Hawken – Provato

Il ritorno alla grande dei robottoni online.

Era un po’ che non capitata di trovarsi tra le mani un titolo pregno di quel sano gusto mech, che tanto aveva fatto furore ai tempi di Mechwarrior e che aveva aperto la strada a tutta una serie di cloni e contro-cloni dalle variegate sorti. Il 2013, per tutti noi che amiamo il clangore delle giunture metalliche arrugginite, sarà invece terreno di scontro tra ben due titoli free-to-play davvero interessanti, ovvero Machwarrior Online e l’outsider Hawken, entrambi al momento fermi alla fase di open beta, ma coi lavori in pieno corso per una prossima pubblicazione ufficiale. Ovviamente, da buon mech-addicted, non mi sono certo perso l’occasione di immergermi per diverse ore in entrambi i videogiochi in oggetto, fosse anche solo per farvi sapere a che punto è lo sviluppo. L’oggetto di questa prova sul campo è Hawken, che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nei mesi grazie ad ad alcuni impressionanti trailer pubblicati dallo sviluppatore indipendente Adhesive Games.

La definizione più calzante di Hawken l’ha data il blog canadese ShogunGamer.com, che l’ha definito come un incrocio tra Mechwarrior e CounterStrike. Sebbene siamo ancora distanti dalle prelibatezze e dall’equilibrio del titolo Valve, c’è da dire che la comodità di fruizione e il divertimento profuso sono abbastanza sincroni con lo sparatutto online per PC più celebre del pianeta. Una volta registrati sul sito ufficiale e scaricato il client, in pochi clic ci si ritrova già dentro l’azione, anche se è opportuno perdere qualche momento per giocarsi la missione tutorial che introduce i movimenti base, comuni a tutti i mech presenti nel gioco. All’inizio abbiamo a nostra disposizione un solo robot, che può essere utilizzato con soddisfazione nelle prime partite, utili ad accumulare Hawken Credit, che sono la valuta gratuita con la quale fare acquisti nel negozio. Lo shop è la fonte primaria per espandere il nostro garage (comprando nuovi mech) o per aggiungere parti ai robot di cui abbiamo già la proprietà. Gli unici elementi che non possono essere fatti nostri con gli Hawken Credit, ma con moneta sonante e reale, sono i pezzi estetici, la cui utilità è praticamente nulla sotto il profilo del gameplay e serve solo a rendere più piacevoli alla vista i nostri gingilli di metallo. Questo è sicuramente un punto a favore del titolo di Adhesive Games, visto che non esiste nessun elemento di vantaggio che non possa essere fatto nostro senza tirare fuori mezzo Euro dal portafogli. D’altro canto, l’accumulo degli Hawken Credit è estremamente lento, se pensate che se ne mettono in saccoccia poco meno di duecento a partita e che ne servono più di seimila per comprare un nuovo mach dal negozio.

A ogni modo, dopo un po’ di ore passate ad accumulare Crediti, si sente la necessità di comprare un robot più affine al nostro modo di giocare. Ogni mech appartiene a una classe ben precisa ed è, col tempo, personalizzabile grazie a numerosi upgrade. Alcuni si sbloccano semplicemente salendo di livello grazie all’accumulo di XP, mentre altri devono essere acquistati per mezzo dei già citati Hawken Credit. Ogni mezzo, poi, è dotato di un’abilità propria, in relazione alla classe di appartenenza. Per dire, un mech d’assalto come l’Attaccabrighe (Hawken, se interessasse, è tradotto in lingua italiana) può attivare un perk temporaneo che aumenta considerevolmente l’assorbimento dei danni, mentre l’Infiltrato ha a sua disposizione la possibilità di cammuffarsi e di celarsi ai radar per un breve periodo. A ogni passaggio di livello, poi, possiamo assegnare un Punto Abilità in uno dei tre alberi di talenti disponibili (Attacco, Difesa e Movimento), che migliorano poco alla volta e permanentemente le caratteristiche salienti del nostro mech. Una cosa che ho molto apprezzato è la possibilità di resettare in qualsiasi momento i Punti Abilità, così che ritornino a disposizione per una eventuale ridistribuzione: spero vivamente che non si tratti di una feature esclusiva della open beta, ma che resti come opzione anche una volta che Hawken avrà fatto il suo esordio ufficiale.

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Quattro le modalità di gioco al momento disponibili. Se Deathmatch e Deathmatch a Squadre sono autoesplicative, due parole vanno dette a riguardo di Assalto Missilistico e Assedio. La prima è una sorta di King of the Hill in cui è necessario catturare e difendere tre stazioni missilistiche, così che queste possano attaccare la base avversaria; la seconda richiede di collezionare delle celle energetiche per lanciare una nave madre alla distruzione dell’avamposto nemico, con tanto di fasi in cui è necessario maneggiare le contromisure antiaeree per fermare quella avversaria. Alla fine di ogni match vengono assegnati al robot utilizzato i punti XP accumulati in battaglia, così come gli Hawken Credit al nostro account. Ogni volta che si viene distrutti è possibile cambiare mech, salendo su uno di quelli presenti nel garage. Un difetto grosso, per quanto mi riguarda, è il fatto che al momento non si possano assegnare i punti abilità o fare acquisti nello shop direttamente dalla lobby. Ad esempio, il pannello dei talenti non è richiamabile in fase di pre-partita, il che costringe a uscire dal match per assegnarli, salvo poi doversi riaffidare al sistema di matchmaking (ancora migliorabile) per entrare in una nuova partita e tornare a battagliare.

Due parole finali sul comparto tecnico, già da ora più che soddisfacente. Se da un lato il dettaglio delle texture non è il massimo della vita, dall’altro la visione d’insieme è notevole. Ogni mappa è composta da un numero impressionante di poligoni ed è strutturata sia orizzontalmente, sia verticalmente. Grazie ai jetpack e a un level design sopraffino, è possibile esplorare ogni angolo degli stage, organizzando azioni coordinate che possano avvolgere il nemico di missili da più e più parti. Anche in presenza di un hardware non di primo pelo, Hawken gira più che bene ed è molto appagante alla vista. Un’aggiustatina va ancora data al netcode, in genere abbastanza stabile, ma foriero di sporadici fenomeni di lag. D’altronde, Hawken è in beta mica per nulla.