, e dunque convinto edonista, Sigvald provava un moto di disgusto ogniqualvolta era costretto a sopportare la presenza di Baltaneus: più volte aveva fantasticato di recidergli la testa con un unico, sinuoso movimento della sua lama, ma il negromante aveva la fastidiosa capacità di trovarsi sempre altrove quando l’ira del Condottiero raggiungeva il culmine. E poi, non era affatto sicuro di sapere dove si trovasse la base del collo di quel miserabile, sotto i luridi strati della tunica che ne fasciava la figura ingobbita.

Total War: Warhammer - Pacchetto Razza Guerrieri del Caos

SANGUE PER IL DIO DEL SANGUE!

“Oh, mio munifico padrone!”, gracchiò Baltaneus, la voce rotta in parti uguali dal catarro e dal dileggio. Il Principe sentì scricchiolare i denti all’interno della bocca chiusa. “Quando ci darete l’ordine di avanzare? Il caritatevole Nonno Nurgle freme dalla voglia di spargere la sua benedizione su quanti si mostreranno desiderosi di riceverla!”, concluse con un colpo di tosse. Gli schizzi di muco gli bruciacchiarono le scarpe malandate, ma non vi prestò attenzione. Sigvald resistette all’impeto di chiudergli la bocca con un pugno ben assestato e gli chiese invece di serrare i ranghi: lo stregone macilento annuì e si diresse verso i suoi favoriti, un manipolo di prescelti noto come il Sudario Insanguinato, mentre il primo tracciò un segno nell’aria e attese che una schiera di circa trenta predoni del Caos a cavallo si radunasse. Solide corazze con effigi e bassorilievi purpurei realizzati per celebrare la gloria di Slaanesh, lunghe alabarde dai manici intarsiati capaci di spezzare anche l’acciaio, quadrupedi massicci e robusti il cui calcio era in grado di frantumare l’osso del collo di un troll, in breve era ciò che egli definiva un impeccabile reggimento da battaglia. Il capitano dello stesso scese dal suo destriero, porse i propri saluti al Principe e con due ampie falcate gli fu accanto. “Mio signore, esternate il vostro volere ed io lo tramuterò in realtà. Nessun nemico è troppo forte, nessuna fortezza tanto durevole da resistere al nostro assalto. Comandateci, e metteremo a ferro e fuoco Ostermark e tutte le altre città degli uomini. Lunga sarà la sofferenza che proveranno, gioioso il loro dolore!”, esclamò levando l’arma al cielo, e il resto del plotone gli fece eco. Sigvald sorrise, umettandosi le labbra con fare lascivo. I suoi cani stavano scalpitando per essere liberati.

Disponibile al lancio, e gratuita per tutti gli acquirenti di Total War: Warhammer nel corso della prima settimana grazie al provvido ripensamento di Sega, la fazione originariamente pensata soltanto come DLC bonus per i preordini va ad affiancare le quattro già presenti introducendo una modalità in buona parte già sviscerata con gli unni di Total War: Attila, ovvero la gestione dell’orda. La differenza sostanziale tra il Caos e le razze più “stazionarie”, per così dire, è che queste ultime sono grossomodo suddivise in eserciti ed insediamenti, mentre nel primo caso entrambi sono raggruppati in un unico conglomerato che deve spostarsi di continuo sulla mappa di gioco, alla ricerca di nuovi territori da esplorare e saccheggiare. Le relazioni diplomatiche sono infatti fuori discussione, a causa della naturale propensione del Caos a soggiogare tutte le altre specie senzienti con sommo disappunto di queste ultime, come pure la possibilità di commerciare, l’unica alternativa restano quindi il perpetuo nomadismo e le razzie di villaggi e città. La necessità di continue migrazioni comporta anche un’ulteriore conseguenza che incide in maniera proporzionale sull’andamento della partita, ed è una variante della meccanica analoga dei Conti Vampiro: le battaglie combattute nel nome dei Poteri Perniciosi contaminano inevitabilmente i territori che ne sono testimoni, provocando instabilità nelle province afflitte e ingenti danni alle armate avversarie che le valicano; al contempo, la corruzione è necessaria alle truppe del Caos per recuperare le perdite subìte durante gli scontri, rendendo così fondamentale una valutazione strategica fra il desiderio di invadere le nazioni limitrofe e l’esigenza di consolidare quelle già occupate, onde evitare di compiere il passo più lungo della gamba e trovarsi sotto il fuoco incrociato dei difensori delle terre libere senza possibilità di ritirarsi, concludendo così in maniera ben poco gloriosa il predetto avvento della Fine dei Tempi. Le truppe della nuova fazione iniziano la loro marcia dalle terre settentrionali, subito oltre i confini delle Desolazioni del Caos, decisi ad avvelenare il resto del mondo con la loro presenza a partire dalle province in mano ai norsmanni e all’Impero, che si affermeranno subito come antagonisti principali dell’orda della corruzione. I nuovi Condottieri Leggendari con cui potremo affrontare tanto la campagna quanto gli incarichi personalizzati e le altre modalità sono tre: Archaon, un ex sacerdote di Sigmar divenuto il prescelto delle divinità del Caos, Kholek Mangiasole, un terrificante ibrido primordiale fra un ogre e un drago, e il Principe Sigvald, emblema vivente della corruzione interiore perpetrata dai Poteri Perniciosi. Sfortunatamente, benché la loro presenza scenica faccia intuire tutt’altro, i bonus che conferiscono alle truppe sono generici e non aiutano a costituire eserciti tanto diversi fra loro, influendo perlopiù sull’efficienza di una o due unità piuttosto che sullo stile di gioco vero e proprio come, ad esempio, avviene con i leader della fazione dei nani che, a seconda delle proprie caratteristiche, sono maggiormente focalizzati su uno stile ben specifico di combattimento (in mischia oppure a distanza). La quasi totale assenza di truppe equipaggiate per gli scontri a lungo raggio costringe invece il Caos a ripiegare sempre sul contatto ravvicinato, con il contributo dei condottieri che si traduce in vantaggi non essenziali per l’eterogeneità delle strategie da impiegare.

Total War: Warhammer - Pacchetto Razza Guerrieri del Caos

Strategie che possono essere ricondotte ad un’unica variante aggressiva che tragga vantaggio dalle robuste unità da mischia, siano esse semplici fanti armati di spade e alabarde oppure possenti draghi ogre shaggoth, puntando all’accerchiamento dell’esercito avversario nel tentativo di sfuggire alle bordate della loro artiglieria o agli assalti delle creature volanti. Benché tendente alla ripetitività, questa necessaria pianificazione di attacco richiede comunque una profonda conoscenza del campo di battaglia, della portata di ogni singolo reparto ma soprattutto di limiti e punti di forza del nemico, che si può ottenere soltanto dopo molte ore di gioco con e contro le altre razze e che rende dunque i Guerrieri del Caos una fazione complessa da padroneggiare, di certo non adatta per iniziare e, anzi, consigliabile esclusivamente una volta maturata una certa esperienza con tutte le altre. Nulla di insormontabile, per carità, ma dato che gli eserciti dall’altro lato della barricata approfitteranno della loro superiorità sulla distanza è importante utilizzare diversivi che attirino il fuoco su di loro, sfruttare la velocità della cavalleria per colpire ai fianchi e chiudere il prima possibile con i combattenti più massicci. Puntare sui soldati più economici e sacrificabili è a sua volta un rischio da calcolare, perché predoni e reietti possiedono un morale molto basso e tendono a disertare alla prima difficoltà. Inutile aggiungere, tuttavia, che oltrepassare gli ostacoli intrinseci al controllo ottimale dei prescelti del Caos si traduce in ampie soddisfazioni che le altre razze, salvo forse i Pelleverde, sono in grado di dare in misura minore. Le unità presenti in questo DLC, e gli espedienti necessari per sfruttarli al meglio, faranno sicuramente la felicità dei giocatori che preferiscono un approccio prevalentemente diretto durante le fasi in tempo reale.