Dreamfall Chapters – Recensione

Vi sarà spesso capitato di aver sentito il nome di Dreamfall nelle tante discussioni che si creano per classificare le storie più belle del medium videoludico. Effettivamente, la serie diretta da Ragnar Tørnquist non è riuscita solo a narrare un intreccio complesso e stratificato, ma è arrivata perfino a regalare uno degli universi più affascinanti di sempre, diventando presto un culto tra gli appassionati dei videogiochi d’avventura. Dopo aver pubblicato The Longest Journey e Dreamfall: The Longest Journey, Funcom e alcuni suoi dipendenti si divisero, facendo intuire che un futuro per la serie sarebbe stato pressoché impossibile. Eppure, nel corso del 2012, Tørnquist e buona parte del team originale tornarono su Kickstarter, annunciando Dreamfall Chapters: il capitolo conclusivo della saga partita nell’ormai lontano 1999.

Il successo del progetto fu strabiliante, arrivando presto ad accumulare più di un milione di dollari. Grazie anche al fondo del Norvegian Film Institute, la rinnovata casa di sviluppo norvegese, ora nota come Red Thread Games, fu pronta per partire. A conti fatti, Dreamfall Chapters non rappresentò solo una nuova partenza per gli ex-dipendenti di Funcom, ma mostrò anche le nuove leggi del mercato, spezzando l’intera esperienza in cinque episodi à la Telltale Games; pubblicati gradualmente su Microsoft Windows, MacOS e Linux. Fortunatamente, la versione per PlayStation 4 e Xbox One, in arrivo oggi, è anche la sua edizione più completa. Avendo a disposizione l’intera esperienza, però, come si comporta quest’ultimo capitolo della serie?

Innanzitutto, l’esperienza ludica offerta da Dreamfall Chapters non andrebbe inquadrata tra quelle che possono essere le avventure di Telltale Games, anzi. La nuova opera di Ragnar è un’avventura grafica che può avvicinarsi narrativamente a serie del calibro di The Walking Dead, certo, ma la realtà è che le ambientazioni dove muoveremo i nostri protagonisti saranno estremamente ampie e diversificate, con obiettivi secondari che avranno la funzione di arricchire ogni località. Altre novità, tra le quali troviamo il classico avviso sulle insostenibili conseguenze che avranno le nostre scelte, ci consentiranno di capire come poterci comportare nel caso di una seconda partita. Parlando proprio delle decisioni fatte all’interno dell’avventura, ognuna di queste avrà una ripercussione reale sui nostri protagonisti, che verranno caratterizzati dalle parole e azioni che decreteremo nel corso dei vari capitoli. Considerando che il gameplay non è certamente di stampo frenetico, Red Thread Games si è piuttosto posta l’obiettivo di arricchire uno degli universi più complessi nel genere delle avventure grafiche, grazie a conversazioni e decisioni che faranno dubitare la stragrande maggioranza dei giocatori. In realtà l’albero della narrazione non viene alterato in maniera sostanziale, ma l’illusione di aver agito c’è ed è ben tangibile.. Ogni episodio sarà comunque estremamente guidato e, nonostante la presenza di svariate missioni, il nostro percorso si limiterà a seguire quello già tratteggiato dal team di sviluppo norvegese, dandoci soltanto la sensazione di star vivendo in un mondo aperto ed esplorabile nella sua interezza.

[quotesx]Sezioni e scorci semplicemente strabilianti[/quotesx]Nonostante questa vacuità delle ambientazioni di gioco, il lato artistico di Dreamfall Chapters è quello che riesce a sorprendere più di ogni altro, presentando sezioni e scorci semplicemente strabilianti, nonostante la limitatezza economica della produzione, dimostrando che essere ispirati conta più che avere prestanza tecnologica. Per esempio, Europolis sarà una delle città più diversificate del gioco, unendo svariate culture in uno spaccato che ci darà sempre più dettagli sulle realtà che dovrà affrontare Zoë Castillo. Purtroppo, per chi non si è mai immerso nella serie di Ragnar Tørnquist, comprendere l’intero universo che si muove attorno ai nostri personaggi sarà difficilissimo, se non impossibile. Una sezione del menu correrà in aiuto dei giocatori meno esperti, descrivendo accuratamente personaggi e ambientazioni, ma la sola presenza del testo non potrà spiegare quelli che sono stati gli eventi più importanti per i singoli personaggi, e quelli che hanno portato a stravolgere intere relazioni e legami. Fortunatamente, Red Thread Games ha aggiunto un diario che aiuterà a tratteggiare quelli che saranno i pensieri e le sensazioni dei protagonisti, dandoci un punto di vista unico sulle situazioni presentate. Ciononostante, una previa conoscenza della serie sarà fondamentale per godere appieno dell’avventura. In questo caso, i possessori di PlayStation 4 e Xbox One non potranno facilmente rimediare, a causa di una vera e propria mancanza nei rispettivi store di The Longest Journey e Dreamfall: The Longest Journey. Chi vorrà comprendere gli eventi presentati in Dreamfall Chapters, dovrà recuperare le versioni originali dei capitoli precedenti.

L’intreccio narrativo è particolarmente riuscito, e riesce a portare avanti le vicende di Castillo, Alvane e altre vecchie conoscenze, introducendo perfino nuovi compagni e rivali. Purtroppo, considerando che la narrazione sarà l’unico motore delle nostre azioni, l’assenza di un testo in italiano eliminerà sostanzialmente qualsivoglia possibilità d’acquisto per chi non ha alcuna conoscenza dell’inglese, del francese o del tedesco. L’acquisto è quindi consigliato a chi ha avuto già modo di provare la serie nella sua interezza, e a chi è consapevole della natura esplicitamente narrativa di Dreamfall Chapters. Sfortunatamente, il resto dei giocatori non avrà alcun modo di recuperare quella che è una trama fin troppo stratificata per essere sperimentata tramite dei semplici testi, vivendo un’avventura comunque godibile, sì, ma che risuonerà inevitabilmente di meno per chi non è un aficidionado della serie. Nonostante i difetti consistenti del titolo, la presenza di un lato artistico ricercato, una trama semplicemente eccezionale e scelte ben dosate elevano Dreamfall Chapters a un’opera che andrebbe assolutamente provata dagli appassionati del genere.