Il primo decennio del terzo millennio si avvia a conclusione: cosa ci aspetta – videoludicamente parlando – tra una decina d’anni? [Editoriale]
L’anno nuovo è ormai alle porte, ma invece di divertirci a pensare a quel che ci aspetta nei prossimi dodici mesi riprendiamo un articolo pubblicato sul blog Insert Coin di forbes.com, nel quale l’autore Paul Tassi si diverte a ipotizzare come sarà lo scenario videoludico da qui a dieci anni.
La prima ipotesi è che sarà possibile videogiocare sulle console di casa in 3D senza occhialini; uno scenario che – almeno personalmente – ritengo vedremo realizzato molto prima.
Curiosamente, Paul prefigura il lento ma inesorabile declino di PlayStation e/o Xbox, e al tempo stesso l’ascesa di qualche altro produttore. Il nome da lui ipotizzato è Apple, che ha avuto e continua ad avere un incredibile successo con il gioco “mobile”, e che potrebbe tentare di sfondare anche in salotto. E perché non anche Google? Quello videoludico è uno dei pochi settori in cui il gigante di Mountain View non è ancora attivamente impegnato, e immaginarsi un suo ruolo più preponderante nei prossimi anni non è effettivamente molto difficile.
Ancora, non daranno segni di incertezza marchi storici come Mario, Zelda, Halo, Grand Theft Auto e Call of Duty, mentre altri come Mass Effect e Assassin’s Creed si rafforzeranno e continueranno a esistere. Impossibile sapere quali, ma altri franchise nasceranno e diventeranno campioni di incassi. Non sarei così sicuro del successo di tutti i nomi citati all’inizio di questo paragrafo, ma di certo è vero che i publisher continueranno a spremerli finché potranno essere spremuti.
Addio ai supporti fisici: i giochi si scaricheranno e basta, i negozi come Gamestop chiuderanno per sempre i battenti, e gli hard disk delle console avranno dimensioni nell’ordine dei terabyte per poter contenere tutti i titoli scaricati. Tutti quanti avremo un account da cui accedere a tutti i giochi acquistati, da recuperare rapidamente in caso di danni al disco fisico. Steam su console, per intenderci. A causa della disponibilità solo in forma digitale, la pirateria su console si impennerà, costringendo i publisher a misure ancor più draconiane per arginare il fenomeno.
Da qui al 2020 vedremo non una, ma due nuove generazioni di console: la prima tra due o tre anni, come pare comunque assodato, e la successiva cinque o sei anni dopo. La grafica avrà raggiunto livelli di foto-realismo alla Avatar, e sarà sempre più difficile distinguerla dalle immagini reali. Opinabile il discorso delle “generazioni”, più scontato quello della grafica: basta pensare a com’erano i videogame di punta di dieci anni fa… (eccovi un paio di immagini prese a caso di due titoli di quell’anno)
Per finire, uno scenario alquanto inquietante e un po’ cyber-punk sul fronte dei MMO, che diventeranno sempre più coinvolgenti, realistici e giocati: di conseguenza, sempre di più le persone disposte a barattare la propria vita reale con quella dell’alter ego nel mondo virtuale dell’erede di World of Warcraft. La dipendenza da videogiochi verrà probabilmente classificata come vera e propria patologia, e fioccheranno un po’ ovunque i centri di disintossicazione.
Premesso che l’esercizio di stendere un simile elenco e di commentarlo è meramente accademico ma comunque piuttosto divertente, quante di queste previsioni considerate almeno vagamente attendibili, e quante nient’altro che castronerie belluine? C’è qualcos’altro in questo breve elenco che vi piacerebbe aggiungere?