Continuano le considerazioni sulla presentazione di Microsoft…
Dopo aver visto Quantum Break (sono un fanboy di Sam Lake, quindi non sono molto obiettivo, come avrete scoperto leggendo la prima parte di queste considerazioni), è stato il turno di D4, che arriva da SWERY65. Il micro-trailer degli autori di Deadly Premonition ha mostrato un gioco episodico, con uno stile grafico molto particolare. Se Deadly Premonition sembrava esteticamente orrendo, questo D4 non pare male.
Giù il sipario sugli omicidi a puntate, su il sipario su Project Spark, presentato da Dave McCarthy, di Microsoft Game Studios. Potrebbe essere scambiato per tante cose, dal “god game” al creatore di giochi (e qui mi è venuto in mente il SEUK, che strapperà una lacrima ai più anziani tra di voi). Di base, tutto è controllato da Kinect: in tempo reale, viene plasmato un mondo sfruttando semplici comandi vocali. La questione diventa più interessante quando viene mostrata l’interazione con Smartglass, l’applicazione per tablet e smartphone di Microsoft, che consente un livello di controllo maggiore. La genesi del mondo potrebbe ricordare quella vista in From Dust, di Eric Chai, ma la differenza è che ogni creatura di Project Spark ha un cervello, che può essere “riempito” con un’intelligenza artificiale (bisognerà verificare quanto complesse potranno essere le istruzioni). L’uso sembra realmente intuitivo e il filmato finale, che mostra le potenzialità del software, mette in mostra diversi tipi di gioco che è possibile realizzare, con un clamoroso clone di LIMBO che compare in un paio di occasioni. Project Spark dovrebbe uscire, oltre che per Xbox One, anche per Windows 8.
Di Crimson Dragon non c’è molto da dire, se non che si tratta di uno shooter, e di quelli sfigati. Non perché il titolo non abbia le potenzialità per farcela, anzi, quanto perché è stato l’unico gioco – insieme a Battlefield 4, per il quale però Microsoft ha deciso di “aspettare e risolvere il disservizio” – a girare senza audio, accompagnato dai fischi di delusione del pubblico presente.
Da applausi, invece, la world premiere di Dead Rising 3. Mostrato per la prima volta oggi, il titolo di Capcom pare pronto a far sbavare più di un fan degli zombie. La base non è molto dissimile da quanto visto nei Dead Rising precedenti, ma questa esclusiva Xbox One ha delle caratteristiche di tutto rispetto. Innanzitutto si tratta di un open world senza caricamenti di sorta (cosa molto di moda, visto che è sfruttata anche da The Witcher 3: Wild Hunt), poi mette sul piatto davvero una fucilata di non morti, pronti per farsi macellare allegramente dall’eroe di turno (che, si spera, questa volta non dovrà passare più tempo a cercare antidoti che altro). Il trailer mostra una città sconvolta da un’apocalisse zombie, in cui i morti viventi, a tre giorni dal disastro, cominciano a risvegliarsi. Poi arriva il figo di turno, che ne massacra uno con una chiave inglese. Da quel momento in avanti, comincia la fiera delle tamarrate, a partire dalla giacca che indossiamo, o meglio, dalla scritta che riporta sulla schiena: “Los Perdidos”. Ah, i tocchi di classe! Dead Rising 3 è violento, spettacolare, strapieno di carne morta da maciullare… o da distrarre, magari sfruttando un razzo segnalatore, proprio come viene mostrato durante la conference. E, se i mangia cervello riescono ad accerchiarvi, potrete sempre salire su una macchina e provare a fare piazza pulita. Da notare, anche in questo caso, come il gioco preveda un supporto per Smartglass. Durante la presentazione, infatti, un dispositivo touch è stato usato per chiamare il supporto aereo, così da liberare il campo dalla moltitudine di infetti che zompettava allegramente davanti al protagonista.
E, di protagonista in protagonista, non possiamo non parlare di Geralt. A dire la verità possiamo farlo, visto che Alias vi ha già raccontato molto di quello che c’è da sapere in un’anteprima di qualche tempo fa. Beh, le cose non sono cambiate. Almeno non fino a oggi.