La sinfonia elettronica di Q Entertaniment è tornata e la nostra Vita s’illumines d’immenso! Come, d’altronde, la nostra recensione di Lumines Electronic Symphony per PS Vita.
Il primo Lumines, lanciato assieme a PSP in quel lontano settembre del 2005, aveva subito conquistato cuori, occhi e orecchie di una bella fetta di pubblico, dimostrandosi il palcoscenico perfetto per presentare le qualità del primo portatile di Sony. Merito delle meccaniche di gioco – il cuore pulsante di ogni puzzle game – solide, originali e intriganti. Ma merito anche – e soprattutto – dello scintillante spettacolo audiovisivo messo in scena dagli sviluppatori. Lo stato di trance derivato dalla pioggia di blocchi, dai ritmi elettro-nipponici e dai colori acidi sparati sullo schermo panoramico della console, era veramente un qualcosa di unico e di mai visto prima in ambito portatile: bastavano un paio di cuffie e il mondo attorno scompariva del tutto, per riemergere possibilmente a batteria esaurita.
Ecco quindi che, per accompagnare il lancio di PS Vita, i ragazzacci di Q Entertainment hanno pensato bene di organizzare un altro rave ludico sinestetico, aprendo i battenti della loro discoteca per una nuova sinfonia fatta di blocchetti bicromi da cancellare tra musica e colori sparati. Certo, il deflagrante effetto sorpresa dell’originale non c’è più dopo le diverse incarnazioni assunte da Lumines in questi anni, ma è altrettanto vero che lo spettacolo e il divertimento messi in scena strappano ancora una volta applausi a scena aperta.
Dimostrando la saggezza venuta a mancare a chi ha provato a reinventare Tetris a ogni sua nuova uscita, diluendone la forza e la semplicità originali, il team di Q Entertainment non ha stravolto la formula base del gioco, ma si è limitata a qualche piccola aggiunta. In linea di massima, si tratta ancora una volta di sistemare blocchetti bicromi in modo da costruire agglomerati monocromatici che vengono cancellati da una linea che attraversa lo schermo. La novità principale, sul piano del gameplay, è data da alcuni blocchi speciali e una manciata di bonus che personalizzano i diversi avatar che è possibile scegliere (e sbloccare) giocando. Per fare un esempio, il “blocco caos” va a rimescolare in modo randomico gli agglomerati di blocchetti cui entra in contatto. All’inizio può sembrare solo un malus, un qualcosa di deleterio che rischia seriamente di scompaginare i nostri agglomerati sapientemente costruiti e pronti a trasformarsi in una bella combo al passaggio della linea. Ed effettivamente può avere questo effetto se non viene posizionato dove non può far danni, ma è altrettanto vero che il blocco caos può rivelarsi anche un aiutante prezioso quando ci si trova con l’acqua alla gola. Se lo schermo è intasato da blocchetti e la fine della partita pare ormai vicina, metterlo giù equivale a rimescolare i blocchi in scena, con il risultato che si andranno a formare in maniera “spontanea” un sacco di agglomerati che al passaggio della linea ripuliranno lo schermo in maniera più o meno massiccia!
La cosa più vicina all’uso del LSD: Lumines Electronic Symphony.
Inoltre, a furia di giocare (o toccando il touch pad posteriore di Vita) diventa possibile caricare la mossa speciale del proprio avatar, la quale risulta più o meno utile a seconda della situazione. Ci sono poteri che bloccano per un certo periodo la linea temporale, consentendo così di costruire mega agglomerati prima del suo passaggio, e altri che fanno si che i prossimi blocchetti in azione siano tutti di un colore, sempre per avvantaggiarsi nella costruzione di mega combo, e via andando. In linea di massima, sono tutti poteri ben studiati ed equilibrati che, a seconda dello scenario e dalla situazione, possono rivelarsi più o meno utili e che, soprattutto, lasciano intatta l’esperienza e la pulizia logica alla base di Lumines.
Sul fronte delle modalità non ci sono stati grandi guizzi, ma neanche cadute di stile. La modalità Viaggio ci porta ad esplorare una quarantina di skin, laddove ognuna è ancora una volta composta da un brano musicale e da un tema grafico e ritmico che fa da sfondo sinestetico. La scaletta messa a punto, come suggerisce il titolo, è una dichiarazione d’amore verso l’elettronica: Goldfrapp, The Chemical Brothers e Aphex Twin sono solo alcuni dei mostri sacri presenti, e le relative skin fanno il loro bel lavoro nel farci muovere la testa a ritmo mentre blastiamo via catene e catene di blocchetti. Se avete un sacco di tempo a disposizione e siete da soli, è questo il posto dove passerete buona parte del vostro tempo. La modalità Playlist permette invece di personalizzare e memorizzare delle scalette con le skin già sbloccate, in modo da godersi solo i propri brani e temi preferiti. Cronometro è la classica sfida contro il tempo in cui cercare di incamerare il punteggio migliore. Come sempre è roba da professionisti, così come lo è la nuova modalità Maestro, che ci pone di fronte a 5 livelli dove i blocchetti piovono giù come grandine e in cui riuscire a sopravvivere è un’impresa degna dei migliori giocatori di Lumines in circolazione. Infine, torna anche la modalità Battaglia, che ci permette di sfidare un amico tramite collegamento ad hoc per una sfida all’ultimo blocchetto; qui l’avatar scelto e il relativo potere permettono di personalizzare meglio il proprio stile di gioco e l’unico vero peccato è che non sia possibile darsi battaglia anche online come sarebbe lecito aspettarsi nell’anno domini 2012.
Ah, un’ultima nota: volendo è possibile giocare anche utilizzando solo il touch screen di Vita: spostare i blocchetti in giro con un dito può sembrare un’idea simpatica ma, per un gioco tanto frenetico e in cui la visione dello scenario di gioco è così importante, alla prova dei fatti si rivela ben poco pratico e reattivo come si sistema di controllo. Adesso scusatemi ma devo proprio scappare che ho una cosa importantissima da fare: completare gli ultimi livelli due dannati livelli della modalità Maestro!