The Sinking City Anteprima: perché in strani eoni anche la morte può morire

Bigben è conosciuta per titoli sportivi e accessori, ma da qualche tempo si è lanciata anche nel publishing di un’interessantissima avventura narrativa, realizzata da Frogwares (già conosciuti per le avventure grafiche dedicate a Sherlock Holmes): stiamo parlando di The Sinking City. Il gioco è ambientato all’interno, appunto, di una città in procinto di affondare (metaforicamente?), ispirata agli Anni 20, e dunque all’era del proibizionismo e del jazz, con una spruzzata di horror gotico dalle tinte squisitamente lovecraftiane. La demo che abbiamo provato ci ha permesso di scoprire qualcosa di più su questo mondo e sui suoi sventurati abitanti. L’avventura horror prende infatti le mosse da degli strani incubi a proposito di una città, incubi che affliggono anche il protagonista Charles, e con lui centinaia di persone. Queste persone vengono come chiamate dalla Sinking City, che risponde al nome di Oakmont.

La città del titolo tuttavia è un posto decisamente inospitale. La legge è talmente oppressiva che, chi tenta di dire cose scomode, si ritrova con le labbra cucite. Letteralmente. Come è successo a Joey, che ha avuto la malsana idea di andare contro le regole, e continuare a parlare, fino a che non le hanno ucciso il cane e hanno usato la sua pelle per farne un macabro pupazzo. In questo scenario agghiacciante, noi ci ritroviamo a entrare in punta di piedi: The Sinking City è un gioco che, a quanto pare, non ha paura di trattare tematiche forti e shockare il giocatore con immagini molto adulte.

Il gioco alterna fasi di esplorazione a fasi investigative, e difatti nella demo ci troviamo alle prese con la necessità di ricostruire la “scena del crimine”, aiutati dal fatto che il vicino è riuscito a scattare una foto del malaugurato incidente. In realtà, l’efferato delitto è solo l’inizio di una spirale di follia molto più spaventosa e pericolosa: scendendo nella cantina dell’abitazione in cui è ambientata la demo, troviamo infatti de mostri che avrebbero fatto andare in brodo di giuggiole il caro, vecchio Solitario di Providence. Il gioco permette anche di affrontare dei combattimenti, il più delle volte piuttosto sbilanciati a favore delle minacce, dal momento che si tratta pur sempre di un gioco basato sulla sopravvivenza e l’orrore. La demo si chiude con noi che arriviamo a un passo dal risolvere l’arcano, solo per ritrovarci con una Joey visibilmente in stato di shock. Temiamo che le sue labbra rimarranno cucite per sempre.

Andando avanti nella demo, gli sviluppatori ci spiegano che l’ambientazione è open world e ha delle dinamiche che la rendono viva e interattiva, principalmente un ciclo giorno-notte e un sistema meteorologico, che avrà anche delle precise ricadute sui combattimenti. Proseguiamo, e scopriamo che, neanche troppo sorprendentemente, il vicino di casa di Joey è morto, forse a seguito di un infarto provocato da una terribile visione. Nella visione si parla di una certa Grinny-Weaver, e di un libro, legato direttamente alla storia di Oakmont. A questo punto, abbiamo diverse scelte da effettuare: possiamo infatti decidere se portare le prove alla stazione di polizia, oppure recarci in una libreria per trovare il libro incriminato. Ah, e Grinny-Weaver è una strega.

Bigben ci ha davvero stupito in maniera incredibilmente positiva, con una demo di grande atmosfera, carisma e profondità. Ne vogliamo di più, ma dovremo aspettare il 21 marzo 2019, giorno in cui il gioco uscirà su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Proviene da un lontano pianeta, ma ha deciso di stabilirsi sulla Terra perché qui ci sono i videogiochi più belli. Ama la Nintendo e i JRPG (più sconosciuti sono meglio è), e aspetta il giorno in cui potrà trasferire la sua coscienza in un essere sintetico.