Con un trailer uscito in pompa magna e il nuovo titolo della serie Call of Duty già sulla cresta dell’onda mediatica, Treyarch sembra essere in ottima salute. L’azione al cardiopalma cui il franchise ci ha gradualmente abituati pare aver fatto il suo ingresso in grande stile, con un multiplayer curato (almeno sulla carta) e grandi potenzialità di sbancare il botteghino anche quest’anno. Una decisione di Treyarch riguardo Black Ops IIII, però, continua a far discutere: l’eliminazione della campagna single-player.
Ed è qui che ci viene in aiuto Wesley Yin-Poole, giornalista di Eurogamer.net, che si è seduto in compagnia del vice-direttore di Treyarch Dan Bunting per chiedergli spiegazioni in merito a questa scelta così impopolare. Fra le domande che Yin-Poole ha rivolto allo sviluppatore, ce n’è una da cui è scaturita una risposta interessante.
“Non c’è mai stata l’idea di una campagna tradizionale. Abbiamo sempre voluto raccontare storie in modi diversi. Abbiamo sempre voluto celebrare la nostra community, specialmente il modo in cui si gioca con i propri amici. Il cuore e l’anima di questo gioco è giocare con gli amici e abbiamo voluto fare di più in questo contesto di quanto abbiamo mai fatto finora […] Credo che il cambiamento sia sempre difficile per le persone”. Queste le parole di Bunting in merito al processo di decision-making che ha portato all’esclusione di questo tipo di contenuti. L’intervista è effettivamente molto lunga e tocca dei punti decisamente interessanti, come la nuova modalità zombie e Blackout, il battle-royale firmato Treyarch, e la potete trovare qui.
Ricordiamo che Call of Duty: Black Ops IIII verrà lanciato sul mercato il 12 ottobre per PlayStation 4, PC e Xbox One.