Altri passi nella beta, per capire come sarà il MMO di ArenaNet. A questo giro parliamo di come in Guild Wars 2 sarà gestita la fase di crafting.
Nel corso degli ultimi mesi ho avuto la possibilità di parlare in maniera approfondita di Guild Wars 2, l’ultima fatica di ArenaNet che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2012. Prima di continuare nella lettura vi consiglio di dare un’occhiata alle nostre due ultime e corpose anteprime, che potete trovare qui e qui.
Fatto? Bene, perché qui sotto andremo ad analizzare uno degli aspetti su cui non mi ero soffermato più di tanto prima dell’ultimo beta week-end: il crafting. Molte delle caratteristiche di Guild Wars 2 fanno pensare che il gioco sia strutturato principalmente per strizzare l’occhio a una community di casual gamer, anche se, come già ho avuto modo di sostenere, la forte impronta competitiva del titolo – sulla scia del predecessore – darà modo anche ai giocatori più assidui di trovare un livello di sfida consono ai propri gusti. Il sistema di combattimento fortemente action, la presenza di speciali gate utili a spostarsi da una parte all’altra di ogni singola zona e il sistema di mentoring (chiamato sidekick), che permetterà di “aggiustare” il proprio livello a seconda della regione e dei contenuti che stiamo affrontando, sono tutte caratteristiche pensate per ridurre al minimo la presenza di tempi morti durante l’esperienza.
Non c’è quindi da stupirsi se gli sviluppatori non si siano scervellati più di tanto sul crafting, dato che la maggior parte dell’utenza preferirà probabilmente sfruttare il proprio tempo nei numerosi battleground o all’interno del World vs World, se non completando istance e raid PvE. Ancora una volta, purtroppo, non viene dato eccessivo peso a questa parte del gameplay, fondamentale invece nei sandbox o nelle vecchie glorie del passato, come Ultima, Everquest o Dark Age of Camelot. È ovvio che la generazione di player sia cambiata, e con una build esclusivamente dedicata alle console in arrivo, ArenaNet ha giustamente deciso di offrire un sistema di crafting dignitoso, ma che non si allontani in nessun modo dagli standard attuali. Le discipline disponibili saranno in tutto otto: Weaponsmith, Huntsmen, Artificers Armorsmiths, Leatherworkers, Tailors, Jewelers e Cooks.
Il crafting servirà principalmente per farsi belli agli occhi degli altri e atteggiarsi a vamp.
Una volta arrivati nella capitale della propria razza (attorno al quarto o quinto livello) ci si potrà sbizzarrire nel quartiere dedicato, pieno zeppo di NPC e tavoli da lavoro, forge e chi più ne ha più ne metta. La struttura stessa di Guild Wars 2, però, stride con un sistema di crafting efficace. Se, infatti, viene data più importanza all’abilità del singolo giocatore e non più all’equipaggiamento, è ovvio che automaticamente tutto ciò che permette la creazione di scudi, armi e armature dovrà gioco forza essere coerente con la nuova filosofia di fondo. Per questo motivo il crafting risulta più un modo per ottenere outfit e oggetti cosmetici, piuttosto che item con statistiche superiori a quelli che è semplicemente possibile trovare in giro per il mondo. È una scelta in linea con quello che ArenaNet aveva in mente fin dall’inizio, ossia proporre un titolo fortemente incentrato sul PvP e sull’abilità del singolo, ma che automaticamente non invogli più di tanto a esplorare il lato crafting. A riprova di ciò, anche la fase di mera creazione non propone nulla di innovativo. Si dovrà semplicemente raccogliere o comprare all’asta gli ingredienti necessari e cliccare sull’apposito tastino… et voilà, ecco l’oggetto nel nostro inventario. Siamo quindi ben lontani dai sistemi, ben più interessanti, proposti ad esempio da EvE Online o Vanguard, in cui addirittura si doveva interagire in tempo reale durante la fase di lavorazione.
In conclusione anche i prodotti migliori hanno i loro punti deboli, e il crafting è sicuramente l’aspetto di Guild Wars 2 più a rischio, da questo punto di vista. Il MMO di ArenaNet rimane comunque un titolo immenso, tecnicamente senza sbavature (e siamo ancora in beta!) e che propone diverse feature originali, che in parte innovano e portano una ventata d’aria fresca a tutto il mercato. Peccato solo che per divertirmi a creare la mia nuova spadona della morte, debba per forza loggare a Vanguard.