Sui cieli di Project Aces, con in mano la cloche.
Non si può certo dire che i Project Aces siano stati particolarmente prolifici in questa generazione di console. Dopo aver prodotto Ace Combat a camionate sulla varie piattaforme Sony, hanno “tradito” la cara PlayStation producendo il sesto capitolo, Fires of Liberation, solo ed esclusivamente per Xbox 360. Quattro anni dopo tornano alla carica con una produzione multipiattaforma, che taglia completamente i ponti con il passato e cerca rinnovarsi sotto ogni punto di vista.
Dopo numerose anteprime per la stampa, abbiamo finalmente potuto mettere le mani sul codice preview di Assault Horizon, ghiotta occasione per mettere alla frusta le nuove modalità di gioco e capire cosa ci attende a un mese dall’uscita nei negozi.
Appare chiaro fin da subito che gli sviluppatori a questo giro hanno voluto dare un taglio notevolmente cinematografico, lasciandosi totalmente alle spalle le narrazioni molto intimiste e tipicamente giapponesi dei precedenti Ace Combat. Quindi, basta racconti in terza persona e niente più sequenze d’intermezzo semi-statiche accompagnate da un pianoforte melanconico, bensì video completamente generati con il (notevole) motore grafico del gioco, dove – di tanto in tanto – ci viene persino concessa una minima interazione (tipo guardarsi in giro o concentrarsi su alcuni particolari, ma solo quando appare un apposito indicatore).
Come in Joint Assault (l’ultimo capitolo uscito su PSP), Ace Combat: Assault Horizon abbandona le ambientazioni geografiche inventate di sana pianta e butta il giocatore nel bel mezzo di un moderno conflitto, portandoci a volare fra i cieli degli Stati Uniti, dell’Africa, del Medio Oriente e probabilmente anche oltre. Il gioco, del resto, si apre proprio in mezzo a una battaglia aerea sopra Miami, classico escamotage per illustrarci le basi del volo aereo secondo Ace Combat. Un tutorial interattivo estremamente veloce che ci introduce in pochi minuti alle varie meccaniche, in primis quella del combattimento ravvicinato, prima grossa differenza rispetto al classico “spara e dimentica” che ha da sempre caratterizzato la serie. Se, infatti, riusciremo a seguire per alcuni secondi un qualsiasi aereo nemico, potremo, premendo i tasti dorsali del joyapd, passare a una specie di modalità inseguimento, che ci porterà a incollarci alle terga del caccia ostile in uno scontro uno contro uno davvero adrenalinico. In questo frangente non dovremo più preoccuparci di controllare il nostro velivolo come di consueto, dato che l’obiettivo principale sarà solo quello di abbattere l’avversario, cercando di mantenere il mirino su di lui quanto più a lungo possibile, in modo da poterlo agganciare con i missili e mandarlo all’altro mondo. Nulla ci vieterà nel frattempo di crivellarlo di colpi con la mitragliera, procedura comunque non proprio di facile compimento.
Gli avversari sono velocissimi e tendono a spostarsi a grande velocità, costringendoci a dosare saggiamente la potenza dei motori. Durante questi inseguimenti non è raro finire a combattere in mezzo a palazzi, strutture petrolifere o a pochi metri dal terreno; in questi frangenti i danni collaterali sono spettacolari, con muri, vetri, tubature e materiali vari che esplodono tutto attorno, con tanto di inquadrature spettacolari a suggellare il momento della deflagrazione del caccia nemico. Non c’è niente da dire: l’impatto visivo di Ace Combat: Assault Horizon tiene decisamente fede agli altissimi standard dei Project Aces. Non solo il gioco è velocissimo, ma presenta un gran numero di poligoni, effetti particellari a gogò e un eccellente illuminazione.
Tra le varie cose, abbiamo potuto anche provare un paio di sequenze a bordo degli elicotteri: in una eravamo relegati unicamente dietro un potente mitragliatore gatling, mentre nell’altra avevamo il controllo totale del mezzo. La gestione dell’immancabile AH-64 Apache ci è parsa fin da subito molto fluida e per nulla problematica, seppur radicalmente (e prevedibilmente) differente rispetto a un cacciabombardiere.
La varietà sembra proprio non mancare in Ace Combat: Assault Horizon e lo sforzo per rendere ogni missione unica nel suo genere c’è ed è ben visibile, anche se abbiamo incocciato una sezione non proprio entusiasmante, che sembra presa paro paro da una delle meno riuscite di H.A.W.X 2: in pratica, a bordo di un C-130 tocca bombardare/mitragliare i nemici a terra, controllando un grosso mirino a infrarossi in una sorta di tiro al piccione. Per fortuna, subito dopo ci siamo ritrovati catapultati in un vero e proprio inferno fra i cieli, e il gioco ha ripreso il suo stile sincopato quanto incalzante.
Ottime notizie anche per chi non mastica l’inglese, dato che finalmente Ace Combat abbandona i sottotitoli (difficili da seguire nel bel mezzo dell’azione) per una traduzione completa, parlato incluso. Un’aggiunta non da poco, che dimostra quanta cura e dedizione è stata riservata a questa produzione da parte di Namco Bandai.