Valve costretta a rimuovere gli scambi degli oggetti su DOTA 2 e CS:GO

Counter-Strike Global Offensive

Un provvedimento disciplinare della Gaming Authority dei Paesi Bassi ha costretto Valve a rimuovere, dal suo marketplace olandese, la possibilità per i giocatori di scambiare oggetti ottenuti dalle lootbox in Counter Strike: Global Offensive DOTA 2. Tale provvedimento è stato reso noto dalla compagnia stessa in un messaggio recapitato ai propri utenti in mattinata, ribadendo come la compagnia non sia d’accordo con tale visione delle lootbox.

Già da aprile la stessa Gaming Authority aveva annunciato di aver schedato alcuni videogiochi che avrebbero dovuto adeguarsi alla nuova regolamentazione in materia di microtransazioni. Se tali videogiochi non avessero cambiato le proprie politiche entro il 20 giugno, si sarebbe passati all’azione. Non una minaccia vuota, quindi: l’argomentazione sulla quale la visione olandese si impernia è il fatto che non solo tali ricompense siano ottenibili per puro caso, ma che possano essere scambiate al di fuori del gioco stesso. Il che conferirebbe loro valore di mercato, configurandole perciò come un sistema assimilabile al gioco d’azzardo.


Benché non si siano registrati casi simili in merito ad altri videogiochi che mettono in atto pratiche simili, non è escluso che il lavoro della Gaming Authority olandese possa andare ad impattare su titoli ben più popolari, come FIFA o PLAYERUNKNOWN’S BATTLEGROUNDS.