Wildstar – Anteprima

Un giro sulla giostra di Carabine Studios.

Uno dei più importanti annunci di Colonia – almeno per quel che riguarda il gioco online – è stato Wildstar, il nuovo MMORPG di NCSoft sviluppato da Carbine Studios. La software house americana è al suo debutto, ma, in questi anni, i suoi componenti hanno collaborato con praticamente tutti i team dei giochi massivamente online usciti sul mercato, da World of Warcraft a Warhammer Online, passando per Guild Wars e Aion.

Caratterizzato da uno stile grafico decisamente peculiare, a metà tra la semplicità di World of Warcraft e il tratto comic di Clone Wars, con personaggi dalle proporzioni esagerate e dai colori molto vivaci, Wildstar è ambientato sul pianeta Nexus, che ha dato i natali alla razza degli Eldan, la più evoluta della galassia, e che ora è scomparsa misteriosamente. Il filmato iniziale mostra tre personaggi (corrispondenti alle classi disponibili nel gioco) che atterrano sul pianeta, apparentemente disabitato, e che ben presto si rivela pieno zeppo di artefatti, magie, esseri strani e misteriosi, un mondo tutto da esplorare e conquistare. Va da sé che il motivo per cui gli Eldan sono scomparsi svolgerà un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama e delle missioni che i giocatori dovranno affrontare.

Ciò che tutti si chiedevano, ancor prima di assistere alla presentazione del gioco nello stand di NCSoft, era come Carbine intendesse entrare in un mercato molto affollato, nonché dominato dal colosso trita-concorrenti che prende il nome di World of Warcraft. Beh… innanzitutto arrivando a Colonia con un prodotto giocabile il giorno stesso dell’annuncio: può sembrare poca cosa, ma poter dire “ehi, abbiamo un nuovo titolo, e lo potete già provare appena usciti da questa sala” non è cosa che capita tutti i giorni. Più importante, però, è l’approccio insolito al gameplay, che gli sviluppatori definiscono “stratificato”, e che dovrebbe consentire a tutti quanti di assecondare il proprio stile di gioco, e di affrontarlo con il ritmo che si vuole.
In tutti gli anni passati a collaborare con altre software house, a osservare migliaia e migliaia di player impegnati in mondi virtuali di ogni sorta, i designer di Carbine hanno classificato i diversi stili di gioco in quattro categorie, che in Wildstar corrispondono ad altrettanti path, “cammini” da intraprendere, ciascuno caratterizzato da meccaniche e sistemi di ricompensa diversi, e che si aggiungono alla scelta della razza e della classe, comunque presenti.

Abbiamo quindi gli esploratori, che potranno contare su montagne da scalare, boschi da frugare in lungo e in largo, percorsi segreti da portare alla luce, una serie di sfide “ambientali” (per esempio, salire in cima alla montagna in un tot di tempo) e un “locator” come ricompensa principale, una specie di bussola ultra-potente. I conquistatori sono, invece, coloro che si divertono a distruggere tutto e tutti (e che per questo riceveranno adeguate ricompense), a cui il gioco offrirà di quando in quando appositi fortini da difendere contro orde di nemici. I “collector” raccoglieranno informazioni, verranno ricompensati per lo studio di nuove creature e di piante esotiche e per il tentativo di scoprire cosa è successo agli Eldan; saranno inoltre aiutati nel loro cammino da uno scanbot, una sorta di pet meccanico che aiuta nel processo di analisi. Per concludere, ci sono i coloni, che si divertiranno a costruire edifici, case, luoghi in cui socializzare, e il cui principale obiettivo è quello di rendere migliore la vita a tutto il resto della community.
Il path viene scelto all’inizio della partita e rimane lo stesso per tutto il gioco, anche se Carbine sta valutando se offrire la possibilità di cambiarlo dopo un tot di tempo.

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Questo ulteriore “strato” di gioco si aggiunge a quello tradizionale, fatto di quest, raid, missioni, dungeon e tutto il resto, offrendo quindi al giocatore – sulla base del proprio path – sfide specifiche (con micro-obiettivi), quest generate casualmente, loot contestuale, e persino challenge di tipo “ecologico”, che tengono cioè conto dell’ambiente circostante. Ognuno di questi livelli di gioco può essere affrontato più o meno parallelamente agli altri, a seconda che si prediliga un gameplay più lineare o più complesso e profondo, permettendo di fatto di decidere come giocare, e con quale ritmo.

Le fazioni di Wildstar sono due: i Dominion, di cui ancora non è stato svelato nulla, e quella degli Esuli, contenente le tre razze che abbiamo provato durante la camescom: i Granok, mercenari galattici; gli Aurin, i primi a essere invasi dai Dominion; gli umani, la prima società a essersi ribellata ai conquistatori della fazione opposta. Nel corso della presentazione sono state mostrate alcune quest con challenge generati dinamicamente nel corso della missione e legate al path del personaggio corrente. Wildstar, precisa Carbine senza rinunciare a un piccolo sfottò nei confronti di Blizzard, conterrà comunque tutto quel che ci si può aspettare da un MMORPG di ottimo livello, dalle gilde alle case d’asta. Per concludere, il modello di pagamento (canone mensile, free to play ecc.) è al momento ancora in fase di definizione. Avremo modo di tornarci su nei prossimi mesi, quando prenderà il via la fase di beta pubblica, alla quale non vediamo davvero l’ora di partecipare.