Mettere le mani su un cult film come Ghostbuster è un operazione molto delicata. A provarci fu il regista Paul Feig nel 2016 che portò sul grande schermo un remake tutto al femminile del successo anni ’80.
Il film ricevette una buona accoglienza dalla critica e, nonostante un numero di recensioni positive più che soddisfacente, si scontrò con un pubblico che non sembrava avere nessuna intenzione di farsi sedurre dal fattore nostalgia. Forse colpevole di rimaneggiare materiale scottante, forse colpevole di aver impiegato un cast di sole donne, il giudizio del pubblico non approvò il reboot ed il successo al botteghino fu molto al di sotto delle aspettative.
Nonostante il fatto che il film si concluda, dopo i crediti, con una scena che lascia spazio ad un sequel, i numeri sfavorevoli sembrano aver allontanato l’idea di produrre altro film. Ad insistere ancora sulla produzione di un Ghostbuster 2 è Paul Feig, regista del primo reboot, che ancora oggi si dichiara fiero del suo film:
“Noi lo adoreremmo; dipende soltanto da quanto lo sudio lo voglia fare. Ci siamo divertiti tantissimo a fare quel film. Il film si è costruito un audience niente male nei due anni che è stato fuori. Vengo contattato ogni giorno da persone che sono diventate fan, e molte donne che sono ispirate dal vedere altre donne in ruoli scientifici. Me ne andrò nella tomba fiero di quel film e fiero di ciò che il cast è riuscito a fare.”
Nonostante le speranze di Paul Feig però sembra che per adesso non vedremo alcun seguito per Ghostbuster, fatta eccezione per il film animato omonimo prodotto da Ivan Reitman in uscita nel 2019 che vede la storia dal punto di vista dei fantasmi.