Doki Doki Literature Club: Eros e Thanatos

[Questo articolo è la seconda parte di Doki Doki Literature Club: La Prima Volta Non Si Scorda Mai. Se non l’avete già fatto, vi consiglio caldamente di iniziare da lì].

Non ho nemmeno il tempo di capire cosa sia appena successo alla mia Sayori che il gioco si riavvia da solo, come se fosse dotato di una propria volontà. Inizia così la mia seconda aventura con il Doki Doki Literature Club.

Vediamo profilarsi lo stesso logo iniziale della DAN SALVATO e le solite inquietanti avvertenze, ma la musica s’increspa, s’inceppa e si distorce.

Vediamo le ragazze, ma al posto di Sayori c’è Monika. No, non è nemmeno propriamente Monika: è uno strano essere destrutturato fatto un po’ di Monika e un po’ delle nostre peggiori paure. La musica ritorna calma, gioiosa, gli occhi si riabituano al nuovo menù. Tutti i salvataggi fatti nella run precedente sono spariti. Laddove si trovata il tasto “Nuova Storia” troviamo un’inquietante serie di caratteri straboccanti che, messi in fila, sembrano una parolaccia scritta da un russo ubriaco. Non abbiamo altra scelta se non quella di ricominciare da capo. Ci accorgeremo troppo presto di essere finiti in un loop dal quale sarà molto difficile uscire.

Mi ritrovo fuori casa, sto andando a scuola. Sono un ragazzo come tanti altri, una vittima di questa società. Tutti si aspettano qualcosa da me. Che aspettino pure. Ho 15 anni, non un problema al mondo. Tranne cosa fare della mia vita. Beh, dopotutto c’è tempo per pensarci.

“Dove siamo?”. È un giorno di scuola come tutti gli altri, ma sembra che ci sia qualcosa di profondamente cambiato nella mia vita, come se Sayori non fosse mai esistita.

Finita la lezione rimango a fissare la lavagna, alla ricerca di uno slancio di volontà, anche minimo. Mi viene in mente il club di letteratura, ma non so neanche io perché ci sto pensando.

“Hey, sei davvero tu?!” È Monika. Era nella mia classe l’anno scorso. È bella, atletica, studiosa; semplicemente perfetta. In altre parole, completamente fuori dalla mia portata. “E’ da un po’ che non ci si vede, eh?”. Mi racconta di aver lasciato il club di dibattito dopo essersi accorta che le politiche del budget stavano diventando l’unico argomento di discussione. “Ora sono la Presidente del club di letteratura”. Che noia. “Beh, io leggo solo manga, quindi…”. Con un sorriso enorme, bellissimo, mi si avvicina all’orecchio: “Non ti andrebbe di provare?”. No, in verità nemmeno un po’. Ma, in fin dei conti, non si può dire di no ad una richiesta sussurrata all’orecchio da una ragazza cosi carina.

Tutto si svolge ESATTAMENTE come la prima volta, solo che stavolta un solo piccolo particolare è cambiato. Come immaginavo, Sayori sembra non essere mai esistita. E, magari, questa volta potrei riuscire a concludere qualcosa con Yuri. Cioè, volevo dire, scoprire qualcosa di più sulla sua morte e su questo strano gioco. È questo il mio obiettivo. Sì, proprio questo.

Il primo giorno tutto fila liscio: le ragazze mi guardano con occhi dolci ed io, come da copione, mi lascio convincere nell’arco di qualche millisecondo. A parte qualche screzio tra Natsuki e Yuri (che è diventata la nuova Vice del Club), nato a causa dell’innegabile graziosità di quest’ultima, sembra non esserci un problema al mondo.

L’unica cosa fuori dal normale accade sulla via di casa: “Hai sbloccato una nuova poesia. La vuoi leggere?”. Il gioco mi sta parlando. Chi direbbe di no?

UN SOGNO, si chiama:

“il nostro Io lirico prende sonno sul divano di un amico, circondato da gente che guarda la TV. Si risveglia, sullo stesso divano, nella stessa camera, con la stessa gente, salvo uno sconosciuto – le pareti sono coperte di unghie, ma sono dettagli… – che fa una battuta, alla quale ridono tutti. Viene ridestato dal suono delle risate dei suoi compagni. Quindi le risate erano reali. Non le aveva sognate. Allora come diavolo ha fatto il tizio a sapere il momento preciso in cui fare la battuta?”.

Comincio ad avere paura, e questo non è niente in confronto a ciò che mi aspetta.

Sono di nuovo a scuola. Appena entrato in classe compare un file dal titolo “Can you hear me?”, lo apro:

C’È UN DIAVOLO IN OGNUNO DI NOI.

OGNUNA DI LORO HA DENTRO QUALCOSA CHE LE DIVORA.

TUTTO CIÒ CHE HO FATTO È STATO SLEGARE IL NODO.

“Sono contenta di vedere che non sei ancora fuggito!”. Il saluto di Monika dura più di qualche click. Ogni volta che cerco di avanzare nel testo, la stanza gira su se stessa, sballando sempre di più l’inquadratura. Il viso di Monika si fa sempre più vicino, così come il suo sorriso.

“Grazie per aver mantenuto la promessa” dice Yuri, mentre il suo viso viene distorto in un modo orribile. Comincio ad inquietarmi. I suoni, le musiche ripetitive e le immagini  incominciano a giocare con la mia mente, fino a diventare una parte di me. Giuro di aver visto Yuri nel mio bagno. La stanza continua ad inclinarsi e, mentre Yuri continua a parlare, compare Natsuki che, introdotta da un’ ectoplasma della sua immagine, si materializzerà al fianco di Yuri, ristabilendosi un momento dopo.

La velocità e la frequenza con cui i glitch appaiono iniziano a farmi dubitare di me stesso e di ciò che credevo di aver visto. Inizio a chiedermi se è apparsa davvero questa o quella cosa o se l’ha solo immaginata, se il rumore che ho sentito veniva dal PC, dal frigo o da dietro di me. Natsuki dice qualcosa di cattivo su Monika che, da buona psicopatica quale è, compare all’istante davanti ai titoli, impedendoci di leggere la sua risposta al vetriolo (qualcosa a proposito del fatto che Natsuky non possa tenere in casa i propri manga, per qualche motivo a noi sconosciuto). Prima di rimettersi a sedere imbarazzata, farfuglia qualcosa che sembra “Monika is Literature”, ma penso volesse riferirsi ai manga. È solo uno dei tanti strani riferimenti a Monika e alla sua ambigua onnipresenza. Immerso in questi pensieri, non vedo Yuri avvicinarsi.

“Ti va di leggere un po’ da soli io e te?” Mi propone lo stesso libro malato della prima volta, solo che questa volta Yuri ha un leggero lapsus sul fatto che vorrebbe strappare gli arti alle persone. Niente di preoccupante, solo un piccolo sfizio che vorrebbe togliersi, credo. È così adorabile quando parla di mutilazione. Ne parla come fosse una storia carina, come se tutto questo gore fosse venuto fuori dal nulla. “Spero che ti piaccia. Queste storie ti fanno vedere una prospettiva completamente diversa del mondo. Le cose brutte non succedono solo perché le persone sono malvagie…MA PERCHE’ IL MONDO E’ PIENO DI PERSONE ORRIBILI E SIAMO TUTTI UNO SPRECO DI SPAZIO”. Così, tutto ad un tratto…

Le ultime frasi compaiono evidenziate in nero e scritte con un carattere malfatto, grottesco. Sembrano parole dette da qualcun altro, o provenienti dai luoghi più oscuri e reconditi di una mente deviata.

“Sto farneticando, non è vero? Mi succede ogni tanto…è che quando i miei pensieri annegano nella lettura IL MIO CORPO DIVENTA TUTTO A°°°çàòàèèò e mi dimentico di prestare attenzione a chi ho intorno. Ma tu fermami se parlo troppo, ok?”.

I glitch si fanno sempre più frequenti. Yuri per un istante cambia forma e diventa rosso sangue. All’Inferno e ritorno. Mi siedo accanto a lei, e cominciamo a leggere insieme lo strano tomo. È solo dopo qualche secondo che comincio a sentire la sua presenza dietro le spalle.

“Scusa,” mi dice “ scusami tanto MI STAVO SOLO FACENDO UN BAGNO NEL TUO CALORE CORPOREO”. “Stai sempre a scusarti, non preoccuparti”, le rispondo.

Che cosa sto dicendo? Io questa frase non l’avrei mai detta! Il mio personaggio probabilmente è impazzito. E non sono lontano dal farlo anch’io. Tutto il resto della lettura si svolge in modo identico alla prima volta, a parte il fatto che Yuri tradisce una certa ansia che sfocia alla fine con la sua fuga fuori dalla classe. Istantaneamente Monika appare. Mi chiede “se io so”, mi dice che voleva essere sicura che non le avessimo fatto del male. Che amica apprensiva. Non imbroglia nessuno. Mentre Yuri è in bagno ne approfittiamo per leggere le poesie. Nel suo turno Monika sembra più interessata a parlarmi di Yuri che a leggermi la poesia. A parlarne male, soprattutto. Potrebbe essere solo una mia impressione, ma sembra che Monika cerchi in tutti i modi di allontanarmi dalle altre ragazze. Il suo poema è ossessivo, strano.

Lei, sola, chiusa in una stanza, sembra risvegliarsi da un coma profondo. Sente delle voci. C’è qualcun altro con lei? La stanza comincia a chiudersi su se stessa. Può sentire solo lo scricchiolio che le mura fanno mentre le si accartocciano addosso. Ma c’è una via d’uscita. Un buco nel muro. E c’è qualcuno che la osserva, da fuori.

A cosa si riferisce? Ma sopratutto, a chi? Cosa avrà voluto dire con la metafora della stanza? La storia comincia a diventare sempre più fumosa, criptica. “Avete già cominciato? Scusate se ci ho messo tanto”. Monika le risponde, ma senza girarsi verso di lei. E’ come se volesse farle sentire di avere sbagliato, nonostante sia lei ad aver voluto cominciare prima. Comincio a notare tutte queste piccole cose che nella prima route non avevo intuito. Il comportamento di Monika si fa sempre più ambiguo. Ma è quando mostro la mia poesia a Yuri che davvero il velo di Maya comincia a strapparsi: dopo avermi fatto i complimenti, mi dice che non è sorpresa dai miei miglioramenti, che i simbolismi si acquistano dopo un po’ di tempo che si scrive. “Ma è la prima volta che scrivo poesie,” le dico. Sorpresa, torna improvvisamente sui suoi passi. Tutte queste piccole allusioni non fanno altro che rendere il tutto ancora più impenetrabile: il gioco, tanto quanto il comportamento delle ragazze. E io che volevo soltanto avere un incontro un pò più intimo con la mia cara Yuri. E proprio lei, che di norma è così calma e riservata, in questa seconda route non fa altro che punzecchiare sempre di più Natsuki e arrabbiarsi con Monika come ci si farebbe con un parente: quella rabbia disperata, che sa di andare a sbattere contro un muro, contro qualcosa di più grande di se stessi, un ostacolo invalicabile.

Ancora non capisco tutta questa reverenza generale dei personaggi nei confronti di Monika, ma andrò più a fondo, questo è poco ma sicuro. Le poesie sono le stesse della prima volta. Yuri si sente un fantasma ipotetico: si bagna nel presente ma vive nel passato. Credo che parli della prima route, e di come sia cambiata rispetto a quel momento. Natsuki irrompe nella conversazione. Litigano per qualcosa a proposito della scrittura. Ma sembra esserci di più. E’ strano come litigano le ragazze. Lo fanno con i complimenti. Più si dicono cose carine tra loro, più si arrabbiano. Molto realistico, in questo senso. Cercano di coinvolgermi nella conversazione, ma è meglio non fare passi falsi. Me ne tengo fuori.

“Non sono io quella a cui magicamente sono cresciute le tette da quando il nuovo membro è entrato nel club!” esclama Natsuki. Questo è un colpo basso. Ma non posso far altro che sentirmi onorato. Il mio personaggio comincia a diventare sempre meno caratterizzato e più generalista. Ogni tanto gli scappa una parolaccia, un nervosismo. Diventa via via più “umano”, se così si può dire. In un certo senso, forse, diventa sempre più “uno di noi”. Monika prova ad intervenire nella conversazione, ma viene messa a tacere in malo modo. Tra un accusa d’infantilismo di qua e una “edgy bitches” di là, le cose cominciano a farsi più serie. È tutto molto più crudo della prima volta. Lo sfondo comincia a pulsare, nel vero senso della parola. I contorni diventano sfocati, come quando si ha paura, come quando sta per iniziare un confronto. Tutto punta in una direzione, il sangue pompa nelle vene, la vista si fa stretta. “Beh, la prossima volta che scrivi stai attenta a non tagliarti con la carta. Ah, no scusa, lo fai già di tuo”. Quando dice questo, Natsuki è evidenziata, e tutto il resto va sempre più sgranandosi. Yuri sembra molto, molto scossa da questa affermazione. Che cosa vorrà dire?

“Vuole solo mettermi in cattiva luce. Lo capisci vero?” Devo fare una scelta. Yuri o Natsuky? Chi ha ragione? Cerco di scegliere Yuri, ci dovrà essere un modo per finire in una stanza solo io e lei! L’etica non è niente di fronte a una waifu fatta bene. Ma il gioco non me lo permette. Ogni volta che clicco sul suo nome, la camera zooma sempre di più, mostrandomi il nome opposto. Yuri o Natsuki. Natsuki o Yuri. Natsuki o Monika. Monika. Il suo viso appare enorme davanti le opzioni. Si frappone tra noi e tutto il resto. I titoli rimangono dietro di lei.

“Vogliamo uscire un attimo fuori?” Si scusa per il comportamento delle altre. “Potremmo approfittarne per stare più tempo insieme, io e te…” Mentre scopriamo questo lato sempre più opportunista della nostra Monika nazionale, Natsuki esce dalla classe in lacrime e si fionda in bagno. Rientriamo anche noi. Yuri sembra molto spiacente, come se non fosse riuscita a controllarsi. “Non preoccuparti, domani avrà dimenticato tutto. TUTTO.” Quest’ultima cosa, soprattutto detta da lei, mi inquieta non poco. Yuri chiede se può rimanere un po’ di tempo con me. Monika fa una battuta, ma il suo viso non è allegro. “Non ho avuto molto tempo per potergli parlare del mio libro, e…” Non fa in tempo a finire la frase che il gioco crasha per riportarci immediatamente a casa nostra, chini sul taccuino delle poesie. Però c’è qualcosa che non va. Ad un tratto sono di nuovo a scuola. I salti temporali si fanno più frequenti. Non so dire con sicurezza a che punto del gioco mi trovi. Ormai l’ordine spazio-temporale è completamente andato a farsi benedire.

-COMPARE UN FILE “iiiiiiiiiiiiiiii”. Lo apro:

POTREI FARE QUALSIASI COSA. NIENTE.
NON IMPORTA QUANTE VOLTE GIOCHI, E’ TUTTO INUTILE. SAREBBE COSÌ FACILE UCCIDERMI IN QUESTO MOMENTO, MA COSÌ NON AVREI PIU LA POSSIBILITÀ DI PARLARE CON TE. VOGLIO SOLO CHE TU IMPARI AD ODIARLE. PERCHÉ È COSì DIFFICILE PER TE?

Il gioco mi parla. Devo odiarle. È Sayori che cerca di manipolarmi da un’altra dimensione? È forse Monika che cerca di allontanarmi da Yuri? O è proprio lei che, vista la sua ansia, cerca di tenermi tutto per sé?

Il mio personaggio “si sente molto più a suo agio negli ultimi giorni”. Mah. Sono sorpreso di non trovare Monika. È sempre la prima in classe. Ma non è la cosa più strana. Natsuki sembra non ricordare niente di ciò che è successo il giorno prima. Il litigio, le lacrime, zero assoluto. E quando Yuri sembra sorprendersi di questo, ricompaiono le famose scritte nere: “QUALSIASI COSA TU ABBIA IN MENTE, NON È NIENTE. SONO SICURA CHE NON SIA ACCADUTO NULLA DI MALE”. Sembra quasi che le parole non provengano da lei, ma da qualcun altro. È come se qualcuno le stesse scrivendo i pensieri: “TU SEI PROPRIO IL TIPO DI PERSONA CHE SI PREOCCUPA TROPPO DELLE PICCOLE COSE EH?”.

Nonostante non abbia un senso, le parole di Natsuki mi fanno rabbrividire: “mibulls sailcloth blindsight lifeline anan rectipetality faultlessly offered scleromalacia neighed catholicate”.

I suoi occhi sono completamente coperti da pixel neri e al posto delle labbra compare una bocca umana, che si apre e si chiude in modo disgustoso. Così com’è arrivata, tutta questa stranezza scompare in un batter d’occhio, e Natsuki torna la ragazzina di sempre. Accetta le scuse di Yuri, torna al suo posto. Ecco arrivare Monika. Un tempismo perfetto, non trovate? Nel momento esatto in cui tutto quanto smette di essere inconsueto, ecco comparire Monika. Come se lei fosse sempre stata dietro le quinte.

Non mi fido di lei. Stava suonando il piano. Ma non credo che mi stia dicendo la verità. Spera di poter far sentire la sua canzone. Non ho idea se si riferisca al club o solo a me. Nel mentre, Yuri ricompare. Sembra molto su di giri. Vuole leggere insieme. Che sia finalmente arrivato il momento di passare un po’ di tempo da soli? Magari potremmo chiuderci nel ripostiglio, o qualcosa del genere. Vediamo come si mette la cosa. Seguo i suoi passi mentre prepara del thè. Con una scusa, fila in bagno. Ci mette delle ore. Decido di andare a dare un’occhiata. Magari ha bisogno d’aiuto. Nel corridoio non c’è nessuno. Si sentono dei rumori, come se qualcuno stesse tirando aria attraverso i denti. E’ un verso di dolore? Vado a vedere. Giro l’angolo. Vedo Yuri. La manica destra dell’uniforme è alzata, e l’avambraccio è squarciato da parte a parte. Ha molti altri tagli sul resto del braccio e il suo viso è spaventato. Non avrebbe voluto che vedessi.

Il tempo viene riavvolto. Ripercorro tutti i miei pensieri, fino al discorso con Monika. Mi ritrovo in classe come se nulla fosse successo, esattamente nel momento prima che decidessi di andare a dare un’occhiata. Ecco che Yuri ritorna. “Ti piace il thè Oolong?”. La contrapposizione di thè Oolong e autolesionismo mi disturba un pochino. Me la sono andata a cercare dopotutto.

Ripetiamo da capo la scena dell’ultima volta. Ci sediamo vicini e cominciamo a leggere dallo stesso libro, cioccolato nella bocca, tutto esattamente come prima. Tranne che questa volta, Yuri si emoziona un po’ troppo. Lo sfondo si fa nero e lei comincia di nuovo a pulsare. “Il mio cuore non smette di battere”. Mi mette la sua mano sul petto. “Voglio solo….guardarti”. Ecco apparire l’immagine più perturbante del gioco: gli occhi di Yuri sono fuori dalle orbite, e somigliano più a quelli di un vero umano piuttosto che di un anime. Questo contrasto mi provoca una profonda angoscia. La Uncanny Valley del videogame. Niente può esserci di peggiore. Ha persino le guance arrossate. Come se questo potesse in qualche modo renderla più carina e non un mostro ancora più orrendo.

Ed ecco apparire dal nulla Monika, come da copione : “Ook ragazzi, è tempo di condividere le nostre poesie!” Perché non cominciare proprio da Yuri? Cosa può esserci di male? Un flusso di coscienza continuo. Una preghiera scritta in serpenti divora-tempo con occhi umani. Dio nega l’esistenza di Dio. Non capisco molto bene. “Ultimamente la mia mente è stata un tantino…iperattiva”. Stringe una penna tra le mani. “Ieri…ti è caduta questa dallo zaino, e io…beh, l’ho presa. E ho scritto quella poesia con questa. E adesso tu la stai toccand-”. Sembra leccarsi le labbra mentre dice l’ultima frase: “Scusa, fa come se non avessi detto nulla.” Dopo i fantasmi ipotetici, era proprio ora di questo. Mi mancava un po’ di weirdness in questo gioco.

È il turno di Monika. Come suo solito, prima della lettura, fa un discorso generale. Beh, in questo caso è un po’ meno generale del solito. Sembra vertere più del solito su Yuri.

“Penso che tu debba smettere di vedere Yuri. Vedi, pare che quando è in tua compagnia, la sua mente diventi leggermente sovraeccitata. E questo non è un male in sè. Ma quando è troppo su di giri lei, beh, prende un piccolo coltello e inizia a tagliarsi qui e là. Le braccia, le gambe, ovunque. Non che sia depressa o cose del genere. Credo ci trovi una sorta di eccitazione. Una roba sessuale, o cose così. Abbastanza fuori di testa, non credi?” dice, lasciandosi scappare un risolino. “Per questo dovresti smettere di frequentarla. E già che ci sei, magari potremmo conoscerci meglio. Per dirla tutta, ho già tutto chiaro nella mia testolina…so bene come trattare i membri del mio club”. Mi fa l’occhiolino.

“Allora, vuoi leggere la mia poesia?”. SALVA(MI). Cacofonia. Coltelli. Il rumore non smetterà. CANCELLALA. E’ scritta in verso libero. Poco tempo prima mi aveva pregato di “CARICARLA”. Ora di cancellare qualcun altro. Parole maiuscole, minuscole. Non si capisce molto bene.

“Beh, il senso è che…ma dopotutto non c’è motivo di spiegare. Se ti trovi ad affrontare una decisione complicata, non scordarti di salvare i tuoi progressi nel gioco! Non sai mai quando…mh…Con chi sto parlando? Mi senti? Dimmi che mi senti. DIMMELO.”  È in questo momento che compare un messaggio: “AIUTAMI. OK?

Ok. Come sempre ho molte opzioni. Sono io il giocatore dopotutto. Fade out. Ecco apparire un altro messaggio:

“HAI SBLOCCATO UNA POESIA. VUOI LEGGERLA?”

Come al solito un semplice foglio bianco, con solo un puntino al centro ed una freccia: “FISSA QUESTO PUNTO SE VUOI SCOPRIRE LA PERSONA CHE AMI”. Un pezzo della faccia di Monika si sovrappone all’immagine.

Eccoci di nuovo in classe. La presidentessa del club vuole parlarci di qualcosa. “So che da quando il nostro nuovo membro si è unito al club, alcune persone sono state meno…vitali, diciamo così.”. Un umorismo quantomeno macabro, visto che Sayori è appena morta. Ma dobbiamo approfittare del festival per fare conoscere a tutti il Doki Doki Literature Club!

“Non preoccupatevi, riusciremo a renderlo così intimo che vorranno entrarci e non uscire mai!” Dice questo sorridendo, il suo solito enigmatico sorriso da psicopatica a cui siamo tanto affezionati. Sembra molto convinta di questo, ma le altre ragazze non lo sono altrettanto, soprattutto Natsuki. Questo sembra deprimerla non poco. Torna al suo banco. E chi è che si fionda su di me subito dopo? Ma ovviamente la nostra cara Yuri, che esordisce dicendo: “CHI SE NE FREGA DI QUESTE ODIOSE CAZZATE?”. Il suo viso è vicinissimo, e tutto il resto viene completamente oscurato. Sull’occhio destro appaiono dei glitch coloratissimi, deliranti. “ Voglio dire, il club è già così carino e tranquillo”. Tutto sembrava essere tornare alla normalità, quando la testa di Yuri si avvicina ancora di più, urlando che nessuno si lamenterebbe se “lei” decidesse di togliersi la vita.  Il peggior jump-sace del gioco. Starà parlando di Sayori? Oppure è qualcuno o qualcosa che parla attraverso di lei? Non faccio in tempo a darmi una risposta che il suo occhio sinistro esplode, rigurgitando un rivolo di sangue.

“Devo considerare il punto di vista di tutti i membri e compiere ogni scelta nel loro interesse”. Sembra recitare un motto. “E tu? Anche tu vuoi lasciare il club?”. Mi ripete la stessa domanda che mi aveva fatto Monika qualche minuto prima, mentre il suo occhio continua a giocciolare di tanto in tanto. O è solo una mia sensazione? Il bello di questo gioco è che puoi andare solo avanti, e tutto ciò che succede succede nello spazio di qualche click. Non sei mai sicuro al cento per cento di aver visto qualcosa.

“Grazie Yuri, sei una perfetta Vice-Presidente”. Yuri sembra felice di sentire queste parole, soprattutto provenire da Monika. Quando mi giro, non c’è più. Non l’ho vista uscire. Che strano. “Da quando sei qui, non abbiamo mai avuto tempo di stare un po’ da soli. Beh, dopotutto sono solo un paio di giorni che hai aderito al club. Che sciocca che sono. Certe volte mi sembra che siamo le uniche due persone REALI qui. Mi piacerebbe parlarti di alcune cose.” La stanza sembra chiudersi su di lei. Tutto va via via sfocandosi. Sono concentrato sulla sua voce, non mi sembra di sentire altro.

“Cose che solo io e te possiamo davvero comprendere. No. Aspetta. Non ancora. Aspetta!”. Sono di nuovo a casa. A scrivere un altro poema. Non uscirò mai. Eccoci di nuovo in classe. Qualche battibecco, qualche pizzicata, ma niente d’importante. Yuri riesce a rimanere un po’ di tempo sola con me. Monika non sembra contenta, ma non si oppone. O così pare. Vuole preparare del tè. Seguo i suoi passi mentre, con una scusa, fila in bagno. Non è già successo? Si ripete la stessa scena di prima.

Troviamo Yuri intenta a tagliarsi, e dopo un momento il nastro si riavvolge, portandoci indietro. Il suo viso è di nuovo zoomato e deforme, e quegli strani occhi umani sono di nuovo senza orbite. Ancora, lo strano glitch con scritte in aramaico antico, ed eccoci di nuovo davanti a lei. Sembra essersene persino accorta: “Ho avuto uno strano dejà vu. Non abbiamo già vissuto questo momento, vero?” Cosa diavolo sta succedendo? Mi prende in giro? È colpa sua? Il gioco non mi lascia tregua. I muri cominciano a pulsare, di nuovo, e il discorso di Yuri vira sulle sue ossessioni, e si fa via via più personale, mentre parla della sua emarginazione in giovane età, di come ciò le abbia cambiato la vita, in un modo o nell’altro. “Ma non so cosa mi prenda ultimamente: ogni volta che vengo al club, il mio cuore comincia a pulsare di emozioni che non riesco a trattenere. E poi, non ti sembra strano il comportamento di Monika?”

Allora l’ha notato anche lei. Non sarà che cerca di sviarmi dalla pista corretta? Le mie dissertazioni finiscono quando vedo lo sguardo che Yuri mi lancia. Stalking puro. Sembra volermi legare con gli occhi. “Non l’ho detto prima perché lei sente tutto”. Mentre dice ciò, mi sembra di vedere l’immagine di Monika sovrapporsi alla sua. “Io adoro i coltelli. Però non vorrei sentirmi come se ne avessi uno puntato alla gola ogni volta che vengo qui”. L’immagine di Monika si fa sempre più palpabile. “Potremmo scappare insieme. Lasciare il club di Letteratura. Saremmo lontani kilometri dalla lingua biforcuta di Monika e da quella patetica ragazzina. Potremmo finalmente vivere insieme. Mangiare insieme. Dormire insieme. Fare àòèòàòùàò+ò+”.

Il resto della conversazione si trasforma in simboli insensati e Monika si è ormai palesata completamente. “A chi vuoi leggere la tua poesia?”. La do a Yuri. È sempre più strana. Sta per succedere qualcosa. Da cosa lo capisco? Da quello che mi dice quando le consegno la poesia: “Vorrei portarla a casa con me. VORREI LEGGERLA DALL’INIZIO ALLA FINE, RILEGGERLA DA CAPO UNA VOLTA E POI ANCORA, TOCCARMI MENTRE LA LEGGO. VORREI TAGLIARMI CON LA CARTA COSÌ CHE L’OLIO DELLA TUA PELLE POSSA ENTRARE DENTRO ME, VORREI”.

Ecco, da cosa lo capisco. I glitch cominciano a farsi più frequenti. Rivediamo la nostra cara Yuri con gli occhi fuori dalle orbite approcciare a noi e guardarci con tanto amore. Gliel’abbiamo visto fare ormai così tante volte che comincia a diventare un gesto affettuoso. Così com’è arrivata, se ne va. E arriva il turno di Natsuki. Quella che mi mostra non è una poesia. È un grido d’aiuto: “Sei l’unica persona che ascolta. Magari puoi convincerla a vedere un analista. Non so cosa le sia preso negli ultimi tempi. NON DIRLE ASSOLUTAMENTE CIO CHE TI HO DETTO. Spero tu possa riuscirci.” È molto carino da parte sua. Ma questo è Doki Doki Literature Club, e le cose carine non durano mai.

Appena le riconsegno la poesia, il suo viso diventa completamente bianco, e le parole evidenziate in nero tornano sullo schermo: “HO CAMBIATO IDEA. IGNORA CIO CHE HO APPENA SCRITTO. È COLPA SUA SE È COSI INDESIDERABILE. SE SOLO PASSASSI PIU TEMPO INSIEME A MONIKA TUTTI QUESTI PROBLEMI SI RISOLVEREBBERO IN UN BATTIBALENO. YURI E IO SIAMO TROPPO FUORI DI TESTA PER UNA PERSONA PERFETTA COME TE. PENSA SOLO A MONIKA DA QUI IN POI. SOLO A MONIKA. SOLO MONIKA.” Just Monika.

Le scelte, come sempre, sono obbligate: “Solo Monika. OK?”. Ok. Il gioco si riavvia. DAN SALVATO TEAM. Solo che non ritroviamo la schermata principale, bensì il viso angustiato di Monika: “Non dire che non ti avevo avvertito.” Che vuol dire? Avvertito di cosa? Ho sbloccato inaspettatamente una nuova poesia, così, dal nulla. Un tizio che, entrando in una casa, cade dentro un buco dalla grandezza indefinita, prima di finire in una pozza d’acqua calda. Il tonfo rimbomba all’infinito. E le sue gambe cominciano a cedere. Un sogno, s’intitola. E, proprio come nella poesia, “cadiamo” di nuovo nel loop della classe. Monika non sembra comportarsi diversamente dal solito. Questo è ancora più strano. “L’aria stagnante è il presagio che qualcosa di brutto sta per accadere.” Di nuovo questa frase. Non presagisce nulla di buono. Cominciano a discutere. Volano parole grosse. Sono io il soggetto della contesa.

“Questa cosa non finirà mai. Scegli, semplicemente.” Non mi resta niente da fare. Natsuki, Yuri o Monika. Continuo sulla mia strada. Ma mentre provo a cliccare sull’opzione Yuri, il cursore si muove da sé andandosi a posare su Monika. Faccio due o tre tentativi e, mentre si sposta verso il basso, riesco a cliccare sulla mia scelta. Il risultato è lo stesso. Due occhi viola compaiono isolati su uno sfondo bianco. Il gioco crasha: una decina di opzioni compaiono, con su scritto il medesimo nome: Monika. Solo Monika. “Yay, hai scelto me!”. No, non l’ho fatto. Le ragazze sembrano pensarla come me. Soprattutto Yuri, che mette su un’espressione folle e caccia le altre dalla stanza. Tutto il discorso si svolge con lei che mi guarda con gli occhi da completa psicopatica, esortandomi a rimanere con lei per tutta la vita e oltre.

“È come se ogni parte di me, ogni goccia del mio sangue stia urlando il tuo nome”. Mi ama così tanto che si è toccata con la penna che mi ha rubato. Da una parte mi sento riverito. Dall’altra, credo che se qualcuno mi dicesse qualcosa del genere nella realtà fuggirei a chilometri di distanza. Ma a chi voglio darla a bere. Lo trovo fantastico. Le confessioni si fanno leggermente più morbose, ma non ho paura. Se è quel che dev’essere, beh, che sia! Spero sia finalmente arrivato il momento di arrivare al dunque. “Dimmi che mi ami. È vero che mi ami?” Sì, certo mia cara Yuri. Ti amo da morire. Dopotutto ho sempre pensato che le ragazze 2D fossero l’unica salvezza per le sorti dell’umanità. Lei fa una risata raccapricciante, prende un coltello e comincia a bucarsi la pancia. Poi passa al petto e infine cade a terra, stremata.

Non è esattamente quello che avevo in mente per noi. La vedo distesa a terra, la testa contro il banco. Il coltello è scivolato lontano, lasciando dietro di sé una scia di sangue ben visibile. Cerco di avanzare nella storia, ma ogni volta che clicco escono solo altri caratteri insensati che culminano in una strana orgia di colori che mi disorienta sempre di più. E non parlo della scena, ma di Yuri. La vediamo decomporsi pezzo per pezzo, livida in volto mentre il sangue a terra diventa marrone. Improvvisamente mi ricordo dell’esistenza del tasto Skip, che non ho mai sentito il bisogno di usare finora, e lo premo. Nonostante gli strani caratteri aramaici avanzino adesso alla velocità di un metro al millisecondo, la scena resta comunque lunghissima e il gioco ci costringe a rimanere lì, con gli occhi sbarrati, a guardare la nostra waifu putrefarsi.

Non è affatto un bello spettacolo, ve l’assicuro. Finalmente la scena termina. Non sappiamo quanto tempo siamo rimasti lì, fermi a guardare la mattanza. Entra Natsuki: “Evviva, è il giorno del festival!” Rimane traumatizzata. La vediamo addirittura vomitare, prima di fiondarsi fuori dalla porta urlando.

“Sei rimasto qui tutto il weekend?” È lei, Monika. Lo sapevo.

“Non pensavo che lo script fosse COSÌ danneggiato. Sono super-spiacente. Dammi solo un attimo.” >os.remove(“characters/yuri.chr”)

_yuri.chr deleted succesfully

>os.remove(“characters/natsuki.chr”)

_natsuki.chr deleted succesfully

 

To be continued…

Il grifone come figura araldica chimerica simboleggia custodia e vigilanza. Inoltre poiché riunisce l'animale dominante sulla terra, il leone, con quello dominante in cielo, l'aquila, il grifone simboleggia anche la perfezione e la potenza. PSN ID : Aquilayoulooseit