The Sinking City Anteprima, Lovecraft risorge nell’avventura investigativa di Frogwares

The Sinking City

Negli ultimi anni, c’è una sola figura che sta avendo una vera e propria epifania all’interno del medium videoludico, e quella persona è niente meno che Howard Phillips Lovecraft, geniale scrittore e innovatore della letteratura horror del 20° secolo. Tra le sue creature più influenti, dopotutto, troviamo il mostruoso Cthulhu, un essere semi-divino che è ormai entrato a far parte delle mostruosità più note nella storia della recente letteratura scritta. In tutto questo, come già ribadito, troviamo titoli come Bloodborne, Call of Cthulhu e, non a caso, The Sinking City. L’ultimo titolo, realizzato dai ragazzi di Frogwares, gli stessi che hanno dato vita a una serie di trasposizioni videoludiche di Sherlock Holmes, hanno voluto interpretare i racconti lovecraftiani e trasporli in un titolo che possa esprimere quelle stesse atmosfere che, ieri così come oggi, continuano a stregare migliaia di lettori in tutto il mondo. Con in testa l’ipnotico teaser trailer del titolo, ci siamo diretti nell’Ala Ovest del Los Angeles Convention Center, immersi tra le conferenze e gli stand dell’E3, trovandoci a discutere nel booth di Bigben Interactive con alcuni membri del team e osservando in esclusiva una corposa porzione del gameplay targato Frogwares.

Investigazioni sovrannaturali

A primo acchito, The Sinking City potrebbe trarre in inganno e sembrare una classica avventura in terza persona senza fronzoli. Tuttavia, un membro del team comincia a indirizzarci fin da subito sulla retta via, indicandoci che, no, il titolo non avrà una storia lineare, né seguirà la classica strada di molti altri esponenti del genere. Piuttosto, The Sinking City sarà un open world libero dove, immersi in un’ambientazione disfatta e sommersa da una misteriosa inondazione, ci trasferiremo per risolvere uno dei casi più misteriosi di sempre nella storia degli Stati Uniti d’America. Difatti, sarà quasi un lontano richiamo ad attirare il nostro investigatore nel conturbante centro abitato di Oakmont, dando il via all’effettiva indagine.

A questo punto, però, sorge il dubbio: cosa succederebbe se le meccaniche da gioco di un investigativo venissero integrate in un open world? Molti di voi avranno già citato L.A. Noire, ma il mondo realizzato da Frogwares sarà a dir poco lontano dalle atmosfere di una Los Angeles del secondo dopoguerra, stravolgendo anche le azioni che il giocatore potrà compiere tra un’investigazione e l’altra. Piuttosto, la nostra Oakmont sarà ambientata durante i ruggenti anni venti, contornando l’orrore della situazione con delle classiche tensioni razziali, il consumismo incombente, il proibizionismo e, nonostante tutto, un po’ di jazz! Oltre alla coltre di dettagli estetici, molto piacevoli da vedere e realizzati con un Unreal Engine in forma smagliante, ci siamo successivamente trovati a esplorare una buona fetta del centro abitato, andando a svelare alcuni dettagli finora rimasti velati ai giocatori.

Tra l’insanità e la sagacia

Se dovessimo riassumere la nostra esplorazione nei meandri di Oakmont, probabilmente potremmo farlo con tre parole precise: distretti, indizi e insanità… una quantità smodata di insanità. Oakmont è difatti divisa tra 7 distretti, ognuno distinto da uno stile chiaro e connotato da NPC con i quali potremo interagire per mandare avanti le nostre investigazioni, che potranno essere legate sia all’indagine che ad altre missioni secondarie. L’intento di Frogwares è stato difatti quello di rendere “vivo” il gioco, dando un nome riconoscibile a ogni strada e caratterizzando tutti i cittadini di Oakmont da interrogare. Tutto ciò è stato realizzato per aiutare il giocatore nell’esplorazione, che avrà comunque una bussola a portata di mano e uno schedario costantemente aggiornato, evitando fin da subito degli inutili smarrimenti tra le strade della zona. L’esplorazione di Oakmont sarà inoltre possibile a piedi, in barca e tramite immersione subacquea. Non sono stati rivelati dei dettagli sulle possibilità offerte dall’immersione nelle profondità acquatiche di Oakmont, ma siamo sicuri che altri dettagli continueranno ad uscire nel corso dei prossimi mesi.

Scorrazzare tra i vicoli di Oakmont sarà dopotutto utile, ma allo stesso modo saranno anche degli azzardi, visto che potrebbero alterare in maniera negativa la nostra indagine. Osservare in prima persona degli eventi particolarmente disturbanti sarà difatti la chiave che farà scattare la barra della sanità. Questo indicatore, un po’ come quello apparso in titoli horror del calibro di Amnesia: The Dark Descent, causerà all’investigatore una serie di traumi psicologici, che lo porteranno infine ad allucinare sul posto, trovandosi davanti a veri e propri squarci nel vuoto. Durante la demo, per esempio, ci è capitato di non distinguere più la nostra posizione nello spazio, tanto era marcata l’insanità mentale raggiunta in quel momento. Ma non saranno solo loro le minacce che dovremo affrontare durante l’avventura. Come ogni universo locraftiano che si rispetti, anche The Sinking City ci ha mostrato la sua buona dose di mostruosità dedite ad attaccarci con foga. Il loro numero sarà limitato nel corso della storia, ma il senso all’interno dell’avventura è proprio quello: metterci un costante senso di angoscia all’orizzonte, un po’ come fatto nei capitoli classici di Silent Hill.

Tuttavia, al di fuori dei rischi, le investigazioni non saranno delle perlustrazioni fini a sé stesse. Subito dopo aver sconfitto delle mostruosità spuntate agli angoli di un’abitazione da analizzare, abbiamo avuto l’occasione di esaminare la stessa scena del crimine, teorizzando gli eventi che si sono svolti tra un’azione e l’altra. L’investigazione si è quindi trasformata in una ricostruzione mentale che ha richiamato, per certi versi, le sequenze di Connor in Detroit: Become Human. I risvolti possibili saranno però ben diversi da quelli che può ipotizzare un androide. Il nostro investigatore potrà difatti sbagliare, andando a ricordare un evento che, per quanto vicino alla realtà, arriverà a stravolgere totalmente alcune missioni.

A questo punto, non possiamo che attendere con una certa curiosità il titolo firmato Frogwares che, grazie ad alcune unicità legate alle meccaniche di gioco, si è già dimostrato in grado di competere con il noto Call of Cthulhu. Le atmosfere lovecraftiane sono state inserite magistralmente nei dialoghi e nelle (già) terrificanti indagini al buio e, al netto di qualche animazione da rivedere, il gameplay ci è parso già in grado di intrattenere qualsiasi appassionato delle opere scritte da Lovecraft, ma non solo, grazie ad alcune scelte morali che andranno a inficiare drasticamente sull’intera avventura, detective incluso. Considerando la durata di gioco di The Sinking City, la quale dovrebbe aggirarsi intorno alle 30 ore complessive, non possiamo che guardare con fiducia le novità in arrivo nei mesi a venire. Vi ricordiamo che The Sinking City arriverà il 21 marzo 2019 su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Alessia "Paddy" Padula, Production Director di Idra Editing nonché abruzzese doc, ha una grave dipendenza dalle serie tv, specialmente Doctor Who e Sherlock! Permalosa in modo pericoloso, potrebbe uccidervi per uno spoiler, quindi siete avvertiti. Il suo punto debole? Panda, koala e tutti gli altri animali coccolosi. E gli arrosticini, ma questa è un'altra storia.