Dopo i primi trailer di Devil May Cry 5, molti fan si sono chiesti se il gioco di Capcom potesse essere stato in qualche modo influenzato dal precedente – e ben noto, nel bene e nel male – DmC. A quanto pare, però, non è proprio così.
Stando alle parole del director Hideaki Itsuno, raggiunto al Tokyo Game Show dai colleghi americani di DualShockers, Devil May Cry 5 non è stato direttamente influenzato dal lavoro dei colleghi di Ninja Theory, ma quest’ultimo ha generato una competizione sana fra i due studi.
“All’epoca dello sviluppo di DmC, c’erano diversi membri del nostro team coinvolti direttamente nel progetto e nel dare consigli a Ninja Theory, me compreso. Una parte di noi, però, non era coinvolta in questo scambio di informazioni, e lavorava ad altri progetti come Dragon’s Dogma”, ha detto Itsuno. “Poi ci siamo riuniti per sviluppare Devil May Cry 5. Pensavamo che Ninja Theory avesse fatto cose davvero belle con DmC, e anche abbiamo voluto imparare da lì, e portare quella conoscenza in DMC 5 e fare ancora meglio.”
“Fra di noi, poi, c’erano alcuni ragazzi che non avevano mai lavorato al franchise, ai quali abbiamo gettato il guanto di sfida, invitandoli a fare qualcosa che fosse migliore di tutto quanto. In parte, a nostra volta, abbiamo sfidato anche Ninja Theory, riguardo il come davvero dovrebbe essere un action game”.
Fra Ninja Theory e il team di Itsuno è insomma nata una sana competizione: se DmC non fosse esistito, probabilmente neanche Devil May Cry 5 come lo conosciamo ora avrebbe mai visto la luce.