Assassin's Creed Brotherhood – Hands-on PC/Xbox 360/PS3

A distanza di un anno da AC2, il prossimo 18 novembre Ubisoft farà uscire il “semi-seguito”, Assassin’s Creed Brotherhood.

A distanza di un anno da AC2, il prossimo 18 novembre Ubisoft farà uscire il “semi-seguito”, Assassin’s Creed Brotherhood, che non rappresenta un sequel in senso stretto: come ha detto Sylvain Bernard, uno degli sviluppatori di Ubisoft Montreal che la scorsa settimana ha presentato il gioco alla stampa italiana, il gioco prosegue nella narrazione degli eventi del secondo capitolo, mantenendone l’epoca storica – il 1500 – e i protagonisti; anche l’engine che muove tutto quanto è il medesimo. Va però detto che, parlando di novità a livello di gameplay e ricchezza dell’esperienza di gioco, i passi avanti compiuti sono tali e tanti che non ci saremmo stupiti se qualcuno avesse deciso di chiamarlo Assassin’s Creed 3.


Il luogo principale in cui si svolgeranno gli eventi di Brotherhood rimane ancora una volta Roma, più grande e più imponente che mai, molto più che nel precedente episodio, a cui si affiancheranno altre città italiane e persino una capatina in Spagna. Nonostante l’enorme estensione della metropoli in pieno sviluppo, ci si potrà muovere al suo interno senza interruzioni di sorta, grazie a un sistema di caricamento dinamico che consente di passare da un punto all’altro della città in maniera continuativa. Ancora, il gioco durerà più di AC2, anche se il valore “numerico” delle ore richieste per arrivare in fondo potrà variare sulla base di diversi aspetti, non ultimo in quanti si giocherà e da quante sidequest si deciderà di affrontare e portare a termine. Una delle principali novità di Brotherhood è infatti il gioco online, a cui gli sviluppatori hanno cominciato a lavorare da parecchio tempo prima dell’uscita di Assassin’s Creed 2: non si tratta, insomma, di qualcosa di “appiccicato” all’ultimo giusto per fare scena, ma di un elemento attorno a cui ruota gran parte del gioco.

Nella presentazione fatta in quel di Ubisoft, tuttavia, abbiamo potuto provare solo la campagna single player, dove ritroviamo il buon Ezio Auditore nuovamente impegnato nel tentativo di far fuori la famiglia dei Borgia, capitanata dal perfido Cesare, dopo la rocambolesca conclusione di AC2. A dargli man forte ritroveremo parte del “cast” di supporto già visto in precedenza, da Machiavelli a Leonardo (e le sue macchine da guerra!), a cui si affianca una gilda di assassini che dovremo personalmente reclutare e addestrare, e che saranno necessari per portare a termine la missione. Il loro utilizzo all’interno del gioco permette di utilizzare strategie e approcci non scontati alle diverse sfide, dagli avvicinamenti “stealth” su più fronti ad assalti in gran numero.


Riprendendo un concept molto originale di AC2, anche in Brotherhood sarà possibile “migliorare” la città di Roma conquistando le varie Torri dei Borgia sparse nell’area metropolitana: liberando un quartiere dal dominio della dispotica famiglia, infatti, i suoi edifici diventeranno più belli, più ricchi, e i negozi in cui acquistare armamenti e potenziamenti per Ezio avranno più materiale “a catalogo” e prezzi ridotti. C’è anche un altro, importante motivo per cui si renderà necessario liberare Roma dalle torri dei Borgia, ma ne parleremo in seguito successivamente.

Una delle novità di Brotherhood è il fatto di potersi finalmente muovere a cavallo anche all’interno delle città, e non solo fuori dalle suo mura: l’animale può essere richiamato alla bisogna in qualsiasi istante premendo un tasto, e con esso ci si potrà spostare più rapidamente anche da un quartiere all’altro. Un “plus” non da poco, considerata la vastità degli ambienti di gioco. Anche i combattimenti potranno essere affrontati anche in sella al proprio destriero.

E per rimanere in tema di scontri, Ubisoft ha optato per un approccio più “aggressivo” rispetto ad AC2: i nemici saranno molto più determinati che in passato (tra loro anche le guardie svizzere, armate di pistola), e assai meno propensi a starsene a guardare mentre i loro compagni vengono massacrati; per compensare il fatto che ci si troverà sotto attacco da più parti in ogni momento, le combo di Ezio saranno più facili da realizzare, e più potenti. La possibilità di bloccare un colpo e contemporaneamente sferrarne un altro (letale) a chi ci sta alle spalle con la pressione di un paio di tasti si rivelerà fondamentale per uscire da situazioni decisamente spinose. Ancora, sarà possibile utilizzare la spada e la pistola contemporaneamente, senza dover accedere alla selezione dell’arma dal menu apposito, rendendo molto più fluida l’azione di gioco. Tra le novità del nostro arsenale meritano una voce speciale la balestra, potente come un fucile negli attacchi a lunga distanza ma silenziosa, il pugnale da lanciare per effettuare uccisioni multiple e una piccola bomba da lanciare a distanza. Ancora, il menu di selezione rapida delle armi del d-pad potrà essere personalizzato secondo il proprio stile di gioco.


Nella lunga sessione di gioco regalataci da Ubisoft abbiamo potuto provare la prima, la seconda e parte della quinta “sequenza”. L’inizio del gioco, dopo un rapido riepilogo degli avvenimenti di AC2, ci catapulterà immediatamente per le strade di Roma, in compagnia del carismatico zio di Ezio, Mario, e serve sostanzialmente a familiarizzare con il sistema di combattimenti e il movimento “simil-parkour” del gioco: l’obiettivo è fuggire dalla capitale, senza perdere di vista Mario. L’operazione, almeno all’inizio, non si è rivelata facilissima, perché occorre prendere confidenza con la possibilità di arrampicarsi su pressoché ogni sporgenza, finestra, carretto, pilastro e quant’altro. Ci sarà anche un breve tratto a cavallo per le vie di Roma, decisamente spassoso, al termine del quale Ezio e Mario torneranno in quel di Forlì, nella residenza degli Auditore, dove ritroveremo parte della nostra famiglia, Claudia, Machiavelli e lo stesso Mario.

Il gioco continua il suo approccio “tutorial” proponendoci alcune semplici side-quest che vanno dalla cattura di un cavallo imbizzarrito al trasporto (a mano!) di una cassa di fiori alla villa alla pratica di tiro con i cannoni disposti sulle mura; solo a quel punto la trama vera e propria riprenderà, in maniera decisamente drammatica e intensa, con l’invasione del piccolo borgo emiliano da parte dei Borgia. Senza voler spoilerare troppo, cominciano a consumarsi le prime tragedie familiari, dovremo mettere alla prova le nostre capacità di uso dei cannoni, e ci ritroveremo a fuggire per i sotterranei della villa. A questo punto il gioco si interrompe bruscamente e ci riporta ai giorni nostri: Desmond Miles si risveglia dall’Animus 2.0, l’interfaccia che permette di controllare Ezio Auditore tramite la sua memoria genetica. Il livello è ambientato nella stessa villa di Monteriggioni, che dovremo ripercorrere in compagnia di Lucy Stillman, in una lunga sequenza di platform ed esplorazione. A darci una mano nelle situazioni meno facili saranno “visioni” del passato, ombre dei personaggi del 1500 che emergono dalla profonda immersione di Desmond nell’Animus, e che gli permettono di trovare passaggi e interruttori nascosti.


La seconda “sequenza” di gioco ci vede invece nuovamente a Roma, nel 1500, quando ha inizio la campagna vera e propria di Ezio per porre fine una volta per tutte al regno dei Borgia e all’ordine dei Templari. Non esiste un approccio specifico a una missione, ma il gioco suggerisce quasi sempre un modo per affrontarla: per esempio, uccidere un tizio usando solo la balestra, oppure raggiungere il tal posto senza mai combattere… Queste “mini-sfide” facoltative permettono, se portate a termine con successo, di ottenere una “sincronizzazione” completa al 100% tra Ezio Auditore e Desmond Miles, sbloccando così nuovi ricordi repressi, che tipicamente si manifestano con nuove aree di gioco e contenuti extra. E se si fallisce una sfida, nessun problema: in ogni momento è possibile richiamarla dal menu di gioco e ripetere quella specifica missione.

Da qui in poi potremo finalmente cominciare a costruire la nostra gilda, arruolando altri assassini (o assassine) che ci affiancheranno nel corso del gioco. Sulla mappa vedremo apposite icone che mostrano la presenza di possibili persone da reclutare: una volta giunti sul posto dovremo tipicamente trarre d’impaccio quelli che appaiono come semplici cittadini e aggiungerli al nostro personalissimo “roster”. La loro gestione è di fatto un “sotto-gioco” a sé stante: in un’apposita schermata potremo accedere alle statistiche di ognuno, effettuare l’upgrade delle loro skill, dell’armatura e delle armi sfruttando i punti esperienza che si guadagneranno sia nelle missioni con noi che in quelle di addestramento. Queste ultime sono accessibili da una schermata secondaria che mostra la cartina di tutta l’Europa dell’epoca e le città in cui sono disponibili “contratti”: ciascuno di essi avrà un grado di difficoltà, i punti e i soldi per la ricompensa, una probabilità di riuscita (calcolata sulla base del livello e sul numero di persone che decidiamo di mandare) e un tempo – espresso in minuti – necessario per portare a termine l’incarico, e durante il quale gli uomini non saranno disponibili per noi, fattore che impone un approccio più che mai ragionato.


Il numero di “slot” di assassini che si possono arruolare e gestire è limitato: per poterlo aumentare occorre liberare le torri dei Borgia: a ogni torre liberata corrisponde infatti uno slot aggiuntivo, e la possibilità quindi di avere più uomini ai nostri ordini. Inoltre, solo dalla sommità di una torre (le piccionaie) si può accedere alla schermata di gestione degli assassini: non serve un genio per capire che più se ne hanno, meglio è.

Un’altra novità di Brotherhood è la presenza di diverse “VR Missions”, missioni che possono essere compiute all’interno dell’Animus, e che sono costituite sostanzialmente da diverse sfide di difficoltà crescente: uccidere un tot di avversari senza farsi colpire, usare tutte le armi per far fuori i nemici, gare di agilità sul tempo e così via. A seconda del risultato conseguito si ottiene una medaglia di bronzo, oro o argento: a esse è associato un achievement che viene assegnato se si affrontano tutte con successo (ma è sufficiente il solo bronzo, non serve per forza l’oro).

Come avrete senz’altro intuito, di carne al fuoco per questo nuovo episodio di Assassin’s Creed ce n’è davvero tanta, e per questioni di spazio ci siamo dovuti limitare ad accennare solamente alcuni degli aspetti più importanti, tralasciandone per forza di cose altri: l’eccellente motore grafico e la straordinaria resa degli ambienti di gioco, la fedeltà nella ricostruzione dei monumenti di Roma, il fatto che si potrà giocare all’interno del Colosseo, la qualità delle sequenze di intermezzo, la cura riposta nei dialoghi, l’eccellente lavoro di doppiaggio e localizzazione, le nuove macchine da guerra di Leonardo… E tutto questo senza neppure parlare di multiplayer!

Manca esattamente un mese all’uscita del gioco: prima di allora torneremo nuovamente a parlarne, statene certi!