Nel corso della gamescom 2018 abbiamo incontrato Kevin Dong, lead co-op designer di Starcraft II, che ci ha aggiornato sulle ultime news relative al gioco. Recentemente entrato nel team di Blizzard, Kevin fino all’anno passato era un membro della squadra di eSport Liquid. Il passaggio da giocatore competitivo a designer è stato abbastanza fluido, considerando quanto Starcraft sia legato a doppio filo con il mondo degli eSport: è uno dei giochi che da più tempo ospitano competizioni. Nel 2018 le sue view sono aumentate del 50% rispetto agli anni precedenti, e sono stati messi in palio 2 milioni di dollari, per di più l’International Olympic Committee ha richiesto un match dimostrativo per valutare se inserire il titolo tra gli sport competitivi. Starcraft perciò significa competizione,e tantissimo viene investito in questo contesto: il 25% dei guadagni dagli acquisti in-game viene messo in palio ai tornei. I giocatori possono perciò direttamente sostenere queste attività scegliendo di comprare skin, emoticon, ritratti o spray particolari per i propri comandanti. Il gioco però significa anche tradizione, poiché quest’anno raggiunge il suo ventennale: è perciò evidente come ogni
cambiamento grande o piccolo vada ben bilanciato.
La novità del momento è l’introduzione di un nuovo comandante per le missioni co-op, il tanto atteso Tychus Findlay, quindicesimo dei personaggi disponibili per guidare armate in questa modalità. Tychus porta con sé un cambiamento notevole del gameplay, poiché può reclutare con sé unicamente 5 unità aggiuntive, scelte tra un pool di 8 fuorilegge suoi compagni di malefatte. Il suo piccolo esercito personale è composto da combattenti con diverse caratteristiche e personalità: Crooked Sam, ad esempio, è ottimo per sbarazzarsi di singoli nemici forti, mentre Miles Lewis eccelle contro le folle, e Vega è in grado di controllare la mente dell’avversario, rendendosi adatta all’utilizzo da parte di giocatori esperti. Tychus inoltre consente di potenziare le armi delle unità di cui si circonda, aggiungendo un secondo livello di complessità: è necessario decidere con attenzione come investire i potenziamenti, oltre a dover ponderare adeguatamente chi reclutare. Appare evidente come lo stile di gioco sia profondamente differente rispetto ai classici comandanti con le loro armate formate da numerosissimi guerrieri, ma meno potenti. Tale è la differenza che il team di sviluppatori ha dovuto lavorare parecchio per bilanciare il nuovo comandante, e si dice pronto a ritoccarlo in futuro se necessario per riequilibrare il titolo. Non ci resta perciò che provarlo in-game ed essere pronti a futuri nuovi update, in un gioco in continuo aggiornamento e amato da tantissimi giocatori competitivi e non.