ZeniMax e Oculus, una storia di avidità e ripicche

Come ben sappiamo, ZeniMax ha fatto causa al buon Carmack, accusandolo di aver sottratto illegalmente una serie di tecnologie proprietarie. Sulla questione il nostro John si è immediatamente difeso via Twitter, assicurando di non aver prelevato neanche mezza riga di questo fantomatico codice, ma è ormai chiaro che questa causa non si risolverà in quattro e quattr’otto.

Oculus ha infatti rilasciato alcune importanti dichiarazioni nelle ultime ore, affermando che tutto questo polverone sarebbe in realtà frutto di una ripicca da parte di ZeniMax. Questi infatti avrebbe preteso parte del pacchetto azionario di Oculus in cambio dell’autorizzazione a portare Doom 3 BFG Edition in formato VR; negata questa possibilità, ZeniMax si sarebbe quindi rifatta su Carmack, impedendogli di lavorare al porting e sospendendo di fatto tutti gli investimenti in merito alla realtà virtuale interni all’azienda.

Curiosamente, come hanno fatto notare gli avvocati di Oculus, ZeniMax non è mai passata alle vie legali fino a quando non è avvenuta l’acquisizione da parte di Facebook… sarà un caso, ma è difficile non avere la sensazione che dietro a tutta questa cagnara ci sia solo la cara, vecchia e detestabile cupidigia.