La politica è un inferno!
NiS Japan, il team di sviluppo dietro a giochi come Z.H.P., Cladun e Prinny 2, di recente è tornato all’attacco con il quarto capitolo della sua serie ammiraglia, Disgaea, nota saga di J-RPG tattici popolare fin dal primo capitolo su PS2 (stiamo quindi parlando del 2003). Il quarto capitolo in questione, sottotitolato A Promise Unforgotten, in Giappone è già stato pubblicato da un pezzo. Da noi, invece, arriverà solo sul finire dell’estate, o giù da quelle da parti. Lo troveremo sugli scaffali, insomma, sul finire della stagione “infernale”, quella fatta di caldo, sole e umidità, visto che la data prevista per la distribuzione nei negozi è fissata per il prossimo 9 settembre. Il che, tutto sommato, pare pure giusto. Del resto Disgaea è ambientato all’inferno. E che inferno…
I VAMPIRI SI DANNO ALLA POLITICA
Nella terza iterazione della serie, giunta su PS3 nel 2008, lo scenario era quello classicamente scolastico già apprezzato in una mezza infinità di manga e anime. La trama, che orbitava attorno alle avventure di Mao nell’Evil Academy, vantava comunque i suoi tradizionali risvolti comici e demoniaci. Qualcuno, comunque, deve aver fatto capire ai tizi di Nis che l’ambientazione originale, quella dei primi episodi, tutto sommato riusciva ad esercitare ancora il suo fascino. Ecco quindi che in Disgaea 4, ci ritroveremo calati in una nuova ambientazione che riprende l’infernale Netherworld. Il gioco, insomma, è sistemato in una cornice di “serissimi” intrighi politici (con tanto di rimandi al primo Disgaea, come la corruzione dei senatori demoniaci), tutti riconducibili al mefistofelico Valvatorez. Valvatorez, sì… una volta temutissimo tiranno e ora poco più che una macchietta. Già, perché dopo essersi rifiutato (per ragioni estremamente misteriose) di bere sangue umano, è stato relegato a un ruolo a dir poco umiliante: addestratore di Prinny!
Una volta scavalcate le premesse narrative viene facile notare quanto Disgaea 4 sia bello a vedersi, soprattutto rispetto agli episodi precedenti. Non c’è da sorprendersi, però. Per la prima volta, infatti, i mostri e i personaggi sistemati sulle scacchiere sono stati riprodotti in alta definizione, visto che il titolo di Nis è ospitato da PlayStation 3. A dirla tutta, anche Disgaea 3 era stato pubblicato sulla console ammiraglia di Sony, ma le texture in bassa definizione e una risoluzione infima lo facevano sembrare più un porting da PS2 che un titolo direttamente programmato su PS3. Comunque sia, il risultato finale di questa quarta declinazione della serie è uno spettacolo: figuratevi che, per quanto riguarda la cura per i particolari, questo gioco può rivaleggiare persino con due pezzi da novanta come BlazBlue e King of Fighters XIII. E abbiamo detto tutto, abbiamo!
GIOCANDO A SCACCHI CON IL DIAVOLO
A ogni modo, le novità più importanti sono tutte sul fronte ludico. Se rimane costante la cornice da J-RPG tattico con arene a scacchiera e fortissima enfasi sui potenziamenti (livelli a migliaia, danni a milioni e via dicendo), questo nuovo capitolo propone un grado di personalizzazione elevatissimo, capace di ricordare il già citato Z.H.P., un folle roguelike che – con buona probabilità – conoscerete in tre. Certamente, i tre che seguono la serie di Disgaea, nemmeno a farlo apposta. Ecco quindi che i giocatori (sempre i tre di prima) avranno modo di fondere i mostri per crearne di nuovi, sempre più grandi e devastanti. Ancora, potranno creare torri umane di personaggi per spedire i nemici in orbita con combo al limite del ridicolo. Infine, potranno rischiare la loro sanità mentale nel tentativo di creare una nave pirata (personalizzabile fin nei minimi dettagli) e lanciarsi poi all’attacco del PSN, invadendo i mondi degli altri disperati che alla sera se ne vanno a letto con il loro peluche di Prinny. Gente come noi, insomma. Gente che all’idea di una vacanza all’inferno sorride di gusto: lo sappiamo bene che da quelle parti c’è da divertirsi!