Lost Paradise è il fiore all’occhiello di Stigma Studios da ormai diversi anni anni. Lo studio indipendente italiano sta continuando a portare avanti l’ambizioso progetto di un action game in terza persona dall’elevato dettaglio grafico e dalle meccaniche inedite, con un tema e un’atmosfera peculiari e un’attenzione quasi maniacale ai particolari. Siamo riusciti a mettere le mani sulla demo che Stigma Studios ha portato in prova tra i vari stand dell’area indie del Milan Games Week 2018 e senza troppi fronzoli siamo pronti a parlarvene per scoprire se questo progetto si possa davvero definire la rivelazione indie degli ultimi anni.
Lost Paradise è ambientato in un universo fantasy/sci-fi dove il protagonista sarà guidato da un’entità misteriosa e simbiontica attraverso una moltitudine di paradisi perduti: sono luoghi un tempo ameni collegati fra loro ma sparsi per il cosmo. Anche in quest’ultima dimostrazione del gioco presente a Milano non vi sono stati cenni alcuni sulla storia vera e propria che Stigma intende raccontare, se non velatissimi riferimenti. Il vero cuore del progetto, ancora work in progress, è il gameplay raffinato e innovativo, che unisce il classico action in terza persona a un TPS per i duelli dalla distanza. La meccanica più particolare e divertente pad alla mano tuttavia, è la possibilità di effettuare e concatenare combo con quattro armi diverse contemporaneamente. Il sistema di combattimento è inizialmente pertanto spinoso, ma spinge il giocatore all’apprendimento e al perfezionamento in modo naturale.
https://youtu.be/o4ipe-MAlXo
Anche gli scontri dalla distanza sono piuttosto avvincenti, e garantiscono la varietà di approccio di un TPS, con ripari e quant’altro. Nota di favore per l’arma che abbiamo preferito fra tutte, ossia la spina dorsale del nostro personaggio, utilizzabile come una lama affilata e in grado di spettacolarizzare ulteriormente l’azione. Il gioco gira molto bene su un Unreal Engine 4 sfruttato a dovere, con illuminazione e shader già soddisfacenti ma ancora in work in progress: l’aspettativa è pertanto elevatissima. Non c’è molto altro da dire su Lost Paradise, se non che non vediamo l’orma di metterci le mani e di affrontare con calma tutte le boss fight e di immergerci nell’universo narrativo di qualcosa che Stigma Studios potrebbe confermare nei prossimi tempi essere una piccola perla del panorama indie e italiano.