Un horror sentimentale, così Saverio Costanzo ha definito il suo film La solitudine dei numeri primi, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano…
Regia: Saverio Costanzo
Cast: Alba Rohrwacher, Luca Martinelli, Isabella Rossellini
Distribuzione: Medusa
Lingue: italiano
Sottotitoli: italiano non udenti, inglese
Schermo: 2.35:1
Audio: DD 5.1
Dischi: 1
Extra: backstage, scene tagliate
Film: 65
Audio/video: 90
Extra: 80
Un horror sentimentale, così Saverio Costanzo ha definito il suo film La solitudine dei numeri primi, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano, gran successo di vendite con più di un milione e mezzo di copie vendute, premio Strega e Campiello. Alice e Mattia sono come due numeri primi, destinati nella matematica ad essere divisibili solo per uno e per se stessi, di difficile comprensione per chi li studia (o li incontra). Il destino incrocia i cammini dei due al momento dell’adolescenza, quando sono già danneggiati da un grave trauma subito durante l’infanzia, a causa dei pur amorevoli genitori, che li avevano gravati di un fardello troppo pesante per le loro fragilissime spalle. Non a tutti dovrebbe essere concesso di generare. Se si sopravvive fisicamente si va avanti a vivere, ma senza aiuto per elaborare il contesto nel quale ci si ritrova, la sconfitta è inevitabile. Resi anzitempo vulnerabili vivranno con ancora più accentuato disagio vite che anche nella normalità possono essere cruente come battaglie. Il mondo si accanirà su di loro con cattiveria, come accade nel regno animale, dove il soggetto ferito è la vittima predestinata.
Dopo l’evento scatenante le loro vite procederanno distanti fino al momento dell’incontro, per un poco si snoderanno appaiate, ma mai in modo convenzionale, e poi si discosteranno lasciandoli da soli in preda ai loro fantasmi, per poi ritrovarsi in un barlume di speranza. Improbabile però, perché due individui gravati da tali sensi di colpa mai si concederanno di essere felici: convinti di non meritarselo, incapaci per sempre di aprirsi al mondo per chiedere aiuto, cercheranno vanamente sostegno l’uno nell’altra senza essere in grado di offrirlo veramente, persi nel loro punitivo autolesionismo. La narrazione mischia continui flashback riferiti all’infanzia e all’adolescenza con due diversi stadi del presente, in una trama vagamente da thriller, perché comunque c’è una colpa da confessare, da espiare, e un mistero da svelare, in questo discostandosi completamente dal romanzo, il cui autore, che raccontava i fatti linearmente, è comunque responsabile della sceneggiatura.
I due sventurati protagonisti non riescono dallo schermo a coinvolgere emotivamente come (forse) dalla pagina scritta, e non per colpa dei protagonisti che sono il tenero Tommaso Neri e Martina Albano per Mattia e Alice piccini, Vittorio Lomartire e Arianna Nastro, la presenza più degna di nota del film, da adolescenti, mentre l’esordiente Luca Marinelli che è Mattia da adulto (nella versione sottopeso ha una vaga rassomiglianza con Vincent Gallo) porta sul viso un’inquietante fissità da serial killer. Nel finale lo ritroveremo ingrassato dei dieci chili e più che ha invece perso la sempre brava Alba Rohrwacher, il cui personaggio si arrende all’anoressia che ha costeggiato per tutta la sua esistenza. Isabella Rossellini mette la sua eccezionalità cosmopolita al servizio di un personaggio che cerca di vivere nella normalità piccolo borghese. Grandioso cameo di Filippo Timi, nel ruolo di un inquietante clown alla Stephen King. Nel DVD Medusa l’immagine è sempre molto nitida e ben definita, l’audio restituisce con dettaglio dialoghi e ambiente, intensificandosi nella resa delle musiche. Come extra troviamo un classico backstage (28 minuti), tre scene tagliate (15 minuti), fra cui la sequenza di Lady Oscar, paragonata dal regista, quanto a influenza traumatica sulla sua generazione, a quella della morte della mamma di Bambi.