Oscar 2018: i pronostici sui vincitori di quest’anno

Quella dei prossimi giorni sarà la 90ª edizione degli Academy Awards, meglio noti al pubblico come Oscar 2018. Un traguardo importante, che vedrà protagonisti film ampollosi. C’è chi seguirà la diretta notturna e chi si risveglierà al mattino con il pensiero fisso di controllare i vincitori. Come ogni anno, la battaglia per le varie categorie sarà ardua e la curiosità di scoprire chi alzerà le statuette è tanta… d’altronde nessuno ha la certezza di aggiudicarsi il premio. O quasi.

Alcuni vincitori sono infatti pronosticabili, altri meno, ma è proprio questo il bello del gustarsi la cerimonia. Sedere in compagnia di amici, fratelli, della propria dolce metà o, perché no, da soli con il proprio smartphone – twittando allegramente – per indovinare chi avrà la meglio. I più papabili come Miglior Film – La Forma dell’Acqua e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri – non sono stati così popolari tra il grande pubblico e, se abbiamo imparato qualcosa dagli Oscar dello scorso anno, non si sa mai quali sorprese la cerimonia ci riserverà. Inoltre, alcune corse per il premio sono tra le più combattute degli ultimi tempi.

In questo articolo abbiamo dunque voluto dare spazio ai nostri pronostici, per fare un po’ il punto della situazione su ciò che potremmo attenderci.

Migliori effetti speciali

Che ci crediate o no, nonostante lo straordinario lavoro tra CGI e motion capture, l’ultima trilogia de Il pianeta delle scimmie non ha mai vinto un Oscar nella categoria degli effetti speciali. Ci sono buone probabilità che venga dunque premiata con il film finale, sebbene Blade Runner 2049 non sia assolutamente da meno. Sarà sicuramente un bello scontro, ma The War – Il pianeta delle scimmie potrebbe spuntarla.

Miglior film d’animazione

L’ultimo film di Pixar, Coco, è stata la prima volta in assoluto in cui l’azienda ha approfondito culturalmente una trama ricca, producendo una potente storia sulla famiglia e sul ricordo di chi muore. Nessun altro film d’animazione quest’anno ha trasmesso questo tipo di emozioni: questa è una di quelle categorie facilmente pronosticabili, signori.

Miglior sceneggiatura non originale

La pellicola diretta da Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome, è un racconto sensuale e trascendente sul primo amore che si basa sul celebre romanzo di André Aciman. L’adattamento di James Ivory è fedele al libro, riuscendo al contempo a espandere durante tutto il film l’emozione che Elio prova. Un lavoro davvero eccellente, che potrebbe garantirgli la statuetta.

Miglior sceneggiatura originale

La sceneggiatura di Martin McDonagh per Tre Manifesti è eccezionale perché ti tiene sempre in equilibrio. Dal costante linguaggio volgare alle sfumature da dark comedy, i dialoghi giocano sul fatto che ciò che viene esplorato nel film è dannatamente serio. E poi sono le performance degli attori a far funzionare tutto.

Miglior colonna sonora

Sarebbe bello vedere Hans Zimmer alzare l’Oscar, dato che il ritmo della sua colonna sonora di Dunkirk è così vitale per il film. Ed è probabile che il compositore tedesco ci riesca. Se dovesse vincere, potrebbe suggerirci la piega che prenderà la notte degli Oscar, con La Forma dell’Acqua e Dunkirk che competeranno in numerose categorie, inclusa la più importante.

Migliore attrice protagonista

Frances McDormand brilla di una luce rara in Tre Manifesti. La sua performance è stata straordinaria e l’attrice ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi il premio. Dopo averla vista nel film recente, sarebbe infatti un’eresia sostenere che la sua carriera – e il suo successo – siano merito del marito Joel Coen e del cognato Ethan.

Miglior attore protagonista

Qui si sta ripetendo un po’ quello che è successo con Leonardo DiCaprio in Revenant. Gary Oldman, che nonostante una carriera leggendaria non ha mai vinto un Oscar, potrebbe essere premiato per il suo curriculum eccezionale più che per la sua performance: non fraintendete, ha dovuto rendersi irriconoscibile per interpretare Winston Churchill e lo ha fatto benissimo, dunque non sarebbe un furto se vincesse (e probabilmente succederà). Per sua fortuna, non ha dovuto rischiare la vita in capo al mondo come DiCaprio per tentare il colpaccio.

Miglior regia

Si rinnova la battaglia tra il film di Del Toro e quello di Nolan, con quest’ultimo che potrebbe essere in leggero vantaggio. Sarà interessante vedere chi verrà premiato: il primo ha raccontato la storia d’amore di una creatura acquatica riuscendo a sublimare il sentimento più di ogni cosa, ma il secondo è più tecnico e il lavoro intenso dietro le quinte traspare in ogni ripresa. Una battaglia apertissima e imprevedibile fino all’apertura della busta.

Miglior film

La Forma dell’Acqua non è soltanto una celebrazione del suo genere, ma del cinema stesso. È probabile che riuscirà ad aggiudicarsi l’Oscar più importante di tutti, nonostante con Dunkirk – ancora una volta – se la vedrà fino alla fine. D’altronde lo spessore della pellicola meriterebbe di essere riconosciuto e le sue scene finali sono tra le migliori interpretazioni di Nolan, di una bellezza indescrivibile. Attenzione però a Tre Manifesti…

La mia sedia a rotelle è come il kart di Super Mario. In qualsiasi cosa devo essere il migliore, altrimenti ci sbatto la testa finché non lo divento. Davanti a un monitor e una tastiera, però, non è mai stato necessario un grande sforzo per mettermi in mostra. Detesto troppe cose, sono pignolo e - con molta poca modestia - mi ritengo il leader perfetto. Dormo poco, scrivo tanto, amo i libri e divoro serie tv. Ebbene sì, sono antipatico e ti è bastata qualche riga per capirlo.