Il live action trailer di Destiny lo avete visto tutti, vero? Se vi state chiedendo chi abbia dato vita al pezzo che lo accompagna, la risposta è semplice: loro sono i Led Zeppelin e la canzone è Immigrant Song. Se ve lo state chiedendo, sì, loro sono quanto di più vicino esista al concetto di “leggenda”. Prima di continuare a leggere il pezzo, pigiate “play” sul lettore spotify che trovate qui sotto. Ve lo meritate. 🙂
L’origine di Immigrant Song
In diversi pensano, erroneamente, che Immigrant Song sia stata scritta dopo l’esibizione della band al leggendario Bath Festival of Blues and Progressive Music del 1970, un evento tenutosi al Royal Bath and West Showground (Shepton Mallet, Somerset, Inghilterra) che fece ballare chiunque dal mezzogiorno di sabato 27 giugno alle 6.30 della mattina di lunedì 29 giugno (in realtà cominciò tutto il venerdì pomeriggio con quello che oggi chiameremmo DJ set), alternando sul palco leggende come Jefferson Airplane, Pink Floyd, Frank Zappa & i Mothers of Invention e Santana. Altri ancora pensano che la sua genesi vada ricercata nel maggio di quello stesso anno. Robert Plant, tuttavia, ha spiegato come le parole del testo siano nate dopo l’opening act del Tour di quell’anno degli Zeppelin, tenutosi a Reykjavík, in Islanda. «Non siamo stati “boriosi”. Noi arriviamo dalla terra del ghiaccio e della neve. Eravamo stati invitati per tenere un concerto a Reykjavik. Il giorno prima che arrivassimo tutti i dipendenti pubblici erano in sciopero e il concerto stava per essere cancellato. L’università allestì un palco per noi e fu fenomenale. La risposta dei ragazzi fu grandiosa e ci trovammo bene. Immigrant Song racconta di quel viaggio».
Sei giorni dopo, gli Zeppelin decidono di aprire proprio con quel pezzo la loro esibizione al Bath Festival of Blues and Progressive Music, come conferma anche la tracklist dell’evento. La canzone è stata registrata – e rivisitata, supponiamo – tra il giugno e l’agosto del 1970, fino ad arrivare alla forma che conosciamo oggi. La risposta del pubblico fu così entusiasmante da convincere gli Zeppelin a impiegare Immigrant Song per aprire i concerti dei successivi due anni.
Il brano è stato pubblicato per la prima volta il 5 ottobre del 1970, all’interno di Led Zeppelin III, mentre un mese più tardi, il 5 novembre, raggiunge i negozi di dischi come singolo, in una versione più corta di tre secondi (che si classificò al sedicesimo posto della classifica di Billboard).

La canzone
Immigrant Song si apre con un riff martellante, in FA# minore, che accompagna l’ascoltatore per buona parte dei due minuti e venticinque secondi, seguito immediatamente dal “lamento” di Plant. Il testo, che recita “We come from the Land of the Ice and snow, from midnight sun where the hot spring blow”, è scritto dal punto di vista dei vichinghi che si spostano dalla Scandinavia in cerca di nuove terre. Nel testo si possono inoltre trovare espliciti riferimenti alle conquiste vichinghe e alla mitologia di quelle terre, così come è presente anche il Martello degli Dei (il Mjöllnir), che viene poi ripreso da Stephen Davis come titolo per la sua biografia della band, intitolata “Hammer of the Gods: The Led Zeppelin Saga”, uscita nel 1985 (per la versione italiana, intitolata “Il Martello degli dei – la saga dei Led Zeppelin”, ci sarà da aspettare fino al 1988). In molti ritengono che le parole di Immigrant Song abbiano influenzato il filone di stampo epico-mitologico dell’heavy metal, ispirando i testi di band come Iron Maiden e Manowar.
Dove la ho già sentita?
Immigrant Song è stata già impiegata diverse volte nel mondo del cinema (ma mai in quello dei videogiochi, se non ricordo male) anche se, non di rado, la band ha rifiutato di dare il via libera all’impiego delle proprie canzoni in pellicole e spot, come racconta Jack Black in un divertente video presente all’interno del DVD di School of Rock (2003). Nel filmato che trovate qui sotto vedrete Jack letteralmente implorante mentre, aiutato da 1000 fan alle sue spalle, chiede che gli Zep gli permettano di utilizzare Immigrant Song nella sua pellicola.
Anche i film d’animazione possono contare sulla loro versione di Immigrant Song. Sto parlando del terzo episodio di Shrek, quando Biancaneve si esibisce in un “grido” à la Plant per scatenare gli animali del bosco contro due alberi animati che stanno facendo la guardia al castello in cui Fjona e compagne devono entrare.
La canzone compare anche in Life on Mars (nell’episodio 1, del 2006) e nel documentario Un Giorno a Settembre (2009). È stata reinterpretata anche da Trent Reznor (Nine Inch Nails. Trent, tra le altre cose, ha anche anche realizzato un brano della colonna sonora di Call of Duty: Black Ops II), Atticus Ross e dalla sudcoreana Karen O per la colonna sonora di Millenium – Uomini che Odiano le Donne (Fincher, 2011).