Donkey Kong Country: Tropical Freeze, provata la versione Switch

Negli ultimi tempi Nintendo sta gestendo in maniera molto intelligente le uscite su Switch, alternando nuove pubblicazioni a graditissimi ritorni. È ad esempio il caso della fiammante trasposizione per Nintendo Switch di Donkey Kong Country: Tropical Freeze, titolo originariamente rilasciato per l’ormai archiviato (consumisticamente parlando) Wii U. Noi di GamesVillage siamo volati negli uffici milanesi di Nintendo of Europe per mettere le mani in anteprima sul gioco e capire se, effettivamente, ci troviamo di fronte ad un ritorno all’altezza delle aspettative.

Come quattro anni fa, Donkey dovrà affrontare un lungo viaggio costellato di sfide e pericoli per recuperare il suo prezioso carico di banane e per sconfiggere gli invasori “Nevichinghi”, animali approdati nell’arcipelago di DK dalle lande del nord e chiaramente ispirati nel design agli antichi guerrieri scandinavi. Dopo l’ottimo Donkey Kong Country Returns (Nintendo Wii, 2010), Tropical Freeze è stato il primo episodio della serie ad essere proposto in alta definizione (beh, più o meno: quattro anni fa girava a 720p) ed ha rappresentato un superbo perfezionamento di tutte le componenti estetiche e di gameplay del suo predecessore, grazie soprattutto al ritorno di Dixie come personaggio giocabile (dopo ben 22 anni dall’ultima volta!) e all’introduzione di Cranky. Il meraviglioso level design ha fatto il resto, consegnando agli annali un platform a dir poco storico. A raccontarci il progetto alle spalle di questa riproposizione è stato Filippo Ghisolfi di NoE. Filippo non è solo un “uomo di Nintendo”, ma, come ogni videogiocatore che si rispetti, è cresciuto con Nintendo. E’ impossibile non avvertire la sua emozione nel presentare una simile produzione; è parimenti impossibile non scorgere la sua conoscenza enciclopedica della trilogia originale.

Donkey Kong Country: Tropical Freeze è, nella sua release datata 2014, un titolo di assoluta qualità ed un punto di riferimento per il genere platform, nella sua commistione di tradizione e modernità. La riedizione per Switch mantiene assolutamente intatte e immutate tali caratteristiche, al punto di preservare al 100% il game design della versione Wii U nel cosiddetto “Original Mode”, selezionabile all’avvio dell’applicazione di gioco. Negli anni trascorsi dal lancio, gli sviluppatori hanno però ascoltato con attenzione il feedback fornito dai giocatori, e se da una parte in tanti hanno tessuto le lodi di questa produzione, una grande fetta di utenti è rimasta scottata dall’alto tasso di sfida che questa è in grado di proporre; pertanto, Nintendo ha deciso di proporre una modalità alternativa capace di revisionare questi aspetti per raggiungere e soddisfare più ampi settori di pubblico, senza che per questo motivo l’esperienza risulti snaturata. Il “Funky Mode” è il risultato di questa filosofia: se avviato in questa declinazione, pur rimanendo fondamentalmente identico, Donkey Kong Country: Tropical Freeze non richiederà più ai giocatori di sudare le proverbiali “sette camicie”, poiché sia DK che i suoi compagni Diddy, Dixie e Cranky avranno a disposizione un punto vita extra a testa. C’è dell’altro: sebbene il Funky Mode permetta di affrontare l’avventura nei panni degli eroi classici, sarà possibile prendere per la prima volta il controllo di Funky Kong (introdotto proprio in questa edizione per Switch), un super-personaggio dotato di ben cinque punti cuore e capace di compiere dei “trick” con la sua tavola da surf che gli permetteranno di imitare tutto il move-set del trio di compagni (Funky non ha infatti bisogno di caricare nessun “sidekick” sulle spalle per sfruttarne le abilità, come avviene invece nel caso di Donkey).

Queste non sono le uniche novità apportate al titolo; oltre ad ulteriori piccoli interventi capaci di limare il gameplay, è stato anche esteso il range delle difficoltà: abbiamo infatti discusso di quella ritoccata al ribasso, ma Nintendo promette anche un Hard Mode più cattivo che mai, per chi ha i nervi d’acciaio. Per quanto riguarda aspetti di natura strettamente tecnica, Tropical Freeze è ora presentato in 1080p in modalità docked; se poi decidiamo di portare a spasso con noi l’avventura di Donkey e soci, l’eccellente schermo di Switch genererà immagini a 720p. In entrambi i casi è garantito un framerate ancorato ai 60 FPS, indispensabili per un platform particolarmente ostico e tecnico come questo. I controlli replicano quanto visto nella release originale, con due varianti in termini di mappatura dei tasti. Per non farsi mancare nulla, infine, è stata implementata (in maniera del tutto opzionale e attivabile/disattivabile dai menu) la possibilità di sfruttare i controlli motion dei Joy-Con, come avveniva con l’originale Returns per Wii. Nintendo Switch, per sua stessa natura, rende poi possibile con facilità il passaggio dalla modalità single player a quella cooperativa grazie ai suoi controller speculari. Questa nuova release dell’ultima avventura di DK e compagni, insomma, ci sembra qualcosa di più che un mero porting, con qualche intelligente limatina all’esperienza di gioco che non potrà che fare felici coloro che non ebbero modo di giocarlo all’epoca. Per un’analisi più accurata non ci resta che darvi appuntamento a prestissimo, con la nostra recensione.