Anche se i media non hanno il coraggio di parlarne, esiste una nuova devastante malattia in grado di condizionare drasticamente la vita di noi felici PC user: si manifesta in maniera subdola, si diffonde velocemente e non risparmia nessuno. Siete preoccupati? Temete per la vostra incolumità? Fate bene, ma voglio rassicurarvi: non sto parlando di un morbo mortale, bensì dell’ennesima droga virtuale portata sui nostri schermi da Sua Maestà Lord Gaben in persona. Ora sorridete e accettate il volere del fato: proprio come me, siete affetti dalla Sindrome delle Carte Collezionabili di Steam.
A un anno esatto dall’uscita ufficiale di questa diavoleria (era il 26 Giugno 2013) possiamo tirare le somme e fare due chiacchiere su quanto Gabe Newell sia un vero genio del male, su come sia possibile racimolare qualche quattrino – rigorosamente nel portafoglio di Steam – e, cosa più importante, di quanto sia meraviglioso attaccare le figurine. Sì, anche se non sono calciatori e l’album è una triste schermata grigia.
Facciamo ordine e andiamo con calma, con un minimo di “spiega” per chi non sapesse di cosa io stia parlando. Molti giochi presenti sulla macchina a vapore più bella del mondo danno la possibilità di vincere particolari medaglie, la cui unica utilità è quella di abbellire il nostro profilo con gingilli, emoticon, finestre personalizzabili e altre cosucce capaci di evocare nella nostra mente quella vocina che continua a ripetere incessantemente le parole “deve essere mio”. Le medaglie sono fantastiche e tutti le vogliono (Muttley aveva già capito tutto mezzo secolo fa), e l’unico modo per portarsene a casa una è collezionare una serie di carte associate al titolo in questione.
Esistono fondamentalmente due modi per ritrovarsi con l’inventario pieno (si fa per dire) di figurine virtuali: il primo, che è anche il metodo più immediato e probabilmente l’unico che interessi a molti di noi, è quello di avviare un gioco e aspettare pazientemente che gli ambiti premi compaiano automaticamente; il secondo, invece, prevede un elmetto da minatore e tanta pazienza per addentrarsi nei meandri del mercato di Steam, sperando di trovare i pezzi mancanti a pochi spicci.

Ignoriamo momentaneamente la compravendita – ci torneremo dopo – e dedichiamoci alla prima modalità. Innanzi tutto, per dare un’occhiata ai giochi parcheggiati nella nostra libreria che possono riempirci di carte dobbiamo passare il mouse sul nostro nome, in cima alla finestra principale di Steam, e scegliere la voce “medaglie”. La prima brutta notizia non tarda a palesarsi: per ogni titolo possiamo vincere in media dai tre ai cinque pezzi; peccato però che, solitamente, per completare la collezione ne servano almeno il doppio. È impossibile guadagnare una medaglia sfruttando solo le proprie forze: siamo obbligati a interagire con altri utenti, scambiando eventuali doppioni con carte a noi utili o, metodo molto più veloce, comprare quello che ci serve dal mercato.
In determinate occasioni, come i saldi estivi che si stanno per concludere a breve, siamo addirittura premiati nel completare collezioni. Anzi, capita che vengano addirittura inserite carte speciali per un breve lasso di tempo; queste, se raccolte tutte, oltre alla solita medaglietta da sfoggiare sul profilo potrebbero anche farci vincere giochi, sconti o oggetti da sfruttare in qualche titolo multiplayer. È proprio in questi periodi che la “domanda” sale alle stelle: solitamente gli utenti cominciano a correre in una vera e propria corsa all’oro, dove si cerca di completare quante più medaglie possibili nei pochi giorni dei saldi.

Quale periodo migliore per rispolverare vecchi titoli, magari rimasti intoccati da mesi, e riempirsi le tasche le preziose carte? La buona notizia è che non siamo costretti a giocare attivamente ai titoli in questione: basterà avviarli e farci i fatti nostri, aspettando che lentamente spuntino nel nostro inventario le famose figurine. Una volta raggiunto il numero massimo di unità trovabili (possiamo vedere quante carte possiamo ancora vincere sempre dal menù “medaglie”), non dobbiamo fare altro che avviare un altro titolo e prepararci a diventare ricchi. Più o meno.
Se non ci interessa guadagnare medaglie, e di conseguenza far avanzare di livello il nostro profilo di Steam (utile come sempre ad avere qualche delizia grafica, se ci interessa solamente giocare non avremo limitazioni ad essere di livello basso), possiamo quindi infilarci nel mercato e vendere i prodotti delle nostre fatiche. Il modo più semplice per farlo è controllare il nostro inventario (lo troviamo nel solito menù a tendina, sotto alla voce “medaglie”), dove troveremo tutti gli oggetti racimolati nella nostra vita da videogiocatori: un click sulla carta in questione ed ecco apparire sulla destra la descrizione della suddetta, qualche informazione e infine, in basso, il valore approssimativo e il tasto per diventare ricchi.

Nella nuova finestra possiamo vedere il prezzo per cui la medesima carta è stata venduta nelle ultime settimane e, in basso a sinistra e in basso a destra, rispettivamente quanti soldi vogliamo ricevere per l’affare e quanto pagherà effettivamente l’acquirente. Questi due valori ci indicano una cosa importantissima: qualsiasi affare concludiamo, dobbiamo pagare circa il 15% di tasse a Sua Maestà Lord Gaben. Il nostro re dovrà pur mangiare in qualche modo, no?
Una volta piazzata la carta sul mercato, non dobbiamo fare altro che aspettare che qualche utente la acquisti, rimpinzandoci il portamonete virtuale di centesimi sonanti. Attenzione: oltre alle carte normali è possibile ritrovarsi tra le mani anche una carta “Foil”, riconoscibile sia dal titolo sia dalla bordatura argentata. Questo oggetto particolarmente raro fa parte di speciali collezioni abbastanza difficili da completare, e quindi avrà un valore di mercato decisamente più elevato.

Ricordate: meno figurine sono presenti sul mercato, più possiamo permetterci di venderle a prezzi maggiori! Prendendo come esempio i soliti Steam Summer Sales, il primo giorno era possibile vendere le carte speciali dedicate all’evento a circa trenta centesimi l’una, mentre oggi, quasi alla chiusura dei saldi, il prezzo si è letteralmente dimezzato. Se, con una doverosa botta di c…arisma, doveste vincere una carta Foil, fate ben attenzione al suo valore medio: una volta son riuscito a venderne una per ben sei euro (più o meno la metà del valore del gioco cui si riferiva).
Insomma, con un po’ di pazienza e con discrete dosi di fortuna, possiamo accumulare un piccolo gruzzoletto, tramite cui acquistare anche un paio di titoli più che discreti durante questi folli saldi. Ricordate giusto un paio di dritte: più carte sono necessarie per completare una collezione, più basso sarà il loro valore di mercato; evitate i giochi troppo famosi, ci sono migliaia di persone che si ritrovano con le stesse carte contemporaneamente… molto meglio puntare si titoli minori; non andate troppo al ribasso per vendere prima la vostra merce, il gioco non vale la candela. La velocità è tutto: essere i primi a vendere qualcosa vi permette di manipolare le leggi di mercato. Provate e osate, male che vada potete tranquillamente abbassare il prezzo di vendita.

Piccola considerazione personale: le Trading Card di Steam sono l’esempio lampante del genio indiscusso di Gabe Newell. Con uno sforzo minimo è riuscito a creare dal nulla un vero e proprio sistema di mercato funzionante, dove tutti possono ritenersi soddisfatti, sia chi vende le figurine ritrovandosi con qualche spicciolo sull’account, sia chi cerca di completare qualsiasi medaglia, riuscendo a portarsi a casa i pezzi mancanti investendo una manciata di euro. Questo mercato, incredibilmente, rende felici anche i Game Developer, che vendono più facilmente la propria opera. Infine, il più felice di tutti è il vero vincitore di tutto il sistema, ovvero il suo creatore: un paio di centesimi di tasse per una carta venduta possono davvero sembrare pochi, ma per riportare un esempio concreto solo nelle ultime ventiquattro ore sono state vendute cinquemila copie di una carta di Payday 2. Se la matematica non è una opinione, il papà di Steam è capace di tirare fuori soldi dal nulla. Chapeau.
Ora scusatemi, ma i saldi stanno per terminare e io ancora un bel mucchio di carte da far fruttare! Buon divertimento!