L’Australian Environment and Communications Reference Committee ha condotto uno studio sui meccanismi psicologici che entrano in gioco con l’implementazione delle lootbox nei videogiochi, e i risultati hanno rivelato similarità sconcertanti fra le microtransazioni e il gioco d’azzardo. Di oltre 7000 giocatori che hanno accettato di sottoporsi allo studio, coloro che soffrissero di dipendenza dal gioco d’azzardo pare siano più soggetti a spendere problematiche quantità di denaro. Ciò implica che le lootbox nei videogiochi condividano le stesse motivazioni psicologiche del gioco d’azzardo tradizionale.
Per questi stessi motivi le lootbox costituiscono una specie di “droga di passaggio” che potrebbe spingere quelli che manifestino una propensione per il gioco d’azzardo a dedicarvisi sempre di più, dilapidando sempre più denaro. A causa dell’esistenza di tali tendenze, le compagnie di videogiochi possono sfruttarle per massimizzare i loro profitti; e infine lo studio si augura che, qualora non fosse possibile eliminarle del tutto, sia almeno possibile indicare chiaramente sulle confezioni che in tale gioco siano presenti microtransazioni di questo genere.