11-11: Memories Retold Anteprima, la Grande Guerra vista da una nuova prospettiva

Memories Retold

Inutile girarci attorno: il tema della guerra nel mondo dei videogiochi è stato spesso trattato con sufficienza dai suoi creatori, e l’evidente superficialità non è neanche un male da una prospettiva ludica: spari, salti, ammazzi il nemico, sali di livello e prosegui verso la prossima carneficina. Questo andirivieni di guerre volte al compiacimento personale, considerato tutto, sono immediate e indolori: nessuna conseguenza, nessun rimpianto. Ma cosa succederebbe se il videogioco decidesse di dare tutta la colpa di un massacro al giocatore stesso? Negli anni abbiamo avuto decine di esempi dello stesso calibro, tra cui quel recente Spec Ops: The Line che è riuscito a infondere nuova linfa vitale alla narrazione negli sparatutto, ed è sulle stesse righe che vuole dirigersi 11-11: Memories Retold. La nuova storia di Bandai Namco, realizzata da Digixart e Aardman Animations, si prefigge esattamente lo stesso obiettivo, puntando tuttavia a un altro conflitto; uno che, nonostante il tempo trascorso, continua a farsi sentire attraverso i ricordi storici delle vittime e di chi, nonostante una ferita lenita dal tempo, non vuole dimenticare. Ed è così che siamo infine giunti alla presentazione ufficiale a gamescom, dove alcuni rappresentanti di Bandai Namco ci hanno dato la possibilità di interpretare le vesti dei suoi protagonisti, ora immersi in un conflitto tra due fazioni contrapposte: date il benvenuto a Harry e Kurt.

Memories Retold

La guerra di Piero

Prima di cominciare, va fatta una precisazione: Memories Retold non vuole raccontare una storia vera, né intende farlo. Quel che vuole trasmettere, invece, è una narrazione che possa far sentire quegli stessi timori vissuti in un periodo incredibilmente incerto e cosparso di così tanto sangue che molti cominciarono a perdere la speranza per un futuro dell’umanità oltre la guerra. Ma è anche insieme ai nostri protagonisti che le tonalità mostreranno i loro veri colori. Partiamo da Harry Lambert che, grazie a una gioventù romantica e immersa nei sentimenti del suo amore con una giovane ragazza, Julia, può godere di una vita agiata ai servigi del signor Lambert, gestore di una taverna. Sarà però l’incontro del 1916 con il generale francese Barrett a cambiargli la vita, quando avrà la possibilità di unirsi al battaglione del soldato per portare avanti la sua carriera da fotografo. Scelta questa strada, la prospettiva cambia immediatamente su Kurt, che invece è costretto a una vita legata indissolubilmente alla guerra. Marito e padre di famiglia, la quotidianità di Kurt verrà però stroncata quando verrà a sapere della scomparsa improvvisa del suo figlio Max, avvenuta quando alcuni uomini dell’unità IRI25 sono rimasti coinvolti in un conflitto con l’esercito francese. Con il dubbio in testa e con il terrore di trovarsi uno dei suoi figli davanti alla morte, anche Kurt sceglierà di passare al lato più violento della guerra; tutto per ritrovare il suo Max e salvarlo dalle grinfie della lotta armata. Non a caso, entrambe le parti finiranno per incontrarsi, ma è qui che subentra un altro conflitto; uno che raramente (e giustamente, potremmo anche dire) è stato trattato con cura da esponenti quali Call of Duty o Battlefield, se non in maniera superficiale: lo scontro tra bene e male.

Memories Retold

Yin e Yang

Come in altre produzioni dedicate alla grande guerra, le tonalità di 11-11: Memories Retold nuotano nel grigiore del conflitto. Eppure, almeno in questo caso, non sono tanto le atmosfere o i dialoghi a caratterizzare le sensazioni del momento, ma i colori; gli stessi colori che, relegati a un motore grafico apparentemente semplicistico quale potrebbe essere Unity, finiscono per tinteggiare, smacchiare ed edulcorare i drammi di Harry e Kurt in una maniera assolutamente unica nel medium videoludico. I due fronti sono la stessa faccia della medaglia, e verranno sempre rappresentati come carne da macello in un triste gioco del potere. Lo avvertiamo dopotutto quando Harry viene a scoprire la reale natura del generale Barrett, ora immerso così a fondo nella sua megalomania da obbligare il giovane canadese a fotografarlo durante un conflitto devastante tra le raffiche delle mitragliatrici. La situazione è paradossale, tant’è che l’intera scena verrà rappresentata con una sobria traccia che ricorderà a tratti la leggendaria Cavalcata delle Valchirie di Wagner. Tra i corpi esanimi di centinaia di soldati, quel che rimane è la struggente storia di un ragazzo che si sta trovando dinnanzi a un sogno infranto. E Kurt? Il nostro tedesco preferito, d’altro canto, sta aiutando i suoi compagni a ricaricare e raffreddare le mitragliatrici pur di dare il suo contribuito nello scontro a cielo aperto. In entrambi i casi, le nostre interazioni si limiteranno alla classica avventura à la Telltale Games, con le interazioni da poter visualizzare tramite il classico simbolo bianco sul mondo di gioco. La storia proseguirà per altri minuti di gioco, finché non ci troveremo a una crocevia: Harry e Kurt si troveranno difatti l’uno di fronte all’altro e, imbracciato il fucile, Kurt avrà l’arduo compito di scegliere (e noi insieme a lui) se scaricare le munizioni sul giovane corpo di Harry o risparmiarlo in una folle scelta decisionale tra il bene e il male. In entrambi i casi, verrà in nostro soccorso un tenero felino che, all’inseguimento di una colomba, arriverà a saltare di fronte agli stessi Harry e Kurt, evitando che una tragedia possa prender luogo in quel momento. E non a caso, entrambi gli animali Un messaggio forte, semplice all’apparenza, eppure pregno di significato.

In molti stanno attendendo 11-11: Memories Retold e forse, al di fuori dello stile grafico, un giocatore non vedrebbe nulla di particolare nella storia di Harry e Kurt, ormai già visti o sentiti nella storia dei videogiochi. Ciò nonostante, dietro ai due protagonisti della storia, Memories Retold cela anche i nomi leggendari di Elijah Wood e Sebastian Koch, arricchendo la narrazione di Bandai Namco con un doppiaggio a dir poco eccezionale. E grazie a uno scrittore del calibro di Yoan Fanise, già noto per opere quali il celebrato Valiant Hearts: The Great War, non c’è bisogno di preoccuparsi dal punto di vista della narrazione. L’immersione è totale e, con queste premesse, non possiamo che attendere con una forte fiducia l’avventura completa di Digixart e Aardman Animations che, da quanto rivelato dal team, durerà attorno alle 5/6 ore di gioco e uscirà l’8 novembre 2018 su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Dopo un rito di iniziazione tenuto dalle alte cariche di GamesVillage, Valerio è stato accettato come redattore. È il più giovane del gruppo e, nonostante le apparenze, nasconde un grande talento. Ma lo nasconde molto bene! Non vi consigliamo di partire con lui: leggende narrano che chi l'abbia seguito si sia perso nei meandri della misteriosa Pomezia.