Provato RAGE 2, il futuro post-apocalittico secondo id Software

RAGE 2

Il nome di RAGE scatena fin da subito sogni o incubi a seconda del giocatore che ha avuto modo di traversare le sue lande desolate. Possiamo trovare sia chi è riuscito ad addentrarsi nelle atmosfere del suo mondo post-industrial e maledettamente tetro, sia chi non ha voluto accettare una conclusione della trama che, a detta di molti, non era riuscita a concentrarsi su moltissime incognite, rimaste tali da un cliffhanger databile ormai al 2011. In tutto ciò, l’intera community dei giocatori era rimasta a osservare le vicende di una Terra ormai sull’orlo della distruzione, causata nientemeno che da un abnorme meteorite, noto ai conoscitori come l’Apophis. Da lì, noi avremmo interpretato il ruolo di Nicholas Raine, un ex marine rimasto in criostasi per oltre un centennio nei meandri di una struttura dedicata alla salvaguardia di alcuni esseri umani, che avrebbero dovuto successivamente ripopolare una Terra stravolta dagli ultimi avvenimenti. Uscendo dall’edificio, che poi avremmo scoperto chiamarsi, non a caso, Arca, ci saremmo incamminati in un viaggio volto alla scoperta di un territorio desolato e colonizzato da un numero assai limitato di sopravvissuti, oltre a essere guidato dal potere tirannico dell’Autorità, un’organizzazione volta a fronteggiare con ogni mezzo possibile e immaginabile il ripopolamento del pianeta. Il nostro compito, da lì, sarebbe stato piuttosto semplice. Dal giorno in cui siamo usciti dall’Arca, tuttavia, son trascorsi circa 7 anni, e l’universo legato al buon RAGE è cambiato sostanzialmente negli intenti. Nonostante ciò, la demo che abbiamo avuto modo di provare durante l’E3 ci ha dato modo di capire che RAGE 2 non è soltanto un titolo fine a se stesso. Anzi, la realizzazione messa in atto da id Software ha stravolto in alcuni frangenti lo stile della serie, sì ma il suo feeling, l’anima di RAGE, fortunatamente, è rimasta lì, trionfante in un mare di violenza rude e ignorante.

Get ready to die!

In RAGE 2 torneremo a esplorare la stessa landa che abbiamo imparato a conoscere e amare (od odiare, a seconda dei casi!) nel capitolo originale della saga, ma con alcune differenze sostanziali. Innanzitutto, il protagonista della storia non sarà più il nostro Raine, ma l’ultimo Ranger di Vineland rimasto in vita, tale Walker, che dovrà sopravvivere in un territorio occupato dai terrificanti mutanti, ora più contorti e disturbanti di quelli fronteggiati negli scorsi decenni da Nicholas. Fortunatamente, tra orde e orde di mostruosità, troveremo anche dei razziatori che, in barba a tutte le formalità del caso, saranno i nostri avversari comuni – altresì noti come “carne da macello” – nel tutorial di RAGE 2. Un tutorial che ci dà fin da subito la possibilità di sfruttare con violenza i nuovi attacchi potenziati del nostro ranger, divisi tra scatti fulminei in avanti, pugni a terra in grado di causare – in barba ai fragili banditi delle lande – delle devastanti onde d’urto o, ancora, un cazzotto diretto a far sobbalzare il nemico. Insomma, nonostante una decina di minuti scarsi di demo, ci siamo divertiti più del dovuto, causando un disordine indiscriminato, tanta distruzione e altrettanta morte!

Parlando invece del gunplay, è lì che abbiamo trovato un fortissimo distacco rispetto agli anni trascorsi. In RAGE 2, difatti, non avremo più il bisogno impellente di avvicinarci al nemico con cautela e, anzi, lo scontro frontale sarà più volte consigliato, portandoci a vivere delle battaglie degne del più recente DOOM. Ma, non a caso, noi ormai lo abbiamo identificato come lo stile di id Software, che è ormai riconoscibile tra sparatorie divertenti ma mai “giocatollose”, grazie anche al feeling regalato dalle nostre frenetiche bocche da fuoco. Già dalla demo, gli strumenti a nostra disposizione erano così tanti che avremmo potuto affrontare più volte la stessa sezione di gioco, cambiando radicalmente le nostre azioni a ogni scontro. Per esempio, avremmo potuto avvicinarci con uno scatto fulmineo a un ignaro predone e terminarlo in fretta con una raffica di fuoco, e questa non è che la base delle abilità a disposizione di Walker che, ne siamo sicuri, avrà modo di migliorare gli attacchi potenziati e aggiungerne di nuove durante il resto dell’avventura, trasformando in maniera dinamica il nostro stile di gioco.

Tecnicamente, ci troviamo davanti a un gioco che ha preso quanto di buono c’era del primissimo RAGE, sì, ma che non ha voluto sottostare al sistema di gioco originale classico. Piuttosto, il decantato id Tech è stato sostituito dall’Apex Engine di Avalanche Studios, attualmente al lavoro, insieme a id Software stessa, sul buon RAGE 2. Le novità non si fermano dunque sul sistema di gioco ma, anzi, vanno a trasformare anche altri elementi di RAGE 2, tra cui la realizzazione degli interni, che ora risultano più dettagliati che mai, oltre all’espansione generale delle aree di gioco; novità tutte legate alla volontà del team di creare una vasta zona da esplorare in lungo e in largo, tra terreni polverosi e ispirati perlopiù al post-industrial, in un mondo dove la libertà d’azione sarà totale.

In conclusione, RAGE 2 è riuscito ad attirarci come non mai nell’universo creato da id Software, e parte di quel successo è dovuto anche al tanto discusso stravolgimento dello stile; un rischio azzardato, ma che ha generato un successo iniziale già promettente, e che nasconde il giusto potenziale per diventare, nella sua versione finale, uno tra i migliori titoli del suo genere. Le possibilità offerte dal gameplay erano virtualmente infinite già nei pochi minuti offerti dalla demo, ma adesso bisognerà vedere l’effettivo open world del gioco, le missioni secondarie e altri dettagli che, se realizzati e contestualizzati al meglio, riusciranno a trasformare RAGE 2 in un piccolo, grande esempio da seguire tra i viodeogiochi dediti a un ignorante, quanto essenziale intrattenimento.
Proviene da un lontano pianeta, ma ha deciso di stabilirsi sulla Terra perché qui ci sono i videogiochi più belli. Ama la Nintendo e i JRPG (più sconosciuti sono meglio è), e aspetta il giorno in cui potrà trasferire la sua coscienza in un essere sintetico.