Grande Giove! È finalmente disponibile la prima puntata dell’avventura episodica di Ritorno al Futuro. [Review]
Dopo le attese, le anticipazioni e l’intervista esclusiva di qualche settimana fa, Telltale Games ha finalmente rilasciato il primo episodio dell’avventura di Ritorno al Futuro, scritta in collaborazione con Bob Gale, già sceneggiatore dei tre film, e Christopher Lloyd, che ha nuovamente prestato la voce per il dottor Emmett Brown. Marty McFly è invece impersonato da AJ LoCascio, sconosciuto attore in grado di imitare alla perfezione Michael J. Fox.
Il gioco si apre con un flashback ripreso quasi integralmente dal primo film, con Doc che mostra a Marty la sua macchina del tempo e il primo esperimento con il cane Einstein, rispedito un minuto avanti nel futuro. I più attenti si accorgeranno immediatamente che il parcheggio è quello del Lone Pine Mall e non del Twin Pine Mall, quindi siamo già nella linea del tempo successiva al primo film. Ancora, in questo flashback, Einstein non ritorna dal futuro come avrebbe dovuto, e Doc “sparisce” nel nulla…
In realtà si tratta di un sogno di Marty, che incontriamo nuovamente nel 1986 “alternativo”. Come sapranno bene tutti coloro che hanno visto la trilogia cinematografica, Doc non è più tornato nel 1985 “nuovo” perché se ne è andato a spasso nel tempo insieme a moglie e figlia; nell’universo di Marty questo significa che il laboratorio sta per essere pignorato dalla contea di Hill Valley. Il gioco inizia quindi con Marty, suo padre George e Biff (ormai succube dell’uomo che l’aveva picchiato al ballo della scuola) che stanno frugando tra le cose di Doc prima di lasciarle al loro delf– pardon, destino. Biff riesce a trovare il quaderno degli appunti di Doc, dove parla tra le altre cose del flusso canalizzatore: il primo compito di Marty sarà quindi riuscire a strapparglielo di mano, operazione che non si rivelerà troppo difficile e riprenderà uno degli elementi iconici della prima pellicola, l’amplificatore “supermegastereo” del laboratorio di Doc.
Immediatamente dopo fa ritorno la Delorean, al cui interno non si trova Emmett Brown ma Einstein, un registratore portatile in cui Doc chiede aiuto al suo amico e una vecchia scarpa da donna. Seguendo gli indizi, Marty scoprirà che Doc si trova nel 1931, in prigione, e che presto verrà ucciso a sangue freddo da alcuni sicari della banda di Kid Tannen, antenato di Biff. Il suo primo viaggio nel tempo lo riporterà quindi all’epoca del proibizionismo, dove conoscerà la versione adolescente di Doc, un giovanotto che lavora nello studio legale di suo padre, apparentemente avviato verso una carriera forense. Oltre a salvare il Doc del futuro, insomma, Marty dovrà anche aiutare quello del presente a vincere le proprie paure e diventare uno scienziato, inseguendo il proprio destino. In tutto questo avrà modo di conoscere più da vicino la famiglia Strickland ed evitare che il nonno paterno, uno degli scagnozzi di Kid, finisca nei guai al posto del suo capo.
Insomma, se adorate la serie di Ritorno al Futuro avrete già ritrovato tutti gli elementi che l’hanno resa un vero e proprio cult per più di una generazione, dalla trama eccessivamente complicata, ai tormentoni di ciascun personaggio (con particolare rilievo per la famiglia Strickland, in questo episodio) al groviglio di linee temporali che si intrecciano tra di loro. Va dato atto a Telltale di aver dato vita a una storia che non ha davvero nulla da invidiare alla trilogia per cura dei particolari, complicatezza e umorismo, infarcita di continui richiami ai film (più o meno espliciti, e trovarli tutti rappresenta un’ulteriore occasione di divertimento) e di situazioni assurde, accompagnata dalla straordinaria colonna sonora originale di Alan Silvestri e le canzoni di Huey Lewis and the News. Particolarmente apprezzabile l’idea di non riprendere “location” già note ma di sperimentare in tempi diversi, e di far incontrare a Marty la versione sua coetanea di Doc.
Dal punto di vista del gameplay ritroviamo la struttura ben nota degli altri prodotti Telltale, da Sam & Max a Wallace e Gromit: un’avventura punta e clicca in treddì (con lo stesso, tutt’altro che perfetto sistema di controllo) in cui cercare oggetti, dialogare con altri personaggi e attivare cose. Sgomberiamo il campo da possibili equivoci e aspettative: il gioco è facile, facilissimo. Anche senza impostare tutti gli aiuti, le azioni da compiere sono poche e molto semplici. Più che di affrontare un’avventura in grado di mettere in difficoltà anche i più scafati, insomma, la sensazione è di dover semplicemente sbloccare nuovi pezzi della storia per vedere come va avanti. Anche dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte al consueto motore treddì di TTG, non particolarmente ricco di poligoni ma assai leggero e graziato da una piacevole direzione artistica “cartoonosa”. Ottime, e non poteva essere altrimenti, viste le premesse, recitazione, voci e musica.
L’episodio si conclude ovviamente con un colpo di scena: l’idea di aspettare un mese per “giocare” il prossimo è effettivamente difficile da mandare giù… Non c’è una DeLorean sotto mano per poter saltare direttamente al 20 di gennaio?