21 maggio 2013: Microsoft presenta la prossima Xbox. Scelta strategica oculata o grave ritardo sulla concorrenza?
Sono un po’ spiazzato, lo ammetto. Quando, subito dopo l’evento di Sony, si era parlato della fine di aprile come data utile per la presentazione della prossima console di casa Microsoft, ricordo di aver pensato che fosse una data troppo in là perché PlayStation 4 non avesse già stuzzicato le fantasie di molti videogiocatori. Tanto varrebbe – mi sono detto – attendere l’E3 e preparare un Media Briefing col botto. A un certo punto è stato ovvio che a fine aprile non sarebbe successo nulla, il che lasciava presagire che Microsoft avesse davvero l’intenzione di accumulare tutto (annuncio, console e giochi) nel Big Bang di Los Angeles, a inizio giugno. E invece, il 21 maggio prossimo, alle ore 19:00 ora italiana, avremo la possibilità di seguire in diretta streaming l’evento “A new generation revealed”, che ci renderà finalmente edotti su quelle che saranno le caratteristiche della next-gen di casa Microsoft.
Non so se siete d’accordo con me, ma ho come l’impressione che a Redmond stiano un po’ brancolando nel buio in quanto a comunicazione. Uno dei motivi che hanno permesso il successo di Xbox 360, al di là dell’essere uscita prima di tutta la concorrenza, è stato il suicidio di Sony, che non solo tirò fuori una console ben lungi dall’essere facilmente programmabile, ma sbagliò completamente il modo di presentarla al mondo (la nostra console è strafiga, e quindi deve costare un botto per diventare uno status symbol… ecc… ecc…), con danni che si percuotono ancora oggi, a distanza di otto anni da quell’evento. La casa giapponese, per sua e nostra fortuna, pare aver fatto tesoro degli errori, e la presentazione di un paio di mesi fa ne è la prova tangibile, al netto di quello che poi si vedrà davvero in quanto a titoli.
Cosa sappiamo, invece, di Xbox Vattelapesca? Poco. Di sicuro, niente. Anzi… di sicuro sappiamo che sono usciti un botto di rumor, e che Microsoft non ha speso mezza parola per confermare quelli buoni o smentire quelli brutti. Addirittura, quando qualcuno interno a Microsoft Games Studios ha, nemmeno tanto velatamente, confermato la possibilità dell’always online, nel giro di una settimana si è trovato defenestrato dal team di sviluppo. Personalmente, credo che in Microsoft stiano un po’ perdendo di vista cosa faccia vendere le console al di là dei giochi, ovvero la sensazione del videogiocatore di stare acquistando uno strumento valido per il proprio hobby, piuttosto che qualcosa che gli metta i bastoni tra le ruote.
21 maggio, ore 19:00, si diceva. Anche la scelta della data mi lascia alquanto perplesso. Come ho scritto qualche riga fa, già la fine di aprile mi sembrava una collocazione eccessivamente “oltre” l’evento di PS4, figuriamoci maggio. Io non sono certo un esperto di marketing e comunicazione, quindi c’è evidentemente qualcosa che mi sfugge. Tuttavia, non posso non chiedermi quale possa essere il senso di una posizione temporale del genere, anziché – a quel punto – la conferenza di Los Angeles. Avere tutti gli occhi addosso, senza che il mondo sia distratto dal resto dell’orgia di cose dell’E3? Mah, mi sembra avere poco senso, anche perché il Media Briefing di Microsoft è sempre il primo della fila, e la portata dell’evento sarebbe comunque tale da poter anzi attingere ai giochi presenti in fiera, utilissimi ad alimentare l’interesse immediato.
È abbastanza evidente che Microsoft si stia rendendo conto di stare perdendo un po’ di terreno nei confronti di Sony, a meno che non siano così sordi e ciechi da non monitorare l’umore della piazza. Delle due l’una: A) la casa di Redmond ha deciso che la piazza non siamo più noi videogiocatori, e che la prossima console sarà una cosa diversa, più family oriented, dedicata alla multimedialità e ai servizi, prima ancora che ai videogiochi; B) Microsoft ha dimenticato i danni che la supponenza di Sony ha fatto su PS3 e si sta comportando ciecamente allo stesso modo.
Cara Microsoft, facciamo così. Il 21 maggio, se vuoi recuperare un pizzico di terreno mediatico, fai almeno vedere la console: non sarà certo quello il punto focale del tuo futuro, ma almeno renderai un po’ felici i feticisti che sono rimasti orfani dalla presentazione di PS4.