Creative Assembly fa ancora centro: polvere da sparo e cannoni, nella nostra recensione dell’espansione di Total War: Shogun 2, sottotitolata Il Tramonto dei Samurai.
Tremule bellezza
Sollevi il mio spirito.
L’araldo della primavera.
Lo scorso venerdì SEGA ha pubblicato Total War: Shogun 2 – Il Tramonto dei Samurai, attesa espansione dell’acclamato strategico Total War: Shogun 2 di The Creative Assembly. Per chi si fosse perso l’anteprima pubblicata alla fine di Gennaio (e che vi invito a leggere, cliccando qui), Il Tramonto dei Samurai è un’espansione stand-alone, ambientata circa quattrocento anni dopo il periodo Sengoku, trattato nella versione base di Shogun 2. Verso la fine del diciannovesimo secolo il Giappone, dopo aver conosciuto secoli di pace e prosperità sotto il dominio degli Shogun, è stato scosso da una nuova guerra civile fra gli eserciti dei clan fedeli allo Shogun Tokugawa e quelli all’Imperatore. Tra le cause che hanno portato al conflitto vi furono la dilagante corruzione dei burocrati dello shogunato e, soprattutto, il tentativo dell’Imperatore Meiji di ristabilire la propria autorità, sfruttando le nuove tecnologie belliche occidentali. Partendo da qui e approfittando della rapida transizione tecnologica che ha subito il Giappone in quel periodo – che è passata da paese agricolo a nascente potenza industriale – Creative Assembly è riuscita a rivoluzionare gran parte delle meccaniche di Total War: Shogun 2.
La religione, che in Shogun 2 era un parametro marginale del gameplay, è stata sostituita dalle fazioni Imperiali e Shogunato, che indicano appunto l’affiliazione dei vari clan a una delle due cause in guerra. Inoltre, è stato introdotto l’elemento fondamentale della Modernizzazione, che influenza la progressione dell’albero tecnologico disponibile. La Modernizzazione viene incrementata costruendo edifici “moderni” negli insediamenti, sviluppando alcune ricerche e, in alcuni casi, attraverso i tratti speciali di alcuni clan come i Satsuma. Per complicare ulteriormente le cose, la popolazione non reagirà positivamente alla nostra modernizzazione forzata, rendendo necessaria una strategia più attenta e un maggiore ricorso alle strutture e alle unità di repressione.
Passando alle unità, Il Tramonto dei Samurai segna il passaggio a un uso più esteso delle armi da fuoco e dell’artiglieria, che introduce unità come i fucilieri di linea, i cacciatori, i cavalleggeri e i moschettieri a cavallo, già visti nei predecessori di Shogun 2, Empire/Napoleon: Total War. Esiste sempre la possibilità di reclutare unità tradizionali come i samurai, i lancieri e gli arcieri, ma la necessità di far progredire il clan, e la netta superiorità di armi come la famigerata mitragliatrice gatling, rendono abbastanza difficile rimanere fedeli alle antiche tradizioni.
Tante novità per le battaglie navali: anche i soldati sulla costa dovranno vedersi dalle palle di cannone sparate dalle imbarcazioni nemiche.
Il vero passo avanti fatto da Creative Assembly riguarda tuttavia le novità apportate alle unità navali. Con l’arrivo delle navi corazzate con tanti cannoni, non solo sono stati introdotti attacchi speciali come lo speronamento durante le battaglie, ma anche la possibilità di effettuare bombardamenti nella mappa della campagna, sia sulle città, sia sugli eserciti nemici vicini alla costa. Per invogliare ulteriormente a costruire grosse flotte da mandare in giro per l’arcipelago giapponese, i bombardamenti diventano vere e proprie abilità di supporto quando un gruppo di navi si trova a portata di tiro negli scontri fra due eserciti di terra. Il tutto non solo funziona molto bene, ma consente di sovvertire a nostro favore (ma anche a sfavore) le sorti di una battaglia che stava volgendo al peggio. Un ulteriore segno della modernità che ha spazzato il Giappone ne Il Tramonto dei Samurai sono le ferrovie, con le quali è possibile collegare le provincie e far viaggiare istantaneamente gli eserciti, da una stazione all’altra.
Per quanto riguarda gli eventi storici, oltre alle già precedentemente citate Battaglie di Toba-Fushimi (27 Gennaio 1868) e Miyako Bay (6 Maggio 1969), abbiamo altri cinque eventi storici della Guerra Boshin: l’Assedio del Castello di Osaka (2 Febbraio 1868), la Battaglia di Ueno (4 Luglio 1868), la Battaglia di Aizu (Settembre 1868), famosa per il vano sacrificio dei giovani guerrieri Byakkotai e, infine, la Battaglia di Hakodate, che segna la sconfitta finale delle forze fedeli allo Shogun, riunite nella Republica di Ezo, a opera dell’armata imperiale.
Concludo con un paio di cose sul multiplayer, che è stato rinnovato in alcuni aspetti. Oltre alla mappa della campagna, alla quale sono stati aggiunti sei territori a Nord, al limite fra l’isola di Honshu e Hokkaido, Creative Assembly ha migliorato la modalità Avatar, aggiungendo uno slot per un avatar aggiuntivo sia per Shogun 2 base, sia per Il Tramonto dei Samurai. A ciò si accompagnano 30 nuovi pezzi di armatura moderni e più di 40 servitori da usare in battaglia: hai detto niente!