Esce anche in home video in edizione speciale l’ultimo, classico horror di Joe Dante, regista di culto della scuola del mitico Roger Corman. [DVD Review]
Regia: Joe Dante
Cast: Chris Massoglia, Nathan Gamble, Teri Polo
Distribuzione: Medusa
Lingue: italiano, inglese
Sottotitoli: italiano non udenti
Schermo: 1.85:1
Audio: DD 5.1
Dischi: 2
Extra: making of; uno sguardo dentro la botola; questioni di famiglia, la terza dimensione: il guardiano della botola
Film: 60
Audio/video: 90
Extra: 80
The Hole in 3D è l’ultimo, classico horror di Joe Dante, il simpatico regista di culto, della scuola del mitico Roger Corman, autori che sono stati capaci di elevare i cosiddetti B Movies a più nobili ranghi. Dante ci ha dato Piraña (del quale sta per arrivare il remake in 3D a firma di Alexandre Aja), L’ululato, Gremlins, Small Soldiers, la deliziosa satira La seconda guerra civile americana e il nostalgico Matineé.. Per l’edizione in homevideo Medusa ha realizzato una versione su DVD singolo e una Special Edition Metalbox a doppio disco che contiene, sul primo, il film in 2D, mentre sul secondo troviamo il film in 3D trioscopic, visibile con quattro paia di occhialini anaglifi, quelli di cartone con le lenti rosse/verdi, inclusi nella confezione (come per San Valentino di sangue), oltre alle istruzioni per settare al meglio il nostro video (AVMagazine Tools). Trovano spazio inoltre gli extra, che sono un making of 12 minuti (Passaggio per l’inferno), con regista, sceneggiatore e cast. Seguono quattro featurette (19 minuti in tutto): uno sguardo dentro la botola, sugli effetti visivi, protesi e burattini e vari “trucchi”; questioni di famiglia, sui rapporti fra i personaggi; la terza dimensione, con gli “addetti” al 3D (istruttivo e interessante); il guardiano della botola, dedicato al veterano Bruce Dern. Il video offre immagini molto nitide e ben contrastate, con un effetto quasi di tridimensionalità nei primi piani anche nella versione in 2D. In alcune sequenze si nota una leggera grana, ma si tratta di scelte della fotografia originale (il film è stato girato in digitale). L’audio è di buona potenza e molto dettagliato, in una resa precisa e coinvolgente di effetti sonori e musiche, con i dialoghi sempre bene in evidenza. Sul 3D con gli occhialini anaglifi abbiamo delle riserve, ma la resa è comunque discreta. Per una visione migliore, con un effetto di tridimensionalità talora anche troppo accentuato, bisogna rivolgersi alla versione in Blu Ray a due dischi, sempre in un Metal Box: nel primo disco troviamo la versione ad alta definizione 3D attivo (visibile anche in 2D), che per la visione tridimensionale necessita di un televisore/lettore BD 3D Ready e dei relativi occhiali (su modello di quelli cinematografici). Sul secondo c’è la versione 3D Trioscopic, cioè quella visibile con gli occhialini di cartoncino. L’audio italiano e inglese è in DTS-HD Master Audio 5.1. Nella confezione si trova anche un coupon per l’acquisto scontato di un paio di occhiali 3D Real dell’azienda americana XpanD, da usare con i TV 3D in commercio e compatibili con proiezioni XpanD nelle sale cinema. Entrambe le versioni sono state sottoposte a un’ottimizzazione audio-video per regolare colori e prospettive del 3D. Il film racconta di una famigliola che si trasferisce in una casetta di una località di provincia. Sono mamma e due figli, Dane, un adolescente chiuso e scostante, e Lucas, sui 10 anni, carino ed estroverso. Apprendiamo che hanno cambiato casa parecchie volte, che non hanno obbligatoriamente amici, che la mamma lotta con la vita da parecchio, che si vorrebbe un po’ di serenità. Nella casetta c’è una vasta, buia cantina. Al centro, nel pavimento, una botola, chiusa da un gran numero di lucchetti. Come dubitare che i due ragazzi, insieme a Julie, una graziosa vicina di casa, la apriranno immediatamente, scoprendo un misterioso abisso, uno sprofondo senza fine, guardando un abisso che a sua volta li guarderà? Senza entrare troppo in dettaglio per non sciupare le sorprese che la narrazione riserva, diremo che c’è sempre di mezzo un Male che si diverte a prendere per ciascuno la forma che più gli può far paura, la più radicata nel suo spirito in seguito alle esperienze fatte, ai traumi subiti. Attraverso un percorso materialmente psicanalitico, chi sarà in grado elaborerà, farà resistenza, si difenderà. Ma la riserva di paure è infinita e il Male troverà sempre nuovi obiettivi. Nella sceneggiatura qualche dettaglio sembra venire trascurato, per arrivare al finale dove la metafora si manifesta clamorosamente nella scenografia surrealista. L’interprete principale è Chris Massoglia, inespressivo quanto già era stato in Assistente vampiro (Cirque du Freak), meglio il fratellino Nathan Gamble, visto in Io & Marley, The Mist. La mamma oppressa da troppi pensieri e che naturalmente non si accorge mai di niente, è Teri Polo.
A cura di Giuliana Molteni