Il francofono Belgio non è la prima nazione ad assumere un atteggiamento ostile nei confronti delle loot box che tanto hanno fatto discutere più di sei mesi fa: la Belgian Gaming Commission, seguendo l’esempio delle autorità olandesi, negli ultimi due giorni si è detta pronta a prendere provvedimenti seri contro l’impiego delle famigerate “casse di bottino”, mettendone in luce i rischi per la salute mentale di minori e non.
“I giochi che propongono loot box a pagamento, nel modo in cui sono attualmente proposte nella nostra nazione, si trovano in violazione delle leggi riguardanti il gaming e possono essere approcciate secondo il diritto penale. Perciò tali loot box devono anche essere rimosse”: questa la dichiarazione della commissione. Non lascia spazio a seconde interpretazioni.
Per giunta, i videogiochi coinvolti in questa brutta congiuntura sono largamente popolari: si parla di Overwatch, Counter Strike: Global Offensive, Fifa 18 e Star Wars: Battlefront 2, già finito nel mirino della stampa internazionale quando esplose la vicenda.
Koen Geens, ministro della giustizia, parla di una multa di almeno 800.000 € e 5 anni di prigione; nel caso vengano coinvolti minori, queste pene potrebbero essere addirittura raddoppiate. Il ministro auspica un dialogo con gli sviluppatori per accertare le responsabilità di ogni operatore e comminare le pene previste: che questo crei un precedente per ognuna delle future discussioni riguardanti le loot box?