Anche iPad e iPhone hanno il loro clone di GTA. Benvenuti a Rio de Janeiro e alla recensione di Gangstar Rio: City of Saints.
Di Gameloft si può dire tutto tranne che manchi di perseveranza e di desiderio di migliorare sempre i suoi prodotti. Se è vero che non tutti i giochi per Apple della casa francese escono col proverbiale buco (o sono le ciambelle?), la serie Gangstar tra tutte è tra quelle particolarmente sfortunate, presentando una grafica troppo povera e una giocabilità troppo banale nel suo pur evidente tentativo di scimmiottare mostri sacri del genere free-roaming del calibro di Grand Theft Auto. Come premesso, tuttavia, Gameloft ha il pregio di insistere quando può avere un senso, ed eccoci quindi ad aver a che fare con Gangstar Rio: City of Saints, nuovo esponente della serie di cui sopra e ambientato nella calda e ridente città di Rio de Janeiro. Evviva!
Gangstar Rio perfeziona quanto di buono già visto in Miami Vindication, offrendo una trama che, pur non candidandosi a nessun premio per l’originalità, ha l’innegabile pregio di dare ogni possibile motivazione per proseguire nell’avventura e scoprire così dove andrà a parare. Una novità nella serie, introdotta da Gangstar Rio riguarda direttamente il personaggio principale, il quale è migliorabile grazie a punti esperienza in grado di renderlo più letale con armi da fuoco, più resistente al dolore o più abile alla guida dei molteplici mezzi che si hanno a disposizione. Non si tratta certo di un sistema davvero complesso e profondo, sicuramente non tale da rendere l’esperienza simile a un gioco di ruolo. Tuttavia, il poter scegliere in che modo evolvere il nostro alter ego digitale aiuta di sicuro l’immedesimazione e il desiderio di vederlo diventare un duro senza compromessi.
Le missioni da affrontare sono varie e si tentano in tutti i modi di slegarsi dai soliti schemi ripetitivi, per lo più costringendo il giocatore in situazioni in cui è necessario adattarsi di continuo a nuove circostanze. Quanto appena detto, aggiunto al fatto che si potranno pilotare una gran varietà di mezzi (inclusi elicotteri e aerei… potevano forse mancare?), rende decisamente difficile annoiarsi, a prescindere dal punto della storia che si sta affrontando.
Anche il motore grafico ha ricevuto un buon lavoro di “lifting”: i modelli sono decisamente migliorati rispetto a quanto si è visto nei Gangstar precedenti e, soprattutto, gli effetti di luce durante alba e tramonto sono decisamente gradevoli. Di contro, gli ambienti interni sono sensibilmente più spogli, ma è difficile andare a criticare dettagli simili di fronte a un motore grafico pensato per generare un’intera città.
Certamente il più riuscito tra i cloni di GTA disponibili per iPhone, Gangstar Rio manca comunque di alcuni ritocchi e piccole sfumature per poter essere considerato realmente privo di difetti. Sebbene le missioni siano molte e varie, infatti, mancano attività vere e proprie da fare al di fuori di esse: questo si riflette, ovviamente, anche sul parametro longevità, che viene così tarpato notevolmente; si perde, quindi, il gusto di girare per le strade di Rio de Janeiro, al di fuori delle missioni principali o secondarie che siano. L’assenza di modalità multiplayer di qualsiasi tipo riduce ancora di più le possibilità di riprendere in mano il gioco una volta terminato. Anche la grafica, pur buona nel complesso, presenta sbavature fastidiose specialmente nei modelli poligonali dei personaggi secondari, laddove invece i protagonisti principali sono realizzati ottimamente. In definitiva si tratta di un prodotto lodevole, sebbene non perfetto, e che per un prezzo tutto sommato contenuto offre svariate ore di svago per tutti coloro che sono alla ricerca di un clone di GTA decoroso da giocare sul proprio smartphone o tablet griffato Apple.