Una nuova sontuosa espansione per la serie galattica di Ironclad Games: sarà l’ennesimo successo? Scopritelo nella nostra recensione.
Alzi la mano chi tra voi lettori di GV.it non ha mai sentito nominare – anche di sfuggita – la serie Sins of a Solar Empire. Prevedo poche mani alzate, o sbaglio? Anche perché la serie di strategia in tempo reale (su larga scala) firmata da Ironclad Games si è sempre distinta per l’ottima qualità e per una giocabilità a dir poco sublime. Non fa eccezione Rebellion, l’ultima espansione stand alone pubblicata da Stardock in collaborazione con la stessa Ironclad Games, capace di galvanizzare il giocatore con il solito tripudio di esplosioni e raggi laser, imponenti flotte interstellari da comandare e tre nuove fazioni “ombra” tutte da scoprire.
Il motto “squadra che vince non si cambia” è ben impresso nelle menti dei geniali game designer canadesi, che hanno continuato dal lontano 2008 a far evolvere in modo costante l’ambizioso progetto Sins of a Solar Empire, senza modificarne più di tanto la struttura di gioco. Quindi, non mancheranno lunghissime battaglie spaziali da combattere, così come non mancherà una parte strategica in perfetto stile 4X, con un azzeccato mix di ricerca, diplomazia, commercio e la possibilità di costruire strutture o colonizzare pianeti e asteroidi per rafforzare la propria economia. Eh sì… perché il titolo di Ironclad Games, oltre a ispirarsi alla leggendaria serie Homeworld di Relic, non disdegna altri classici del panorama videoludico quali Galactic Civilization o Master of Orion II.
Di un seguito vero e proprio non c’è alcuna traccia per ora (o almeno non è dato sapere), sicché non resta che consolarci con la solita massiccia espansione che porta in dote molteplici novità. Per quanto riguarda la questione Campagna single player, neanche in Rebellion la troverete, sostituita ancora una volta da una robusta modalità “schermaglia” affrontabile sia da soli che in compagnia, su mappe dalle dimensioni a dir poco mastodontiche. Una delle novità più apprezzabili è l’introduzione di tre sotto fazioni che potrei definire gemelle (o speculari) alle tre razze principali che da sempre caratterizzano l’universo di Sins of a Solar Empire: sto parlando di TEC, Vasari (non è il mitico Johnny) e Advent. Ognuna delle tre è suddivisa in “ribelli” o “lealisti” con tanto di alberi tecnologici ad hoc da sviluppare, nonché poteri e unità speciali da sperimentare. Le differenze non sono puramente ideologiche o cosmetiche, ma hanno un’incidenza nella strategia e nello stile di gioco di ogni fazione. Per esempio, gli Advent in versione “ribelle” hanno il potere di recuperare i vascelli stellari perduti, mentre i TEC “lealisti” possono schierare unità prettamente difensive.
Al solito, un mezzo errore e mezza flotta fa ciao con la manina.
In un titolo votato al multiplayer come Rebellion un’ampia possibilità di differenziazione e personalizzazione si traduce in un maggiore equilibrio e spessore nelle spettacolari battaglie che si vanno combattere. Sul fronte bellico è doveroso segnalare l’introduzione di navi stellari di classe “Titan”, ovvero degli impressionanti vascelli che sembrano essere usciti direttamente dalla saga cinematografica creata da George Lucas. Si tratta di una aggiunta che ha un’incidenza notevole a livello strategico, anche perché, con tutti i potenziamenti attivati, questi incrociatori stellari “extralarge” sono in grado di demolire intere basi spaziali e flotte interstellari con grande facilità. Un’altra importante innovazione riguarda l’introduzione di nuove condizioni di vittoria (per esempio, il raggiungimento di un particolare primato tecnologico) che velocizzano le partite, allargando gli orizzonti di conquista degli appassionati della serie.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, Rebellion si presenta rispetto al titolo originale migliorato sotto molteplici aspetti, compresa anche l’interfaccia di gioco che è stata rivista per l’occasione. Che aggiungere ancora? Che le flotte dei pirati (dei mercenari assoldabili) sono state potenziate e risultano pressoché imbattibili nei primissimi scontri, che l’Intelligenza Artificiale non brilla per fosforo, che le condizioni di vittoria sono praticamente sempre le stesse nella maggior parte dei casi, che la gestione dei pianeta è un po’ troppo semplicistica, che il ritmo di gioco è un po’ lento e che non c’è una vera e propria campagna single player. Al di là di questo, si tratta senza dubbio del miglior Sins of a Solar Empire di sempre: quindi, se adorate la serie o se semplicemente siete alla ricerca di un titolo strategico in tempo reale votato al multiplayer, con spettacolari battaglie da combattere e qualche pianeta da colonizzare, l’RTS di Ironclad Games è la scelta più azzeccata!
Per concludere, vi segnalo che per giocare a Rebellion non è necessario possedere l’originale Sins of a Solar Empire, che il gioco è completamente in lingua inglese e che è acquistabile su Steam o sulle principali piattaforme digitali (è necessaria la creazione di un account Stardock per giocare) al prezzo di 39,99 euro (29,99 euro per i possessori del titolo originale).