Aaron Sorkin non ti temo. Ecco la presentazione della serie targata HBO, trasmessa dallo scorso aprile negli Usa, che s’intrufola nella Casa Bianca per distruggerla dall’interno.
L’Emmy come migliore attrice è arrivato alla fine. Meritatissimo. E Julia Louis-Dreyfus ha ringraziato con il discorso sbagliato (quello della amica e rivale Amy Poehler) mettendo in scena una gag degna del suo personaggio, Selina Meyer, inopportuno Vice Presidente della Casa Bianca nella comedy della HBO, Veep.
Nessuno questa volta però dovrà ritrattare e umiliarsi con le lobby offese come accade nella finzione di questa serie che rovescia il buon governo narrativo di Aaron Sorkin per insidiare la restricted area della Casa Bianca con una scarica di battute oltraggiose.
The West Wing è un ricordo lontano come i tempi in cui la politica aveva ancora la faccia, molto più attuale quindi castigare ridendo il faticoso e vacuo esercizio del lancio di fumo negli occhi che ogni giorno dà lavoro a portavoce, segretarie, uffici stampa, ghost writer, giornalisti e assistenti assunti per alimentare e smontare la gaffe che mette a repentaglio per qualche ora la credibilità del politico di turno. Che in questo caso è donna e vive all’ombra dell’uomo più influente del pianeta che le lancia distrattamente briciole secche di potere.
Selina aveva un promettente avvenire politico, poi è stata promossa alla destra del Presidente e fine. Anzi inizio della tragicommedia che Armando Iannucci scrive (riadattando per l’America il successo britannico The Thick of It) con gusto spiazzante arrampicandosi sulle manipolazioni, le ambizioni e le ipocrisie annidate nel centro della vita pubblica occidentale.
E chi pensa si tratti di una caricatura, non ha capito. Perchè la cifra adottata, e costruita sull’acrobatico equilibrio di scrittura e recitazione, è istericamente iperreale anche grazie al sostegno di una regia che abbraccia la tecnica voyeristica della “mosca sul muro”, una sorta di versione visiva delle intercettazioni che oggi, per rimanere al passo con i tempi, minacciano la serenità degli intrighi di palazzo.
Mettere in scena il caos ad ogni modo è uno dei tiri di maggior precisione che si possano immaginare. Produrlo sulla carta e dargli poi volto e voce richiede un addestramento di stampo militare e una lucidità solida ma invisibile come i colombi dei prestigiatori.
Dopo aver sudato sette camicie per scriverlo però Iannucci può dirsi soddisfatto: la troupe di attori invitati a salire sulle sue folli montagne russe è degno dell’incarico e trova una guida sicura nella performance di Julia Louis-Dreyfus, allevata con narcisismo da Larry David come un suo alterego in gonnella. Oltre ad incontrare finalmente un ruolo degno delle sue immense capacità, l’attrice dimostra di potersi permettere qualsiasi cosa. Persino stringere un Emmy e ringraziare pubblicamente la NBC e Parks and Recreations!
Lo show, trasmesso dalla HBO a partire dallo scorso aprile e già rinnovato per una seconda stagione, purtroppo non ha ancora trovato un posticino al sole dei palinsesti italiani. Dettagliuccio che, se vogliamo essere franchi, non impedisce certo di inserire Veep tra i titoli da non perdere. (Ludovica Sanfelice)