Monogamia videoludica? No, grazie

Cambia il modo di giocare, dove si gioca, con cosa si gioca. La fedeltà degli anni passati lascia lentamente spazio a una maggiore promiscuità? [Editoriale]

Il mondo dei videogame è cambiato parecchio, in questi ultimi anni. Una banalità? Certo. Ma come è cambiato? In molti modi. Uno di questi è la fine dell’epoca della “monogamia videoludica“, del giocare solo ed esclusivamente su una singola piattaforma, e sempre quella. Con fedeltà assoluta, spesso cieca, quasi partigiana. Senza tornare ai tempi del Commodore 64 vs. Spectrum vs MSX, con fazioni pronte a darsele di santa ragione pur di difendere la propria macchinetta da gioco, è indubbio che il mondo dei videogiocatori di qualche anno fa era molto più a “scompartimenti stagni” di oggi.

In un’epoca in cui una console “next-gen” (passatemi l’espressione, eddai) costa meno di una scheda video di fascia medio alta, in cui dispositivi multimediali vari sono ormai nelle tasche di molti, dall’iPhone/iPod ai vari Android e compagnia bella, senza dimenticare le console portatili, videogiocare non è più una questione di “su cosa”, ma solo di “quando”, e semmai “dove”. E i publisher ci mettono del loro in tutto questo, ovviamente: la quasi totalità di titoli per le piattaforme “maggiori” escono in contemporanea, identici salvo qualche differenza di natura tecnica; tra spin-off, titoli derivati, cross-over, remake (o demake) per le piattaforme “minori”, l’offerta è talmente variegata e ampia da meritare un’esplorazione molto più approfondita che in passato, e che non può limitarsi a una sola macchina da gioco.

Per quel che mi riguarda, il PC rimane la piattaforma preferita per gli FPS (da giocare rigorosamente con mouse e tastiera, eh, non ci provate neanche a darmi un pad per Crysis 2), le avventure grafiche e i prodotti indie. Le console Nintendo, duole ammetterlo, dopo un paio d’anni di innamoramento folle sono relegate a qualche sessione ludica con le figlie – party game vari, Cooking Mama e compagnia danzante. Le console rimangono le più comode per i titoli di corse e gli action più tradizionali, che si gustano alla grande spaparanzati con il joypad. Le sessioni “mordi e fuggi” (la sera prima di addormentarsi, i viaggi in aereo o, ehr, il bagno) sono dominate da Apple, con giochini leggeri leggeri come Canabalt o Minigore, roba che te la cavi con poco, sia dal punto di vista dell’impegno che del tempo, e che puoi interrompere in qualsiasi momento senza grandi patemi.

Va da sé che le scelte possono e sono senz’altro diverse per ciascuno. Siete ancora monogami che giocano solo ed esclusivamente con *quella* piattaforma e nient’altro, o anche voi assaporate il piacere del passare da una all’altra come novelli Don Giovanni videoludici?