Un E3 pieno di ottimismo (e non solo)

Di solito, quando si sfoggia tanta opulenza, i casi sono due: o si hanno veramente soldi da buttare e ci si bea nel puerile piacere di ostentarli, oppure non ci sono e si spera che arrivino, mostrando quantomeno di saperli spendere. Visti i chiari di luna attuali, direi che ricadiamo nel secondo caso. Sto naturalmente parlando dell’E3 di Los…

Di solito, quando si sfoggia tanta opulenza, i casi sono due: o si hanno veramente soldi da buttare e ci si bea nel puerile piacere di ostentarli, oppure non ci sono e si spera che arrivino, mostrando quantomeno di saperli spendere. Visti i chiari di luna attuali, direi che ricadiamo nel secondo caso. Sto naturalmente parlando dell’E3 di Los Angeles che aprirà ufficialmente i battenti domani, ma da cui stanno già arrivando una vagonata di notizie, filmati e annunci di ogni genere.

Quella di quest’anno è apparsa fin dalle scorse settimane come una delle edizioni più “ricche”, sia per quantità di nuovi titoli presenti (siamo già quasi a quota duecento, e la fiera non ha ancora aperto i battenti!) che di nuove console e periferiche ludiche (Project Natal Kinect, PlayStation Arc Move, il Nintendo 3DS, Xbox 360 Slim…) che di dispiego di mezzi per le presentazioni, non ultimo lo spettacolo del Cirque du Soleil di Microsoft.

Tutto questo ben di Dio, in un periodo di crisi come questo, dev’essere letto come una voglia di riscossa, un voler mostrare al mondo che “sì, c’è la crisi ma la possiamo superare“. Adesso fatichiamo, gli studi chiudono, i publisher “ristrutturano” e dispongono nuovi assetti votati al risparmio, creano sinergie e lavorano per evitare gli sprechi, ma la crisi passerà e i giochi saranno ancora lì, e ci dovrà essere qualcuno che li vende. Il futuro non ci spaventa, anzi ci stiamo preparando per affrontarlo al meglio. Vogliamo che la gente percepisca che il mondo del gaming gode di ottima salute, che sull’intrattenimento digitale si può e si deve puntare.

Perché la percezione, non i dati reali, sono quelli che muovono l’economia e quell’aria fritta che si fa chiamare finanza. E bene fa l’E3 di Los Angeles a puntare tutto sulla percezione di star bene, di essere in ottima forma, anche se sappiamo perfettamente che non è così, che i publisher lottano contro la pirateria, che le vendite crollano, che le software house chiudono, che gli azionisti non sono contenti. Ma lo saranno. Questo è quel che dobbiamo credere se vogliamo continuare a giocare e a divertirci. Buon E3.