L’uscita di un nuovo titolo della serie di Pokémon si accompagna necessariamente a grandissime aspettative: non potrebbe essere diversamente, per una saga che esiste da più di 20 anni e che ha segnato la giovinezza di molti di noi. La validità di questi giochi è una questione “personale”: da appassionati ci sentiamo direttamente coinvolti, poiché abbiamo vissuto l’intero sviluppo del franchise e teniamo particolarmente alla buona riuscita del titolo. Sole e Luna, inoltre, sono stati man mano mostrati nei mesi passati, aumentando ulteriormente l’impazienza e la smania di giocarli, nonché accendendo le speranze di trovarsi di fronte al gioco di Pokémon definitivo. La regione di Alola promette rivoluzione e novità, ma al contempo punta tutto sulla nostalgia, introducendo le varianti dei primi mostriciattoli di Kanto, quelli che abbiamo imparato ad amare e che magari disegnavamo sul diario scolastico (o almeno, io lo facevo).
RILASSATEVI E BEVETE QUALCOSA DI FRESCO
Pokémon Sole & Luna si impegnano in ogni modo per farci sentire costantemente in vacanza. È difficile all’inizio prendere sul serio le sfide e gli ostacoli del gioco, perché siamo circondati da spiagge da sogno, natura lussureggiante e fascinose ballerine con ghirlande al collo. Nonostante ci sia un mondo bellissimo da esplorare, la nostra avventura si può descrivere più come una gradevole passeggiata, perché il gioco ci guida fortemente da un obiettivo all’altro, segnandolo sulla mappa e spesso bloccando tutte le altre strade a nostra disposizione. Nella saga di Pokémon è sempre (o quasi) stato necessario procedere secondo percorsi prestabiliti, ma le deviazioni concesse in questi ultimi titoli sono veramente al minimo storico: addirittura si può surfare solo in piccole zone, e molti percorsi sono chiusi da barricate finché non completiamo specifiche missioni. I dungeon stessi sono diventati ancora più lineari, seguendo ormai la traccia stabilita nella sesta generazione, e perdersi è praticamente impossibile. Al contempo però ogni zona è piena di piccole sorprese, oggetti nascosti o segreti da scoprire, e l’impostazione semplificata dell’esplorazione ci spinge a dedicare più tempo ad ogni singolo ambiente, apprezzandolo al massimo. La scomparsa delle tanto odiate Macchine Nascoste come Surf o Forza, sostituite dal Pager che consente di far apparire in qualsiasi momento dei Pokémon in nostra assistenza, è un ulteriore dimostrazione della volontà di rendere il nostro girovagare il più gradevole possibile. Aggiungiamo centri Pokémon più diffusi che mai, ed infinite zone dove è possibile atterrare dal volo, ed il quadro è completo. Ho avuto l’impressione, inoltre, che sia stata semplificato il breeding, rendendolo più rapido, il che va a sommarsi alla possibilità di modificare le IV dei Pokémon, elemento che però non sono ancora riuscita a testare.
[quotedx]Siamo circondati da spiagge da sogno, natura lussureggiante e fascinose ballerine[/quotedx]
Ad Alola sono inoltre presenti numerose attività divertenti, che ci intrattengono tra una battaglia e l’altra e che variano il gameplay. Poké Pelago è probabilmente la novità migliore del titolo: ci consente di costruire diversi tipi di isole per intrattenere i Pokémon contenuti nei box del PC, aumentando la loro amicizia, potenziandoli o permettendoci di trovare nuovi strumenti. Le lussureggianti isolette consentono anche di coltivare bacche o fagioli, apparentemente amatissimi dai mostriciattoli, e se ben tenute attirano ulteriori Pokémon, che possono decidere di entrare spontaneamente in una pokéball e diventare nostri. Altro modo per passare il tempo è la Festival Plaza, una sorta di hub per ogni tipo di multiplayer, dal quale si accede anche alle battaglie e agli scambi. Nella piazza inoltre si possono incontrare allenatori di tutto il mondo, ed organizzare missioni che consentono di guadagnare monete da spendere nei negozi che decidiamo di far costruire. C’è un po’ di tutto: ristoranti che cucinano piatti per aumentare le EV, lotterie per vincere premi quotidiani e persino bancarelle dove tingere i nostri indumenti di altri colori. D’altronde il look è fondamentale ad Alola: il ritorno della personalizzazione dei vestiti rende felici tutti noi, anche se va detto che la varietà di capi a disposizione forse non è alla pari di quella presente in X ed Y. Ad ogni modo, decidere quale cappellino sfoggiare o di che colore tingersi i capelli è un’extra sempre apprezzabile, anche se ogni acquisto nei negozi di abbigliamento mette a dura prova il nostro portafoglio. Ritorna, migliorata, la modalità per prenderci cura dei nostri Pokémon: possiamo accarezzarli, nutrirli con diversi tipi di fagioli e persino accudirli dopo una battaglia, curando le loro alterazioni di stato o rendendoli di nuovo presentabili. L’affetto reciproco è più importante che mai, perché in Sole e Luna consente ai nostri mostriciattoli di curarsi da soli in battaglia o di sopportare mosse che li manderebbero k.o. in un colpo, unicamente per non farci preoccupare. Da bravi turisti/allenatori quali siamo, possiamo anche dedicarci alle foto col Pokéfinder, una pallida imitazione di quel che era Pokémon Snap, ma a suo modo un interessante diversivo: il fatto che cercando nella stessa zona in momenti diversi permetta di fotografare più tipi di Pokémon è sfizioso ed induce a provare e riprovare, cercando lo scatto perfetto. Tutto, insomma, sembra adorabile e rilassante: esattamente come ci si dovrebbe sentire in un viaggio alle Hawaii.
I toni allegri e giocosi di Pokémon Sole & Luna, presenti soprattutto nelle prime ore del gioco, non si accompagnano ad un reale calo della difficoltà del gameplay, con grande gioia degli appassionati che apprezzano le sfide. L’IA degli allenatori rivali è buona, e molto spesso sono in grado anche di utilizzare strumenti o di sorprenderci con le potenti Mosse-Z, che anche noi otteniamo man mano nell’avventura. Persino incamminarsi nell’erba alta può essere difficoltoso se non siamo adeguatamente allenati, perché i Pokémon selvatici possono chiamare aiuto, evocando anche forme evolute e rendendo la battaglia un due contro uno. I trial proposti nel gioco consentono in sfide di diversa natura, non sempre unicamente combattimenti, e pur non essendo in genere complessi intrattengono adeguatamente. Ci sono però alcune battaglie contro i Pokémon totem particolarmente ostiche, ed anche gli incontri contro i Kahuna, il corrispettivo Aloliano dei capopalestra, non sono tutte banali. Intendiamoci: non saremo mai costretti a grindare eccessivamente, ma in qualche caso sarà necessario un po’ di allenamento extra, soprattutto se non utilizziamo il famigerato Condividi Esperienza, che anche in questo titolo consente di guadagnare livelli in maniera estremamente rapida. Sole e Luna presentano inoltre una delle storie più oscure ed intricate dell’intera saga: pur non osando spingersi troppo oltre presentando tematiche davvero mature, questi titoli raccontano una trama abbastanza inquietante e coinvolgente. Sarebbe bastato davvero poco per raggiungere la perfezione, magari rischiando un po’ di più, ma anche così come è la trama di questi giochi raggiunge la qualità di quella presente in Nero e Bianco, e li supera come qualità della caratterizzazione dei personaggi.
[quotesx]Tutto sembra adorabile e rilassante come in un viaggio alle Hawaii[/quotesx]
Durante il nostro viaggio incrociamo in effetti rivali ed amici davvero interessanti, ed è facile affezionarsi ai nostri compagni di viaggio dopo aver compreso le loro storie personali: è stato svolto davvero un ottimo lavoro per farci sentire emotivamente coinvolti nella storia. Le maestose musiche di accompagnamento aiutano il processo di immedesimazione, e danno la carica come raramente è capitato in questa serie: trovo che siano tra le migliori in assoluto sentite finora. Anche il cambiamento della grafica contribuisce alla buona riuscita del gioco, ed è un vero piacere per gli occhi godersi finalmente un mondo con proporzioni corrette e non deformato. Alola è splendida e resa magnificamente, dipinta a colori vivaci e curata nei minimi dettagli, anche se l’effetto 3D è misteriosamente assente. Tristemente presente all’appello, invece, il solito rallentamento del framerate di alcune animazioni in battaglia, che diventa davvero imbarazzante in alcuni frangenti come nelle lotte in doppio o nelle Battle Royale. Avendo testato la copia review di Pokémon Sole & Luna su un Nintendo New 3DS, non posso verificare la resa grafica sui classici Nintendo 3DS, e temo che la situazione sia ancora peggiore. Da segnalare, infine, come il nostro personaggio sia dotato unicamente dell’espressione sorridente: questo piccolo insignificante dettaglio crea situazioni surreali, in cut-scene inquietanti in cui tutti gli NPC appaiono terrorizzati mentre il protagonista se ne sta lì ebete e felice.