In occasione della Games Week milanese, abbiamo intervistato il Development Director di Activision su Call of Duty Modern Warfare 3, in uscita domani su PC, PS3 e Xbox 360.
Nel vivo della Games Week milanese, durante una visita presso lo stand di Activision (e davanti ai monitor su cui giravano Star War: Il Potere della Forza II e la versione remastered di Monkey Island), ho scambiato quattro chiacchiere informali con Aaron Halon, Development Director di Activision, a proposito di Call of Duty: Modern Warfare 3, il nuovo capitolo della serie di sparatutto arcade che ha monopolizzato il genere negli ultimi anni e ridefinito il concetto di multiplayer, con ogni successiva iterazione. Col gioco in uscita a brevissimo (domani sarà sugli scaffali e leggerete la nostra recensione, ndAlias), mi pareva interessante fornirvi un resoconto veloce della conversazione.
GamesVillage.it: Cominciamo subito con una domanda a bruciapelo: state già sviluppando il prossimo Call of Duty, visto che Modern Warfare 3 è in gold già da un paio di settimane?
Aaron Halon: [sorridendo ammiccante] Mi spiace, ma non posso dire niente a proposito in questo momento. In sostanza, no comment.
GV.it: Durante lo sviluppo di Modern Warfare 3 avete “sentito” la pressione di un competitor forte come Battlefield 3?
AH: Il nostro vero concorrente durante lo sviluppo di Modern Warfare 3 è stato Modern Warfare 2, e non certo titoli di altri publisher. Abbiamo voluto continuare lo sviluppo dal punto in cui lo avevamo lasciato precedentemente, mantenendoci fedeli alle basi di gameplay che avevamo già creato e che ha riscosso, come ben sai, un “discreto” successo di pubblico.
GV.it: Quali sono le novità di Modern Warfare 3 che dovrebbero evitare di inquadrare il gioco come un “more of the same”?
AH: Come già annunciato da tempo, in Modern Warfare 3 abbiamo tre nuove modalità di gioco distinte: campagna singola, multi¬player e Spec Ops. Nel Single-player abbiamo utilizzato una versione migliorata del nostro storico engine grafico, che fa ancora la sua grande figura, visto che a questo giro è in grado di rappresentare battaglie su larga scala, e di aumentare così la spettacolarità dell’azione.
Nel multiplayer abbiamo aggiunto una nuova serie di perk e modificato le altre già esistenti: questo lavoro di limatura – ci tengo a dirlo – è stato pesantemente influenzato da quanto suggerito dalla community attraverso i feedback ricevuti nel tempo. Inoltre, abbiamo introdotto gli Strike Package, ovvero dei pacchetti di abilità aggiuntive con le quali i soldati virtuali possono specializzare la propria esperienza di gioco secondo i propri gusti. Tanto per fare un esempio, i giocatori più votati al supporto possono utilizzare il pacchetto “Supporto”, che permette di piazzare sul campo utili casse di viveri e munizioni, con le quali aumentare le possibilità di sopravvivenza degli alleati. Per i più votati all’azione, invece, abbiamo pensato il pacchetto “Specialista”, che permette di aumentare il numero di perk a propria disposizione durante il match con l’accumulo delle killstreak. “Personalizzazione” è quindi la parola d’ordine che contraddistinguerà l’esperienza multiplayer di Modern Warfare 3, che è un po’ quello che ci ha chiesto la community attraverso i canali di discussione durante tutta la lavorazione.
Infine, abbiamo radicalmente rinnovato l’esperienza della modalità Spec-Ops, alla quale abbiamo aggiunto anche la modalità Survival (ve ne abbiamo già parlato qui, ndAlias), nella quale fino a due giocatori dovranno misurarsi contro ondate infinite di nemici, che appaiono da posizioni puramente casuali.
GV.it: Pensi che il successo quasi universale di Call of Duty sia dovuto all’apertura al mercato console avvenuto in massa con il primo Modern Warfare (nonostante il buon successo degli episodi 2 e 3), oppure alle semplificazioni del gameplay apportate nel corso degli anni?
AH: Penso che il successo di Call of Duty sia imputabile alla massima accessibilità, alla frenesia adrenalinica e alla velocità di gioco, che permette di catapultarsi nel vivo dell’azione e del divertimento senza troppi fronzoli o preoccupazioni, a prescindere che in mano si tenga una pad o l’accoppiata mouse + tastiera: Call of Duty ha avuto un buonissimo riscontro anche quando è vissuta solo su PC.
GV.it: Pensi che l’utenza PC, dopo i diversi passi falsi come la rimozione dei server dedicati da Modern Warfare 2 e la percepita disaffezione nei propri confronti, sia ancora fedele a Infinity Ward e al franchise Call of Duty?
AH: Per quanto riguarda la questione server dedicati abbiamo già confermato che la versione PC di Call of Duty: Modern Warfare 3 vedrà il ritorno stabile del supporto ai server dedicati: credo che questo passo indietro, assieme all’elevata qualità del nostro multiplayer, sia più che sufficiente per conservare la fiducia del pubblico PC.